
Zapata: “Utilizziamo tre moduli. Mi sento di poter fare un buon campionato. Obiettivi? Porli adesso è inopportuno”
Incontro con i tifosi per capitan Zapata e per Guillermo Maripán, presso la Rinascente in via Lagrange 15. Duvan ha anche risposto alle domande dei giornalisti presenti.
Ripartendo da dove tutto si era interrotto, era il finale della gara con l’Inter ed è andato sulla palla, a dimostrazione della sua generosità, e poi l’infortunio e la sua uscita dal campo piangendo. Ha temuto che la sua carriera fosse finita? In questi mesi ha pensato che forse non avrebbe dovuto inseguire quel pallone?
“E’ stata una circostanza di gioco, non mi risparmio perché si era verso la fine della partita. E tra l’altro abbiamo anche segnato quando non ero più in campo. E’ stata una giocata sfortunata per me. Comunque fa parte del passato, adesso mi sento molto meglio. Grazie al cielo tutto passa e spero di poter piano piano ritornare al mio livello”.
I tifosi le sono sempre stati vicino, c’è una promessa che si sente di fare a loro? Magari il numero di gol che farà?
“Li ringrazio per il sostegno dal primo mento che sono arrivato in questa società e poi per la loro pazienza che hanno avuto aspettando il mio rientro. Non dico ogni giorno, ma sempre mi sono arrivati sui social messaggi e quando mi incontravano per strada mi dimostravano il loro affetto e mi dicevano che aspettavano di rivedermi in campo. Per questo voglio ringraziarli, per tutto il loro affetto”.
In questi giorni con Baroni state lavorando anche sul 4-3-3, visto l’utilizzo positivo nel 2° tempo in Coppa Italia con il Modena, o privilegiate sempre il 4-2-3-1, che era il modulo con il quale avreste dovuto giocare?
“Non posso spoilerare quello che facciamo in campo (sorride, ndr). A volte facciamo anche allenamenti con altri moduli perché credo che il mister pensi che dobbiamo avere anche delle alternative. Sicuramente non ci possiamo fissare su un solo modulo, anche perché a partita in corso può esserci bisogno di cambiare e si può farlo perché siamo già abituati in allenamento. In allenamento usiamo anche tre moduli, ci serve anche per il futuro avere altre soluzioni”.
Qual è il terzo modulo?
“A cinque, 4-4-2 e 4-3-3”.
In Italia ci sono giocatori “anziani” da Modric a Dzeko, lei che è un po’ più giovane di loro si sente di poter essere il capocannoniere?
“Lavoro per migliorare e in questo momento mi sento di poter, piano piano, ritrovare il livello che avevo prima dell’infortunio. Ho i piedi per terra e in questo momento non mi sento così, ma posso arrivare a fare un buon campionato”.
In Italia ci sono giocatori “anziani” da Modric a Dzeko, lei che è un po’ più giovane di loro si sente di poter essere il capocannoniere?
“Lavoro per migliorare e in questo momento mi sento di poter, piano piano, ritrovare il livello che avevo prima dell’infortunio. Ho i piedi per terra e in questo momento non mi sento così, ma posso arrivare a fare un buon campionato”.
Volete fare un buon campionato, ma cosa intendete con questo? Vi siete posti un obiettivo, magari un posto in Europa?
“No, stiamo aspettando l’inizio del campionato e, come ho detto, sappiamo che sarà una stagione difficile. Pensiamo di partita in partita vedremo come saremo. Ci sono ragazzi nuovi e dobbiamo ancora trovare molta più sintonia e capire ancora meglio i concetti del mister. Parlare di obiettivi adesso è un po’ inopportuno. Siamo solo consapevoli di dover fare un grande inizio di campionato e vedremo partita dopo partita”.
L’anno scorso prima dell’infortunio aveva iniziato ad avere una buona intesa con Adams, pensa che quest’intesa possa continuare e di poterne instaurare una simile anche con Simeone?
“Sì. Il reparto d’attacco è sempre importante per una squadra. L’anno scorso eravamo in tre, c’era anche Sanabria e abbiamo fatto delle buone prestazioni anche ruotando in tre. Adesso c’è anche Giovanni e quindi penso ci voglia solo tempo per raggiungere quel livello e dovremo dimostrarlo ogni partita facendo vedere che possiamo fare reparto fra tutti noi”.
A Superga era veramente emozionato quando ha letto i nomi dei caduti, ci racconta che emozione è stata?
“Sono un essere umano, ho sentito una bella emozione e l’ho vissuto da capitano, cosa che non mi era mai successa. Al mio primo anno l’avevo vissuto con Buongiorno capitano e già in quell’occasione mi ero emozionato pensa quindi pensa da capitano. Per me è stata un’esperienza molto bella e la porterò con me per sempre. A pensare che lo rifarò anche quest’anno già mi emoziono. Sono onorato di vivere questa commemorazione”.
La società le ha rinnovato il contratto quando era infortunato, cosa prova?
“E’ stato un bellissimo gesto e ora devo ripagare questa fiducia nei mie confronti sul campo. Ora tocca a me”.










