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Parravicini: "Al Ravenna sta stretta la Serie C, il club vuole puntare in alto"TUTTO mercato WEB
© foto di Maurizio Del Conte Photographer
Oggi alle 11:19Serie C
di Daniel Uccellieri

Parravicini: "Al Ravenna sta stretta la Serie C, il club vuole puntare in alto"

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Nel corso dell'appuntamento mattutino di A Tutta C, programma in onda dal lunedì al venerdì sulle frequenze di TMW Radio e su Il 61, è intervenuto mister Francesco Parravicini. Partirei da una piazza che lei conosce molto bene: quella di Livorno, che sta vivendo un momento un po’ complicato. Mister Formisano è da tempo sulla graticola, ma spesso riesce a trovare risultati importanti proprio nei momenti più delicati. Le chiedo: come si lavora in una piazza così esigente come quella di Livorno? "È dura, bisogna avere le spalle larghe. Livorno è una delle piazze più importanti d’Italia, non a caso viene chiamata “la Napoli del Centro Italia” per la passione del suo tifo. Per allenarla bisogna essere pronti, saper filtrare le critiche e concentrarsi solo sul lavoro quotidiano. Bisogna credere molto in ciò che si fa, andare avanti senza lasciarsi condizionare dalle voci esterne". Resto in quella zona perché il Livorno è nel Girone B, dove ci sono altre squadre importanti che stanno attraversando momenti difficili, come Torres e Perugia. Secondo lei questo è un segnale del livello sempre più alto della Serie C o si tratta di fasi transitorie? "Il livello della Serie C si è alzato, ma si è alzato anche molto quello degli allenatori. Oggi la preparazione tecnica e tattica è altissima e ogni partita è complicata. Ci sono squadre che magari hanno meno qualità nella rosa, ma sono guidate da tecnici molto bravi, e questo livella tutto. Di conseguenza, anche chi parte con ambizioni superiori può trovarsi in difficoltà: basta qualche risultato negativo e rimettersi in carreggiata non è semplice". Passando alle zone alte, sembra esserci un filo conduttore comune nei tre gironi: tre squadre in lotta per la promozione. Restando nel Girone B, l’Arezzo - indicato in estate come la squadra da battere - sta rispettando le aspettative. Dietro, però, Ravenna e Ascoli restano vicine. Chi vede come favorita? "Come ha detto lei, l’Arezzo è la favorita del girone: sta confermando i pronostici e sta facendo un percorso importante. Però la corsa è ancora aperta: il Ravenna è lì, e anche l’Ascoli, nonostante la sconfitta nello scontro diretto, è a soli quattro punti. Sarà una lotta avvincente fino alla fine, come negli altri gironi". Se lo aspettava un Ravenna così competitivo, da neopromossa? "Sì, ma il Ravenna non è una neopromossa “classica”. Dietro c’è una proprietà molto solida, che già l’anno scorso aveva investito tanto per salire di categoria. Hanno costruito una società importante e un progetto serio. L’allenatore, a mio avviso, negli anni è stato anche un po’ sottovalutato, perché ha sempre ottenuto risultati positivi. E poi, come si dice, è una realtà a cui la Lega Pro sta stretta: è evidente la volontà di puntare in alto". Restando sul tema della corsa promozione, molti dicono che quest’anno potrebbe essere finalmente l’anno del Vicenza. Dopo le delusioni delle ultime due stagioni – la sconfitta ai playoff con la Carrarese e la rimonta mancata sul Padova - sembra davvero partito con l’obiettivo di dominare il campionato. È d’accordo? "Sì, lo sta dominando. E paradossalmente lo sta facendo con una squadra, sulla carta, meno attrezzata rispetto alle precedenti. Credo vada sottolineato il lavoro di Fabio Gallo, che già all’Entella aveva scelto un approccio simile: meno nomi altisonanti, più sostanza. Ha puntato su giocatori esperti della categoria, motivati, con fame. Negli anni passati, il Vicenza aveva una rosa piena di giocatori dal nome importante, ma forse meno abituati alla sofferenza della Serie C. Quest’anno, invece, hanno costruito una squadra “da Lega Pro”, proprio come fece il Padova due stagioni fa". Sempre nel Girone A, il Cittadella. All’inizio molti, noi compresi, la consideravano una delle favorite, ma la partenza è stata complicata. Ha pagato lo scotto della retrocessione? "Dall’esterno non è mai facile dirlo. Le retrocessioni lasciano sempre il segno, ma il Cittadella è una realtà seria, con i piedi per terra e una struttura solida. Forse all’inizio ha risentito un po’ del contraccolpo, ma credo non più di tanto. Ci possono essere state difficoltà interne, che ovviamente da fuori non conosciamo, ma la sensazione - guardando i risultati - è che abbiano imboccato la strada giusta. Con la guida di Manuel Iori e con la rosa che hanno, penso possano continuare su questo percorso positivo. Non sarà facile, perché davanti ci sono squadre forti e costanti, ma possono ambire a una rimonta importante, impensabile fino a poche settimane fa".