
Addio SPAL, Fabbri (sindaco Ferrara): "Ci avevano assicurato che non c'erano problemi"
Nel giorno che potrebbe sancire la scomparsa della SPAL dal calcio professionistico, Alan Fabbri, sindaco di Ferrara, ha pubblicato un lungo post sul proprio profilo Facebook:
"Quella che stiamo vivendo è sicuramente una delle pagine più tristi e amare della nostra storia sportiva.
Non sono abituato a raccontare tutti i passaggi fatti fino a poco fa per evitare tutto questo, soprattutto quando si tratta di un tema estremamente delicato che richiede calma, lucidità e tempestività. In ogni caso sono abituato a uscire pubblicamente solo quando ho delle certezze, nel bene e nel male.
Ci abbiamo sperato fino all’ultimo con diverse chiamate alla proprietà, che non hanno però trovato rassicurazioni. Infatti è notizia di poco fa che la SPAL non giocherà in Serie C: una ferita profonda per tutta la città, di cui la SPAL rappresenta identità, bandiera e orgoglio.
Questa notizia arriva come un fulmine a ciel sereno anche per noi. Insieme all’assessore allo sport Francesco Carità , nelle scorse settimane avevamo già incontrato la dirigenza, dopo l’ennesima stagione che — pur tra mille sofferenze — ci aveva regalato sul campo la possibilità di restare tra i professionisti. Proprio per questo avevamo chiesto sincerità e garanzie sul futuro del club.
Voglio essere chiaro: ci è sempre stato assicurato, a più riprese, che non ci sarebbero stati problemi per l’iscrizione.
Oggi però dobbiamo prendere atto che la proprietà non ha avuto il rispetto che la città e la storia di questi colori meritavano, con una straordinaria tifoseria, che non ha mai mollato neanche nei momenti di maggiore sconforto. Non si gioca con il cuore di una città intera.
Questo è il tempo della delusione, della rabbia, ed è giusto che sia così per chiunque abbia a cuore le nostre radici e la nostra storia.
Ma è anche il tempo di non perdersi d’animo. Come sindaco, e come cittadino, sento il dovere di mettermi da subito in campo con la mia squadra, insieme a chi vorrà esserci, per costruire un nuovo percorso per la SPAL.
Dispiace aggiungere all’amarezza altra amarezza, per la solita parte politica d’opposizione che ha voluto strumentalizzare, anche oggi, un tema che avrebbe dovuto tenerci tutti uniti nella speranza, scaricando invece su di me la colpa del fallimento di una società privata. Lo fanno forse per un pugno di voti, che comunque non sarebbero arrivati, perché i ferraresi, anche i più arrabbiati, riescono a distinguere bene le responsabilità, riconoscendo che il Comune non può fare nulla, se non cercare un dialogo con la proprietà. Cosa che abbiamo sempre fatto, sia con la proprietà che con la tifoseria, anche se non lo raccontiamo pubblicamente.
#Ferrara non può e non deve restare senza la sua squadra. Serve unità, serve l’impegno di tutti: istituzioni, imprenditori, tifosi. Sarà dura, ma dobbiamo provarci, per rispetto di noi stessi, per il futuro dei nostri ragazzi che hanno creduto in un sogno, per non perdere un pezzo della nostra anima.
In questo momento, il mio pensiero e la mia solidarietà vanno anche ai tanti dipendenti della società, alle famiglie che hanno appena appreso di non avere più un lavoro. A loro dico che non saranno dimenticati e che come amministrazione ci impegneremo per cercare ogni possibile forma di sostegno e di attenzione.
Con dignità e con coraggio, come abbiamo sempre fatto, a testa bassa ci rialzeremo, guardando avanti".
"Quella che stiamo vivendo è sicuramente una delle pagine più tristi e amare della nostra storia sportiva.
Non sono abituato a raccontare tutti i passaggi fatti fino a poco fa per evitare tutto questo, soprattutto quando si tratta di un tema estremamente delicato che richiede calma, lucidità e tempestività. In ogni caso sono abituato a uscire pubblicamente solo quando ho delle certezze, nel bene e nel male.
Ci abbiamo sperato fino all’ultimo con diverse chiamate alla proprietà, che non hanno però trovato rassicurazioni. Infatti è notizia di poco fa che la SPAL non giocherà in Serie C: una ferita profonda per tutta la città, di cui la SPAL rappresenta identità, bandiera e orgoglio.
Questa notizia arriva come un fulmine a ciel sereno anche per noi. Insieme all’assessore allo sport Francesco Carità , nelle scorse settimane avevamo già incontrato la dirigenza, dopo l’ennesima stagione che — pur tra mille sofferenze — ci aveva regalato sul campo la possibilità di restare tra i professionisti. Proprio per questo avevamo chiesto sincerità e garanzie sul futuro del club.
Voglio essere chiaro: ci è sempre stato assicurato, a più riprese, che non ci sarebbero stati problemi per l’iscrizione.
Oggi però dobbiamo prendere atto che la proprietà non ha avuto il rispetto che la città e la storia di questi colori meritavano, con una straordinaria tifoseria, che non ha mai mollato neanche nei momenti di maggiore sconforto. Non si gioca con il cuore di una città intera.
Questo è il tempo della delusione, della rabbia, ed è giusto che sia così per chiunque abbia a cuore le nostre radici e la nostra storia.
Ma è anche il tempo di non perdersi d’animo. Come sindaco, e come cittadino, sento il dovere di mettermi da subito in campo con la mia squadra, insieme a chi vorrà esserci, per costruire un nuovo percorso per la SPAL.
Dispiace aggiungere all’amarezza altra amarezza, per la solita parte politica d’opposizione che ha voluto strumentalizzare, anche oggi, un tema che avrebbe dovuto tenerci tutti uniti nella speranza, scaricando invece su di me la colpa del fallimento di una società privata. Lo fanno forse per un pugno di voti, che comunque non sarebbero arrivati, perché i ferraresi, anche i più arrabbiati, riescono a distinguere bene le responsabilità, riconoscendo che il Comune non può fare nulla, se non cercare un dialogo con la proprietà. Cosa che abbiamo sempre fatto, sia con la proprietà che con la tifoseria, anche se non lo raccontiamo pubblicamente.
#Ferrara non può e non deve restare senza la sua squadra. Serve unità, serve l’impegno di tutti: istituzioni, imprenditori, tifosi. Sarà dura, ma dobbiamo provarci, per rispetto di noi stessi, per il futuro dei nostri ragazzi che hanno creduto in un sogno, per non perdere un pezzo della nostra anima.
In questo momento, il mio pensiero e la mia solidarietà vanno anche ai tanti dipendenti della società, alle famiglie che hanno appena appreso di non avere più un lavoro. A loro dico che non saranno dimenticati e che come amministrazione ci impegneremo per cercare ogni possibile forma di sostegno e di attenzione.
Con dignità e con coraggio, come abbiamo sempre fatto, a testa bassa ci rialzeremo, guardando avanti".
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