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Una rondine non fa primavera per cui il Torino deve dare col Sassuolo continuità alla vittoria sulla CremoneseTUTTO mercato WEB
Il Torino
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 08:00Primo Piano
di Elena Rossin
per Torinogranata.it
fonte Elena Rossin

Una rondine non fa primavera per cui il Torino deve dare col Sassuolo continuità alla vittoria sulla Cremonese

Che la vittoria sulla Cremonese abbia dato una boccata d’ossigeno al Torino non ci sono dubbi perché la squadra di Baroni era scivolata a quattro punti dalla terzultima e quindi rischiava davvero di entrare in una spirale negativa se non avesse vinto con i grigiorossi. E complici anche i risultati delle squadre che sono nella zona appena sopra a quella delle ultime tre, il Torino si è trovato dopo la quindicesima giornata al 13esimo posto con 17 punti e a 5 lunghezze dal Verona che è terzultimo. Confortante anche che alle spalle dei granata ci siano altre quattro squadre:  Parma, Genoa e Cagliari a quota 14 e Lecce a 16. Questo però non significa che adesso il Torino si sia allontanato a sufficienza dalla zona pericolosa e quindi servirebbe che domenica pomeriggio facesse risultato col Sassuolo: una vittoria sarebbe l’ideale, ma anche un pareggio non sarebbe un risultato così poco apprezzabile.

Per Baroni, che aveva appena recuperato tutti dagli infortuni, però la situazione si è subito complicata perché ben due difensori, Coco e Masina, sono andati in Nazionale per disputare la Coppa d’Africa e quindi si ritrova con gli uomini contati in difesa, infatti, sono rimasti Ismajli, Maripán più il giovane Dembélé e con Tameze che, come già in passato, si adatta, per fortuna anche discretamente, a fare il braccetto a destra nella linea difensiva a tre, ormai divenuta definitiva dopo che Petrachi, che è arrivato al posto dell’esonerato Vagnati, ha deciso, con il mister, che il 3-5-2 è il modulo che rimarrà fino al termine della stagione. Avere gli uomini contati, anche se si sapeva fin da questa estate e anche da prima, è una grande tegola aggravata dal fatto che il Torino è la squadra, insieme alla Fiorentina, che ha subito più gol di tutte in Serie A: ben 26. Qualcuno proverà a giustificare questo orrore dicendo che 19 reti sono state incassate in 5 partite, Inter (5), Atalanta (3), Lazio (3), Como (5) e  Milan (3), e che in sei match la porta granata è rimasta inviolata (Fiorentina, Roma, Napoli, Bologna, Juventus e Cremonese). Tutto vero, ma sarebbe meglio ricordare anche i due gol subiti dal Parma, altri due dal Pisa e ancora due dal Lecce, e solo con i nerazzurri è arrivato 1 punto perché negli altri due match ne sono arrivati 0. Non ci sono quindi alibi che possano inzuccherare la pillola. Il ritorno di Paleari fra i pali sembra che al momento sia definitivo e questo potrebbe aiutare perché il portiere italiano si è guadagnato sul campo e dentro e fuori lo spogliatoio il ruolo di titolare togliendolo a Israel, che ha reso meno delle aspettative. E avere un portiere che dà garanzie di certo aiuterà a provare a subire meno gol.

Di buono almeno c’è che in attacco Zapata continua a mettere minuti nelle gambe e questo gli permette sempre più di avvicinarsi alla condizione ottimale, dopo il lungo stop per l’infortunio dello scorso anno, ed è anche ritornato al gol nella gara con il Milan. Simeone, che con quattro reti è l’attuale capocannoniere, è rientrato dall’infortunio. Adams qualche gol di tanto in tanto lo fa ed è arrivato a quota 3. E anche Vlasic ha iniziato a segnare e nelle ultime quattro partite ha realizzato 3 gol, due dei quali su calcio di rigore. Non fa molte reti il Torino, finora 15 in altrettante gare, uno è stato un autogol di Sabelli del Genoa, e in un terzo delle partite disputate (Inter, Fiorentina, Atalanta, Bologna e Juventus) nessuno dei suoi giocatori è finito sul tabellino dei marcatori, ma almeno si può sperare che con Adams, Simeone, Vlasic e Zapata, soprattutto se tutti e quattro stanno bene, il numero dei gol possa essere incrementato.

Le difficoltà comunque restano anche a centrocampo, che non dà abbastanza equilibrio, e sulle fasce, che non riforniscono adeguatamente di cross utili gli attaccanti. Il gioco è spesso lento e prevedibile, il numero di passaggi sbagliati è sempre alto e non mancano gli errori in fase difensiva e la poca capacità di aprire varchi, soprattutto nelle difese che si chiudono in difesa. Il lavoro da fare è tanto, ma non essendoci pause nel campionato che permettano di cercare di superare i problemi è inevitabile che i miglioramenti debbano avvenire in parallelo alla preparazione delle partite. Dopo la vittoria di misura e sofferta fino all’ultimo secondo con la Cremonese Il Torino deve quindi far di tutto per tornare da Reggio Emilia con punti  perché una rondine non fa primavera, tanto più che siamo in inverno, e le nubi che si sono un po’ diradate dopo l’ultima partita potrebbero tornare persino più minacciose di prima se dovesse arrivare una sconfitta col Sassuolo, che da neo promossa sta facendo un buon campionato ed infatti è al 9° posto, insieme all’Udinese, con 21 punti e ha realizzato 6 gol in più e ne ha subiti 7 in meno.
Domenica pomeriggio quindi servirà lo spirito Toro che non tutti i giocatori che indossano la maglia granata hanno assimilato, però chi ce l’ha, Paleari a Simeone e magari Vlasic e Zapata, dovrà trascinare tutti gli altri compagni tenendoli sempre sul pezzo in modo da fare punti.