
Lorenzo De Silvestri: "Delio Rossi e Mihajlovic i miei padri. Saputo autoritario ma sa delegare"
Lorenzo De Silvestri, difensore e capitano del Bologna, ha rilasciato un'intervista all'edizione online del quotidiano Domani: "Mio padre mi ha inculcato lo spirito del sacrificio, ci sono voluti alcuni anni per convincerlo sul calcio. Per questo ho iniziato tardi, a 12 anni". Poi l'esordio in Serie A, a 18 anni, con la Lazio di Delio Rossi: "È il mio padre calcistico, mi ha disciplinato a livello tecnico e tattico. Ha investito tanto su di me. Senza di lui non sarei diventato il calciatore che sono".
Quindi il passaggio alla Fiorentina ("A Firenze sono diventato grande. Ricordi meravigliosi delle notti di Champions") e poi il quadrienno alla Sampdoria: "Genova rappresenta l’amore, perché lì ho conosciuto la mia anima gemella Carlotta, diventata mia moglie. A livello calcistico gli anni della Sampdoria mi hanno consacrato". Dopo la Samp, il Torino: "Lì ho vissuto la mia stagione migliore a livello realizzativo".
Dal 2020 De Silvestri è a Bologna. Un'avventura iniziata nel (forte) segno di Mihajlovic: "È stato il mio secondo padre. Mi ha insegnato a prendere di petto ogni situazione. Mi ha fatto piangere quando non mi schierava titolare a Firenze, io che mi consideravo già arrivato e iniziavo già a tirarmela inconsciamente. C'è sempre stato e c'è sempre per me, come io ci sarò sempre per i suoi figli". Un'avventura sublimata con la vittoria della Coppa Italia: "Un trofeo vinto da un gruppo che vale. Il nostro motto We are one non è uno slogan acchiappalike. Noi siamo veramente una famiglia".
Entrando nello specifico del Bologna, De Silvestri inizia dal vertice, il presidente Saputo: "Una gestione lungimirante, fatta di semina e di raccolta. Il presidente è autoritario ma come tutti i grandi leader sa delegare. Saputo ha un’aura particolare, è sempre presente ma non invadente, è schivo ma cura tutti i dettagli, per dire conosce tutti i nomi di mogli, fidanzate, figli". In panchina invece da questa stagione c'è Vincenzo Italiano: "Si è seduto su una panchina che scottava. Ci ha convinto delle sue idee, ha alzato il baricentro del pressing, con un gioco aggressivo e dominante. È preparatissimo, ci dà mille indicazioni". Eppure lo ha tenuto fuori dalla lista UEFA: "All'inizio ci sono rimasto male, poi ci siamo parlati faccia a faccia, mi ha fatto delle promesse ed è stato di parola".
Quindi il passaggio alla Fiorentina ("A Firenze sono diventato grande. Ricordi meravigliosi delle notti di Champions") e poi il quadrienno alla Sampdoria: "Genova rappresenta l’amore, perché lì ho conosciuto la mia anima gemella Carlotta, diventata mia moglie. A livello calcistico gli anni della Sampdoria mi hanno consacrato". Dopo la Samp, il Torino: "Lì ho vissuto la mia stagione migliore a livello realizzativo".
Dal 2020 De Silvestri è a Bologna. Un'avventura iniziata nel (forte) segno di Mihajlovic: "È stato il mio secondo padre. Mi ha insegnato a prendere di petto ogni situazione. Mi ha fatto piangere quando non mi schierava titolare a Firenze, io che mi consideravo già arrivato e iniziavo già a tirarmela inconsciamente. C'è sempre stato e c'è sempre per me, come io ci sarò sempre per i suoi figli". Un'avventura sublimata con la vittoria della Coppa Italia: "Un trofeo vinto da un gruppo che vale. Il nostro motto We are one non è uno slogan acchiappalike. Noi siamo veramente una famiglia".
Entrando nello specifico del Bologna, De Silvestri inizia dal vertice, il presidente Saputo: "Una gestione lungimirante, fatta di semina e di raccolta. Il presidente è autoritario ma come tutti i grandi leader sa delegare. Saputo ha un’aura particolare, è sempre presente ma non invadente, è schivo ma cura tutti i dettagli, per dire conosce tutti i nomi di mogli, fidanzate, figli". In panchina invece da questa stagione c'è Vincenzo Italiano: "Si è seduto su una panchina che scottava. Ci ha convinto delle sue idee, ha alzato il baricentro del pressing, con un gioco aggressivo e dominante. È preparatissimo, ci dà mille indicazioni". Eppure lo ha tenuto fuori dalla lista UEFA: "All'inizio ci sono rimasto male, poi ci siamo parlati faccia a faccia, mi ha fatto delle promesse ed è stato di parola".
Altre notizie
Ultime dai canali







Primo piano