
Il Torino cerca l’impresa contro l’Inter: “Carichi per affrontare i finalisti di Champions”
In attacco, invece, i granata si affideranno ancora ad Adams, con il terzetto Lazaro-Vlasic-Elmas sulla trequarti.
In casa granata, poi, è stata una settimana molto particolare, tra il lieve malore che aveva colpito proprio Vanoli durante la gara contro il Venezia e tutte le emozioni vissute il 4 maggio per il 76esimo anniversario della tragedia del Grande Torino. “Ringrazio lo staff sanitario che è intervenuto subito e anche il personale della croce rossa con tempestività, sono stato travolto da un mare d’affetto” la riconoscenza verso chi si è preso cura di lui durante Toro-Venezia. “Non è vero che mi sono sentito male perché ho sbraitato negli spogliatoi, ho semplicemente detto alla squadra che dovevamo vergognarci tutti quanti - la ricostruzione dell’episodio di venerdì scorso - e ho capito che non devo stare seduto in panchina perché altrimenti mi sento male (ride, ndr)”. E poi c’è stato “l’incontro” con gli Invincibili: “Quando sono arrivato al Toro ero salito da solo per capire la storia, domenica scorsa l’ho vissuta e la cosa più forte è stato il rumore del silenzio davanti alla lapide quando Zapata ha letto i nomi - ha raccontato - e devo dire grazie perché ho la fortuna di viverlo. La marcia contro Cairo? I tifosi sono una parte importante, hanno il diritto di dire ciò che pensano: il grande insegnamento che ho avuto quest’anno è che noi e loro siamo andati avanti sulla stessa strada”.







