Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / torino / Primo Piano
Il pagellone del Torino: una stagione costellata da alti e bassi senza fare il salto di qualità ma con alcune attenuanti. VOTO: 6TUTTO mercato WEB
Giocatori del Torino
© foto di www.imagephotoagency.it
martedì 28 maggio 2024, 11:12Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

Il pagellone del Torino: una stagione costellata da alti e bassi senza fare il salto di qualità ma con alcune attenuanti. VOTO: 6

Il Torino ha concluso il campionato con gli stessi punti dello scorso anno, 53, ma piazzandosi al 9° posto, quindi migliorando di una posizione, in virtù però della classifica avulsa perché in vantaggio sul Napoli con il quale aveva vinto all’andata e ha pareggiato al ritorno. Aveva l’obiettivo di qualificarsi per gli spareggi per la Conference League ed è in attesa di sapere se grazie alla Fiorentina riuscirà a raggiungere questo traguardo, lo farà se la Viola domani vincerà la finale di questa stessa coppa, ed è quindi evidente che con le sue sole forze non ci sia riuscito, per questo si può dare il giudizio su questa stagione già oggi.

Analizzando nel dettaglio il campionato si comprende che il 9° posto sia figlio di una fase difensiva ottima e di quella offensiva pessima. Infatti, la squadra granata ha incassato 36 reti ed è la 4ª della Serie A, sotto questo aspetto sarebbe da Champions League, mentre per gol fatti, 36, è 17ª, da salvezza giusto agguantata poiché persino il Frosinone e il Sassuolo, entrambi retrocessi, hanno fatto meglio con rispettivamente 44 e 43. Il fiore all’occhiello sono le 18 partite senza subire gol, meglio ha fatto solo l’Inter con 21 che ha vinto lo scudetto, che hanno fruttato 9 vittorie (Genoa, Salernitana, Lecce sia andata sia ritorno, Atalanta, Empoli, Napoli, Udinese e Monza) e 9 pareggi (Cagliari, Verona, Frosinone due volte,  Genoa, Salernitana, Fiorentina, Juventus e Bologna), mentre il contraltare sono le 17 gare concluse senza riuscire a segnare che hanno comportato 9 pareggi (Cagliari, Verona, Frosinone due volte, Genoa, Salernitana, Fiorentina, Juventus e Bologna) e 8 sconfitte (Lazio, Juventus, Inter, Bologna, Fiorentina, Lazio due volte, Inter e Atalanta).

Sono stati tanti i punti lasciati per strada, 21, con avversari che si sono piazzati più in basso (due sia con il Genoa sia con il Monza) e persino con chi è retrocesso (quattro con il Frosinone e due sia con il Sassuolo sia con la Salernitana) o salvato all’ultimo o quasi (tre con l’Empoli, due sia con il Cagliari sia con l’Udinese e sia con il Verona).
Il Torino ha anche subito torti arbitrali e da parte del Var che hanno influito sui risultati, alcuni dei quali riconosciuti dal designatore arbitrale Rocchi che poi ha punito chi li aveva commessi, ma che comunque hanno pesato meno dei punti sperperati. Rigore la Milan, con risultato sull’ 1 a 1, per fallo di mano di Buongiorno che aveva il braccio vicino al corpo e con la palla che gli era arrivata contro da distanza ravvicinata; la partita sarà poi vinta dai rossoneri per 4 a 1. Con il Genoa il rigore negato per un fallo di Martinez su Zapata, ma almeno in quest’ultimo caso il Torino ha comunque vinto. Nel match di andata con il Monza, finito in parità, ben due: annullato un gol a Rodriguez per una presunta spinta di Zapata ai danni di Caldirola e altro rigore negato in occasione del fallo di Gagliardini su Lazaro. Con il Frosinone sempre all’andata, altra partita finita in parità, è mancato un secondo giallo a Oyono per un calcio rifilato a Bellanova (12° del primo tempo) e ancora un rigore negato per una spinta di Oyono a Bellanova. E infine nel girone di ritorno nella gara con la Fiorentina, altro pareggio, l’espulsione di Ricci (45’+6’) per doppia ammonizione, la seconda per proteste per un fallo subito da Arthur che verrà ammonito solo dopo il rosso a Samuele, che ha lasciato il Torino in dieci per tutto il secondo tempo.

Nella valutazione va anche tenuto conto che ci sono stati infortuni di più di un giocatore che hanno condizionato tantissime volte le scelte di formazione e poi dei cambi di mister Juric. A iniziare, per citare solo i più clamorosi, dall’operazione alla quale si era sottoposto Djidji alla fine del campionato precedente e che a causa di strascichi non gli hanno permesso di essere a disposizione fin quasi a Natale e poi e poi altri acciacchi che gli hanno fatto concludere anzitempo la stagione, solo nelle ultimissime partite è stato di nuovo portato almeno in panchina. Per proseguire con il grave infortunio a Schuurs che uscì in barella il 21 ottobre nella gara con l’Inter e da allora non poté più giocare. In due periodi Buongiorno ha dovuto stare fuori per problemi fisici. Zima anche lui ha avuto alcuni problemi risalenti ancora all’operazione alla quale si era dovuto sottoporre a febbraio 2023 e a gennaio è stato ceduto allo Slavia Praga. Pure Ilic ai primi di marzo ha dovuto dare forfait per una lesione del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro che lo ha tenuto fuori un mese. E poi ancora il 30 marzo il trauma al ginocchio di Gineitis e anche lui da allora non ha più potuto dare il suo contributo. Senza scordare che Vlasic dal 7 maggio, per una lesione di alto grado del tendine dell'adduttore lungo di destra, non è più stato a disposizione. O i problemi ai tendini che hanno messo out Sazonov e Sanabria con l’attaccante che tante volte ha giocato seppur avesse dolore. Quante volte poi Tameze ha dovuto sacrificarsi giocando fuori ruolo da terzo a destra nella linea difensiva e alcune volte è toccato anche a Vojvoda o Rodriguez ha giocato nel suo secondo ruolo sulla corsia di sinistra.

Non vanno assolutamente dimenticati gli effetti derivanti dal mercato estivo e da quello invernale. La squadra l’estate scorsa non ha visto la cessione di nessun big e solo tra i titolari è andato via Singo, ma che a campionato già iniziato è stata rinforzata dall’arrivo di Zapata, risultato con 12 gol il bomber di questa stagione, e che ha comportato il dover cambiare modulo passando dal 3-4-2-1 al 3-4-1-2 anche perché sulla trequarti non c’erano oltre a Vlasic elementi che dessero grandi garanzie. A gennaio poi, malgrado le evidenti difficoltà in fase offensiva non solo nel fare gol bensì anche nel propiziarli, non sono stati presi giocatori che potessero fare la differenza davanti.  

Poi c’è il capitolo dei giocatori che hanno reso meno delle aspettative. Ilic, che comunque il ct Stojkovic ha convocato per l’Europeo, Sanabria, Vlasic, Lazaro, VojvodaSoppy, che dopo sei mesi in prestito è stato restituito all’Atalanta, Radonjic (lui invece non sarà con la Serbia all’Europeo), Seck, Karamoh, questi ultimi tre ceduti in prestito a gennaio rispettivamente al Maiorca, al Frosinone e al Montpellier, Lovato, Okereke e Kabic, arrivati con la formula del prestito nella sessione invernale del mercato da Salernitana, Cremonese e  Stella Rossa di Belgrado. Sazonov, prima dell’infortunarsi, ha faticato un po’ nell’approcciarsi al campionato italiano e alle richieste di Juric, però non ha mai lesinato l’impegno e quando è stato chiamato in causa ha sempre cercato di fare al meglio, alle volte riuscendoci ed altre meno.
Discorso a parte per Pellegri che ha dovuto imparare a gestire il suo fisico anche in allenamento per non incorrere in altri problemi fisici che già da troppo tempo lo avevano condizionato e che poi si è trovato chiuso da Sanabria fino a quando nelle ultimissime partite non ne ha preso il posto affiancando Zapata in attacco.
Un capitolo va aperto per il secondo portiere Luca Gemello: il troppo amore per il Toro, lui come Buongiorno sono tifosi, gli ha fatto commettere due errori uno contro il Bologna all’andata e un altro nell’ultima partita con l’Atalanta che sono costati cari alla squadra, due sconfitte maturate però non solo per sue responsabilità questo va chiaramente detto. Scendere solo molto sporadicamente in campo non lo ha aiutato e per lui sarebbe stato meglio andare a farsi le proverbiali ossa altrove.  

Ci sono stati però anche giocatori che grazie al loro impegno e al lavoro svolto da Juric e dal suo staff sono cresciuti. Buongiorno che ormai non è più è da considerarsi un giovane, compirà 25 anni il prossimo 6 giugno, ma è da annoverarsi fra i calciatori “fatti e finiti”, seppur lui comunque continuerà sempre a volersi migliorare perché è fatto così. Bellanova, che dopo un inizio a studiare cosa volesse esattamente da lui Juric e come dovesse integrarsi con i nuovi compagni, è letteralmente esploso diventando il padrone indiscusso della fascia destra e rifornendo di assist soprattutto Zapata, peccato che nell’ultima parte della stagione le sue sgasate sulla corsia destra siano risultate meno efficaci e siano diminuite di numero. Anche Ricci dopo una prima parte di stagione complicata e un infortunio alla coscia ha ingranato e ha dato una mano e persino si è sacrificato nelle ultime giornate a ricoprire il ruolo di Vlasic quando il compagno si è infortunato. E infatti tutti e tre sono stati pre-convocati dal ct Spalletti per l’europeo e non solo Buongiorno ha possibilità di partire per la Germania e difendere i colori della Nazionale Italiana. Fra i giocatori che in questo campionato sono cresciuti maggiormente ci sono anche Gineitis, fino a quando l’infortunio non lo ha fermato, e Masina che all’Udinese faceva panchina e che in granata il suo contributo l’ha dato come terzo a sinistra nella linea difensiva.  A meritarsi il debutto in Serie A anche i Primavera Savva, che ha pure con un gol contribuito alla vittoria sul Verona, e Dellavalle. Altri calciatori granata, Rodriguez e Linetty, hanno confermato che nell’economia della squadra sono utili. E per quel che riguarda Vanja Milinkovic-Savic ha fatto dei progressi e infatti in alcune circostanze che ha sfoderato parate importanti, ma rimane sempre un portiere che non è del tutto affidabile nelle uscite e se deve rimediare a errori commessi dai compagni in fase difensiva.

Per completare il quadro sul giudizio del Torino va detto che è stato eliminato dalla Coppa Italia ai 16esimi dal Frosinone, per amor di verità anche in questa partita ci furono degli errori arbitrali che ne condizionarono il risultato: Il gol di Ibrahimovic era da annullare per un precedente fallo di mano di Mazzitelli e il fallo di Monterisi su Seck era da punire con un calcio di rigore.  Detto questo, però in quella partita il Torino avrebbe potuto fare di più per cercare di segnare e non farsi eliminare.

Nel giudizio non viene considerato il fatto degli insulti ai tifosi rivolti da parte di un paio di giocatori, trincerati dall’essere sul pullman della squadra, il giorno della commemorazione del Grande Torino e degli altri caduti, deceduti a Superga nello schianto dell’aereo che riportava gli Invincibili a casa dopo l’amichevole a Lisbona con il Benfica nel 1949. Non che non abbia rilevanza bensì perché ha riguardato un paio di calciatori che la società ha deciso di sanzionare senza però rivelarne i nomi. Episodio molto grave, ma che attiene alla pochezza delle persone che si sono dequalificate pronunciando tali parole e che evidentemente sono indegne di indossare la maglia granata.

Alla luce di tutto il Torino non è riuscito a fare il tanto invocato salto di qualità e non è stato padrone del suo destino, ma ha anche delle attenuanti per gli infortuni, una rosa incompleta e errori arbitrali. VOTO: 6