Pulcinelli: "Vendo l'Ascoli a un euro e mi accollo anche i debiti". Poi accusa gli Ultras

“Svendo l’Ascoli e mi accollo anche i debiti”. Si può sintetizzare così l’intervista che il patron del club bianconero Massimo Pulcinelli ha rilasciato a Tvrs in cui è tornato nuovamente sulla cessione della società al termine di un’altra stagione negativa sotto l’aspetto dei risultati: “Stiamo gestendo acquirenti, italiani e fondi stranieri, vedremo quale sarà il migliore per l'Ascoli. Speriamo che chi arriva si possa occupare delle ultime scadenze e dell'iscrizione al campionato che costerà circa un milione di euro più la fideiussione che e di 700 Mila euro. Io punto a vendere entro maggio, il prima possibile. - spiega Pulcinelli – Un paio di interlocutori si stanno sbilanciando e verificheremo se hanno la capacità patrimoniale. Pecci? È stata un’occasione persa, la sua azienda ha ottime referenze e ci sarebbero stati tutti i presupposti”.

Il patron ha poi spiegato che non sarà lui a occuparsi della scelta di direttore sportivo e allenatore per la prossima stagione, lasciando alla nuova proprietà la gestione sportiva in vista del campionato assicurando all’eventuale compratore di essere disposto a pagare tutti i debiti, oltre a onorare le scadenze relative ai contratti, per facilitare il passaggio di mano: “Venderò ad un euro, sono veramente stanco e disposto a pagare qualche milione di debiti pur di cedere la squadra”.

Pulcinelli poi chiude con gli ultras, usando parole molto dure nei loro confronti: “Per me gli Ultras, in generale, sono inutili, creano solo problemi anche legali. Credo ci sia un approccio tendenzialmente delinquenziale e questo non collima con i miei valori e la mia attività. Non voglio averci più nulla a che fare e non voglio parlare con loro. - prosegue il numero uno marchigiano - Il 4 aprile 2024 nella sede dell'Ascoli si sono presentati dicendomi che dovevo andarmene perché c'era la Metalcoat, che alla fine mi ha fatto una proposta irricevibile, scandalosa. Da lì hanno iniziato a mettersi praticamente contro la società”.