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Polonia-Argentina 0-2, tutti felici e qualificati. Show seleccion, catenaccio polacco premiato
Argentina in paradiso, grazie alla sua miglior prestazione in questo Mondiale. Dominata una Polonia passiva, presentatasi con l'unico scopo di salvare la pelle: ci riesce, la squadra di Michniewicz, per 45' con Szczesny che para anche un rigore a Messi. Poi crolla, subisce un altro gol e meriterebbe anche l'imbarcata ma viene graziata dall'imprecisione della Seleccion, che si fa bastare il 2-0 e vince il girone. E pensare che tutto iniziò con il psicodramma contro l'Arabia Saudita.
Lionel Scaloni trova la chiave per riequilibrare la squadra: Enzo Fernandez confermato davanti alla difesa, Mac Allister come mezz'ala, Acuña terzino sinistro. La grande novità della serata è l'esclusione di Lautaro Martinez, due 4.5 in pagella nelle prime due partite. Al suo posto Julian Alvarez.
Solo Argentina nei primi 45', ma non basta. La Polonia eregge il muro con un catenaccio d'altri tempi. Con qualche rilancio per Lewandowski con la speranza che uno dei più grandi numeri 9 al mondo si inventi qualcosa. Ma da solo, anche un campione come lui, può davvero poco se assistito così poco e male. Il primo episodio chiave al 39': Szczesny sbaglia l'uscita e finisce addosso a Messi, l'arbitro fa proseguire ma il VAR lo richiama. È rigore, che Messi si fa parare dal portiere juventino. È la seconda esecuzione che riesce a neutralizzare in questo Mondiale, dopo quello ad Al-Dawsari dell'Arabia Saudita.
La partita si sblocca a inizio ripresa con Alexis Mac Allister. Bella azione partita da Molina che appoggia a Di Maria e si sovrappone al Fideo, ricevendo nuovamente palla e mettendo in mezzo dove il centrocampista del Brighton si fa trovar pronto e supera Szczesny: è il 47' e il ghiaccio è rotto. Il raddoppio al 67' con ulian Alvarez che finalmente si sblocca, dopo aver sprecato tanto. L'attaccante si fa trovar pronto sull'imbucata di Enzo Fernandez, si sistema la palla sul destro e la mette all'incrocio più lontano. L'Argentina potrebbe dilagare, spreca l'impossibile mentre la Polonia prega affinché il Messico, avanti 2-0 contro l'Arabia Saudita, non segni ancora. Alla fine arriva il regalo dalla selezione di Renard, che segna l'1-2 e manda avanti Lewandowski e compagni. I polacchi non si qualificavano agli ottavi di finale dal 1986, in un Mondiale giocato ironia del destino proprio in Messico.
Lionel Scaloni trova la chiave per riequilibrare la squadra: Enzo Fernandez confermato davanti alla difesa, Mac Allister come mezz'ala, Acuña terzino sinistro. La grande novità della serata è l'esclusione di Lautaro Martinez, due 4.5 in pagella nelle prime due partite. Al suo posto Julian Alvarez.
Solo Argentina nei primi 45', ma non basta. La Polonia eregge il muro con un catenaccio d'altri tempi. Con qualche rilancio per Lewandowski con la speranza che uno dei più grandi numeri 9 al mondo si inventi qualcosa. Ma da solo, anche un campione come lui, può davvero poco se assistito così poco e male. Il primo episodio chiave al 39': Szczesny sbaglia l'uscita e finisce addosso a Messi, l'arbitro fa proseguire ma il VAR lo richiama. È rigore, che Messi si fa parare dal portiere juventino. È la seconda esecuzione che riesce a neutralizzare in questo Mondiale, dopo quello ad Al-Dawsari dell'Arabia Saudita.
La partita si sblocca a inizio ripresa con Alexis Mac Allister. Bella azione partita da Molina che appoggia a Di Maria e si sovrappone al Fideo, ricevendo nuovamente palla e mettendo in mezzo dove il centrocampista del Brighton si fa trovar pronto e supera Szczesny: è il 47' e il ghiaccio è rotto. Il raddoppio al 67' con ulian Alvarez che finalmente si sblocca, dopo aver sprecato tanto. L'attaccante si fa trovar pronto sull'imbucata di Enzo Fernandez, si sistema la palla sul destro e la mette all'incrocio più lontano. L'Argentina potrebbe dilagare, spreca l'impossibile mentre la Polonia prega affinché il Messico, avanti 2-0 contro l'Arabia Saudita, non segni ancora. Alla fine arriva il regalo dalla selezione di Renard, che segna l'1-2 e manda avanti Lewandowski e compagni. I polacchi non si qualificavano agli ottavi di finale dal 1986, in un Mondiale giocato ironia del destino proprio in Messico.
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