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Il Torino cerca l’impresa contro l’Inter: “Carichi per affrontare i finalisti di Champions”TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 09:15Serie A
di Emanuele Pastorella

Il Torino cerca l’impresa contro l’Inter: “Carichi per affrontare i finalisti di Champions”

Il Torino è sempre alla ricerca di nuovi stimoli, anche perché la classifica ne dà davvero pochi. E poi bisogna aggiungere che pure la strada verso il decimo posto sta diventando sempre più in salita, con il Como che continua a vincere e si è portato a +4. Oggi, però, allo stadio Olimpico Grande Torino arriva l’Inter: “Sono partite che si motivano da sole, succede sempre così quando incontri una grande squadra - ha dichiarato Paolo Vanoli in conferenza - e siamo carichi per affrontare chi ha raggiunto la finale di Champions League”. Già, perché i nerazzurri sono reduci dalla grande impresa contro il Barcellona: “Faccio i complimenti a tutti, è un traguardo importante raggiunto con due gare incredibili e belle per il calcio” gli applausi del tecnico del Toro per il collega Inzaghi e per tutti gli avversari. Per l’occasione, Vanoli ritrova capitan Ricci ed è pronto a piazzarlo nella mediana a due con Casadei, mentre sulla corsia di destra scalpita il giovane Dembele per completare la difesa insieme a Coco, Maripan e Biraghi.

In attacco, invece, i granata si affideranno ancora ad Adams, con il terzetto Lazaro-Vlasic-Elmas sulla trequarti.

In casa granata, poi, è stata una settimana molto particolare, tra il lieve malore che aveva colpito proprio Vanoli durante la gara contro il Venezia e tutte le emozioni vissute il 4 maggio per il 76esimo anniversario della tragedia del Grande Torino. “Ringrazio lo staff sanitario che è intervenuto subito e anche il personale della croce rossa con tempestività, sono stato travolto da un mare d’affetto” la riconoscenza verso chi si è preso cura di lui durante Toro-Venezia. “Non è vero che mi sono sentito male perché ho sbraitato negli spogliatoi, ho semplicemente detto alla squadra che dovevamo vergognarci tutti quanti - la ricostruzione dell’episodio di venerdì scorso - e ho capito che non devo stare seduto in panchina perché altrimenti mi sento male (ride, ndr)”. E poi c’è stato “l’incontro” con gli Invincibili: “Quando sono arrivato al Toro ero salito da solo per capire la storia, domenica scorsa l’ho vissuta e la cosa più forte è stato il rumore del silenzio davanti alla lapide quando Zapata ha letto i nomi - ha raccontato - e devo dire grazie perché ho la fortuna di viverlo. La marcia contro Cairo? I tifosi sono una parte importante, hanno il diritto di dire ciò che pensano: il grande insegnamento che ho avuto quest’anno è che noi e loro siamo andati avanti sulla stessa strada”.