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LIVE Baroni: "Ci vuole tempo per assemblare la squadra. Ismajli e Zapata possono dare un contributo. Il rigorista? Dipende dal momento della gara. Nessuna pressione, ma siamo i primi a voler fare risultato"
Oggi alle 12:00Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Dall'inviata alla conferenza stampa Elena Rossin

LIVE Baroni: "Ci vuole tempo per assemblare la squadra. Ismajli e Zapata possono dare un contributo. Il rigorista? Dipende dal momento della gara. Nessuna pressione, ma siamo i primi a voler fare risultato"

Il Torino dopo la sosta del campionato per gli impegni della Nazionale vuole dare continuità al pareggio a reti inviolate con la Fiorentina per mettersi definitivamente alle spalle la pesantissima sconfitta per 5 a 0, all’esordio in questo torneo, con l’Inter.
L’allenatore del Torino, Marco Baroni, fra poco in conferenza stampa presenterà la partita con la Roma in programma domani alle ore 12,30 allo stadio Olimpico della Capitale.

Domani con la Roma esame difficile nello stadio Olimpico pieno e un avversario a punteggio pieno. Come s'immagina la sua squadra?
"La Roma non è solo le due prime partite, è otto mesi che è prima in classifica. Sappiamo delle difficoltà, però sono proprio queste partite che devono anche testare il nostro livello. Occorrerà giocare una partita di grande personalità, spessore, giocata palla su palla e con ritmo perché l’unica sola partita che non si può fare è a ritmo basso contro questa Roma".

La squadra a che punto è nell’assimilazione dei suoi concetti di gioco? Dovesse dire una percentuale quale sarebbe?
"La cosa che posso dire è che la squadra si è sempre spesa tanto in campo. Lo stiamo facendo sempre di più ed è la cosa più importante ed è ciò che subito mi ha colpito di più di questi ragazzi. Sapete che non mi piacciono gli alibi, però per assemblare e lavorare ci vuole tempo. Ci sono già cose che stiamo migliorando, se dovessi contare gli allenamenti fatti con la rosa e anche con gli ultimi arrivati non sono tantissimi. Ma siamo sulla strada giusta, lavoreremo forte per trovare la condizione massimale sotto tutti gli aspetti”.

Ismajli e Zapata sono pronti per esordire in campionato e nel caso da subentranti o magari già da titolari?
“Stanno bene entrambi, stanno lavorando. Ismajli è rientrato da questo piccolo stop, con Duvan siamo insieme, parliamo, lavoriamo tutti i giorni fianco a fianco per ridurre il piccolo gap: è un giocatore straordinario, un professionista incredibile. Sicuramente sono pronti per dare un contributo alla squadra".

Come stanno i giocatori rientrati dalle Nazionali?
"Sono rientrati tutti e stanno bene. Abbiamo recuperato anche Gineitis, che aveva un problemino, mentre l’unico che non sarà disponibile è Masina perché è tornato con un affaticamento e abbiamo deciso insieme di non rischiarlo. Dal suo rientro ha fatto solo terapie".

Come sta Schuurs? E' fuori dalla lista?
"Sì. Sono state fatte valutazioni che sono solo di natura fisica. Il ragazzo ha dedizione al lavoro pazzesca, ma è ancora lontano. Ci siamo presi questo tempo perché non può essere utilizzato in questo momento".

Vlasic, Asllani e Adams hanno calciato rigori l'anno scorso: c'è una gerarchia?
"C'è, poi ci sono anche i momenti della partita che determinano chi sia il rigorista. Mi piace essere squadra anche in questo”.

Ma chi è il primo?
“I tre elencati sono tutti in grado di calciarli, poi, come ho detto, ci sono i momenti, delle situazioni di una partita che non sono gestibili a priori. I giocatori quando vanno in campo sanno che c’è un primo, un secondo e un terzo rigorista e la graduatoria a seconda del momento e delle sensazioni ognuno si prende la responsabilità di calciare. Dobbiamo essere squadra anche in questi frangenti, non mi piace avere degli egoismi e ci sono condizioni per mettere il miglior rigorista a suo agio".

Con l'arrivo di Asllani come assemblerà il centrocampo?
"Asllani è un giocatore che ci mancava per caratteristiche. Ci sono giocatori più da spazio e di mobilità. Con Asllani lavoriamo forte perché può colmare piccoli gap che possono aiutarlo sotto l’aspetto difensivo e offensivo. Non dobbiamo pensare che lui sia l'unica risorsa e fonte di gioco, ma deve esserlo la squadra nel suo insieme perché altrimenti sarebbe troppo facile per gli avversari fermare un solo giocatore. Lui per le caratteristiche che ha è quello che può darci soluzioni che non avevamo all’interno della rosa dopo la partenza di Ricci".

Primi 100 giorni al Toro: ci fa un bilancio complessivo? Che squadra è nata?
"Sono stati 100 giorni intensi, di dedizione, attenzione e passione. Ed è quello che mi porto sempre dentro nel mio bagaglio e nel lavoro. L'entusiasmo e la gioia sono alla base di tutto. Stiamo lavorando sull'assemblaggio della squadra. C'è sempre maggiore conoscenza reciproca e di quello che noi chiediamo ai giocatori. C’è un processo in corso di cui sono contento e soddisfatto, ma è chiaro che c’è da lavorare duro però non ci spaventa".

Cosa può darvi Nkounkou, il concorrente di Biraghi?
"La parola concorrente non mi piace. Spesso voi vi soffermate anche su subentrante, ma io sono abituato a vedere tutti titolari: lo ripeto, perché ci tengo, e lo dico anche ai miei giocatori che si gioca in 16 e i 5 che entrano sono i giocatori più importanti poiché statisticamente nell'ultima mezz'ora cambiano di più i risultati. Quindi l’importanza di quelli che entrano è ancora maggiore di quella di chi parte dall’inizio. Avevamo bisogno di un giocatore come Biraghi, ci mancava una pedina a sinistra con le caratteristiche da terzino e Nkounkou ha forza, grande fisicità ed energia, ha un buon piede. Sta cercando velocemente di entrare nel lavoro di squadra, di capire il nostro calcio e il nostro campionato. Ho la certezza che ci darà un sostegno importante".

La Roma non ha ancora subito gol: come si scardina questa difesa?
"Prima l’ho detto che negli ultimi otto mesi la Roma sarebbe la squadra prima in classifica come lo è in queste prime due gare. Sappiamo che troveremo una squadra solida per cui occorre da parte nostra una gara di grande spessore sotto tutti gli aspetti. L'unica cosa che non si può fare è una gara a basso ritmo perché la Roma è una squadra che ti porta per la pressione e il calcio che attuano. Saranno importanti i duelli in campo".

Adams o Simeone andando avanti con il 4-3-3? Continuerà con una punta oppure passerà a due?
"Sono due giocatori forti, ho parlato con loro e in questo momento anche per esigenze di squadra uno parte, l'altro entra. Ma lavoriamo anche per farli stare in campo insieme: quelli bravi provo sempre a metterli. Specialmente in attacco, quando la squadra ha trovato identità e solidità, possono e dovranno giocare insieme"

Cairo chiede risultati visto che ha speso soldi: cos'ha pensato quando ha letto queste dichiarazioni?
"Stiamo lavorando per questo. Ogni giorno partiamo dall'atteggiamento mentale, ho parlato di primo mattoncino e mi riferivo a questo: serve forza mentale per arrivare a ciò che vogliamo. Siamo i primi desiderosi. Pressione? Noi si vive di questo: senza pressione, cosa sarebbe il nostro lavoro? Noi la vogliamo, ogni giorni rinnoviamo una sfida con noi stessi. E mi piace"

La sensazione è che non abbiate trovato ancora un'identità: com'è il percorso?
"Non è queste cose si costruiscono in due minuti...Non voglio alibi, l'identità di squadra è un lavoro complesso. Sono arrivati giocatori che non avevano un minutaggio importante, non hanno un interruttore e lavoriamo su questo tutti i giorni. E' il passo più importante quello dell'identità, ma richiede un po' di tempo"