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TMW RADIO - Sordo: "Milan in ricostruzione, Ibra preso per spronare l'ambiente"
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Gianluca Sordo, ex giocatore, sul Milan, il Torino e i suoi ricordi granata e rossoneri. In studio Francesco Benvenuti e Niccolò Ceccarini
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L’ex calciatore di Milan e Torino, Gianluca Sordo, interviene a “Stadio Aperto” su TMW Radio per parlare delle sue ex squadre e del suo rapporto con il crudele mondo del calcio.
Che momento storico sta attraversando il Milan in questo momento?
“Il Milan è in una situazione simile a quella della Juve di qualche anno fa, stanno attraversando un periodo di ricostruzione ed è normale che non si possa partire subito al top. In dirigenza Boban e Maldini sono due persone che conoscono molto bene il calcio e spero facciano bene prendendo giocatori all’altezza del nome Milan. Ora la squadra non è eccezionale, ma Ibrahimovic è stato preso proprio per spronare gruppo e ambiente. Oltre alle qualità tecniche ha carisma e personalità da vendere”.
Che ricordi hai della tua esperienza al Torino?
“Ricordi bellissimi e anche qualche rimpianto, tipo la traversa contro l’Ajax ad un minuto dalla fine. Ho fatto parte di un bel gruppo, siamo stati gli artefici dell’ultimo trofeo del Torino, ovvero la Coppa Italia del 1993. In quel Toro c’era un gruppo di gente che ci credeva tanto come me e anche qualche fenomeno, senza i fenomeni non si vincono i trofei”.
Sei stato allenato da Massimiliano Allegri nella sua prima esperienza in panchina, che ricordi hai?
“Quando mi allenò all’Aglianese c’era un bel rapporto, ma di lui non ne posso parlare bene. Qualche mese dopo ebbi un incidente importante e lui non si fece sentire e non venne a trovarmi, ci sono rimasto molto male. Ci incontrammo al mare prima che lui diventasse allenatore del Milan e non sono riuscito a far finta di niente. Questa purtroppo è la realtà del calcio”.
Hai dato più tu al calcio o più il calcio a te?
“A livello tecnico non mi posso lamentare, quello che ho fatto in carriera mi è piaciuto tanto. A livello umano c’ho perso sicuramente io, è un mondo un po' così. A differenza di tanti in questo mondo, sono sempre rimasto il ragazzo schietto e genuino del primo giorno”.
Che momento storico sta attraversando il Milan in questo momento?
“Il Milan è in una situazione simile a quella della Juve di qualche anno fa, stanno attraversando un periodo di ricostruzione ed è normale che non si possa partire subito al top. In dirigenza Boban e Maldini sono due persone che conoscono molto bene il calcio e spero facciano bene prendendo giocatori all’altezza del nome Milan. Ora la squadra non è eccezionale, ma Ibrahimovic è stato preso proprio per spronare gruppo e ambiente. Oltre alle qualità tecniche ha carisma e personalità da vendere”.
Che ricordi hai della tua esperienza al Torino?
“Ricordi bellissimi e anche qualche rimpianto, tipo la traversa contro l’Ajax ad un minuto dalla fine. Ho fatto parte di un bel gruppo, siamo stati gli artefici dell’ultimo trofeo del Torino, ovvero la Coppa Italia del 1993. In quel Toro c’era un gruppo di gente che ci credeva tanto come me e anche qualche fenomeno, senza i fenomeni non si vincono i trofei”.
Sei stato allenato da Massimiliano Allegri nella sua prima esperienza in panchina, che ricordi hai?
“Quando mi allenò all’Aglianese c’era un bel rapporto, ma di lui non ne posso parlare bene. Qualche mese dopo ebbi un incidente importante e lui non si fece sentire e non venne a trovarmi, ci sono rimasto molto male. Ci incontrammo al mare prima che lui diventasse allenatore del Milan e non sono riuscito a far finta di niente. Questa purtroppo è la realtà del calcio”.
Hai dato più tu al calcio o più il calcio a te?
“A livello tecnico non mi posso lamentare, quello che ho fatto in carriera mi è piaciuto tanto. A livello umano c’ho perso sicuramente io, è un mondo un po' così. A differenza di tanti in questo mondo, sono sempre rimasto il ragazzo schietto e genuino del primo giorno”.
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