Per Edera con l’Atalanta potrebbe esserci la grande occasione: svolterà se la sfrutterà

Avere una grande occasione è importante soprattutto se si è giovani, ma saperla sfruttare è sinonimo di capacità prima di tutto intellettive e per diventare un calciatore di primo livello serve avere un cervello ben pensante. Simone Edera nonostante i ventuno anni ha già un discreto curriculum: uno scudetto conquistato nel 2015 con la Primavera, fu decisivo nel calciare il rigore che significò la vittoria, e una Supercoppa Primavere sempre nello stesso anno sotto la guida di mister Moreno Longo. Ha esordito in serie A il 20 aprile 2016 in un Roma-Torino. Da questa stagione, dopo aver convinto durante il ritiro estivo Mihajlovic a trattenerlo, è in pianta stabile con la prima squadra, dopo un anno passato tra Venezia e Parma in serie B a farsi le proverbiali ossa. Ha segnato il suo primo gol in serie A l’undici dicembre scorso all’Olimpico di Roma alla Lazio e si è ripetuto contro la Roma negli ottavi di finale di Coppa Italia. Ha indossato le maglie azzurre delle Under 18, 19, 20 e attualmente veste quella dell’Under 21.

Edera finora nella massima serie non ha mai giocato titolare collezionando solo ingressi a gara in corso, ma ci sono buone probabilità che domenica a Bergamo con l’Atalanta mister Mazzarri lo mandi in campo dall’inizio perché difficilmente Falque, che ha un affaticamento agli adduttori della coscia sinistra e ieri ha effettuato solo terapie, potrà giocare. Simone essendo un ala mancina gioca prevalentemente a destra e nella rosa granata di conseguenza è il sostituto naturale di Falque. Potrebbe, quindi, essere la grande occasione per Edera. Occasione che si è guadagnato nelle precedenti partite perché quando è stato mandato in campo ha sempre fatto bene, anche quando ha avuto ben poco tempo a disposizione.

Cogliere l’attimo sarà per Edera fondamentale, significherebbe per lui fare un bel passo in avanti nel percorso che stando alle premesse dovrebbe portarlo a una carriera importante. Ovviamente se e per quanto giocherà non si pretende da lui una partita superlativa, se accadrà perfetto, ma che faccia al meglio ciò che gli chiede l’allenatore e che interagisca con i compagni. Non deve strafare, ma sfruttare la sua corsa e il suo fiuto per il gol stando, però, attento a non essere egoista nel caso un compagno sia meglio piazzato di lui e sacrificarsi quando la partita dovesse richiederlo. Insomma giocare con attenzione, ma con quella leggerezza tipica della sua giovane età. Sfruttare l’occasione gli permetterà di ritagliarsi altro spazio anche nelle successive partite e soprattutto convincerà Mazzarri a inserirlo nel gruppo dei giocatori che vorrà avere anche nella prossima stagione.