
Mimmo Caso: “Torino, una squadra tutta da scoprire”
Domenico Caso è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Caso è un ex calciatore che terminata l’attività agonistica è diventato allenatore e dirigente ed ora si diletta da esteta a osservare il calcio. Con lui abbiamo parlato del Torino e di come potrebbe farlo giocare il nuovo allenatore Marco Baroni.
Baroni di base farà giocare il Torino con il 4-2-3-1, ma potrebbe anche utilizzare il 4-3-3. Quali sono pregi e difetti di questi due moduli?
“È chiaro che sono due moduli che si differenziano e nel primo il centrocampo ha due mediani che devono dare un grosso apporto, più un trequartista che diventa una seconda punta e due esterni laterali. L’anno scorso ho visto Baroni utilizzarlo molto bene nella Lazio, ma anche il 4-3-3 variandoli anche spesso. Ha quindi una buona conoscenza del materiale che ha a disposizione e credo che il Torino ha fatto, secondo me, un buon acquisto prendendo un allenatore come lui che ha capacità per mettere in atto questi due moduli”.
Nello specifico che differenze ci sono nel far giocare la squadra con due o tre centrocampisti?
“L'utilizzo dipende dalla capacità della squadra di supportare, se ce la fa, due centrocampisti. Perché se non è in grado l'allenatore deve optare diversamente per qualcosa che gli possa dare garanzie. Il campionato non è ancora iniziato, si sono fatte solo amichevoli ed è molto difficile parlare di queste situazioni tecnico-tattiche, ma la capacità dell'allenatore del Torino credo che possa portare dei buoni frutti, tanto più visto che ha già sperimentati questi due moduli. Ma, ripeto, devono esserci le condizioni affinché la squadra possa giocare così e lo si capirà quando inizierà il campionato. Già l’anno scorso la linea difensiva era a quattro quindi è ben collaudata, ma in mezzo al campo dovranno giocare due o tre centrocampisti che devono farla da padroni. Il calcio d'agosto è sempre un molto particolare e 99 su 100 non è veritiero, però mi auguro per il Toro che possa fare bene perché l'anno scorso aveva già vissuto un'annata un po' particolare con Vanoli e desso c’è stato il cambio d’allenatore e permane la tensione dei tifosi con il Presidente che non è qualcosa di ottimale, ma l’avere un nuovo allenatore penso possa essere un modo per lo stesso Cairo di prendersi le responsabilità delle scelte che fa. Sull’utilizzo di Baroni del 4-2-3-1 o del 4-3-3 tanto dipenderà dall’inizio di campionato e da come la squadra lo affronterà, ma non è facile entrare dentro a questi meccanismi tecnici e starà quindi alla bravura dell'allenatore mettere in piedi un gruppo di giocatori che possa dare conferme, secondo me, questo è fondamentale”.
Magari nelle prime partite non lo si vedrà ancora per 90 minuti e neanche dall'inizio, però nel Torino rientra Zapata ed è stato preso Simeone. In generale chi sarà utilizzato fra questi due giocatori potrà incidere sulla scelta di un centrocampo a due o a tre?
“E' chiaro. Zapata è da molti mesi fermo a causa dell’infortunio e fortunatamente sembra che si stia riprendendo bene. La mossa di prendere Simeone fa stare un po' più tranquilli sui tempi di rientro di Zapata che ha bisogno di ritrovare la forma migliore. In questi casi ci vuole tempo e l’acquisto di Simeone la dice lunga sul poter ovviare alla prima punta. A parte che il Cholito può giocare anche come seconda punta senza problemi e quindi Baroni lo può utilizzare anche diversamente. In questo momento con Simeone e Adams, e c’è anche Sanabria, il Torino può ottemperare all'assenza o all’utilizzo ancora solo parziale di Zapata, che è un grande attaccante. Il Torino ha gli elementi per permettere a Baroni di trovare gli uomini giusti per sopperire alla mancanza di una pedina così importante com’è Zapata.
C’è anche il discorso del cambio di portiere perché Milinkovic-Savic è stato un grandissimo portiere che aveva fatto bellissimo al Torino, quindi ora bisogna vedere come si inserirà Israel.
Non ho seguito nello specifico il precampionato del Torino però mi sembra che sia in una situazione ancora delicata non essendo ancora del tutto delineato l’assetto della squadra. Spero che Baroni e la squadra abbiano nella loro testa la capacità di poter far sì che il Toro possa schierarsi con una formazione che dia garanzie importanti perché come l'anno scorso e negli anni passati ci sono polemiche nell’ambente e sarebbe utile partire subito forte con la squadra al meglio sfruttando nel migliore dei modi giocatori importanti e soprattutto aspettando il rientro a pieno regime di Zapata. Parliamoci chiaro, ora io non so chi giocherà in mezzo al campo, però ovviamente è una situazione non facile da gestire proprio perché mancano persone del calibro di Zapata, che è un grande attaccante e bisogna vedere chi sopperirà in campo in questo inizio alla sua assenza e soprattutto serve che non si perda tanto tempo”.
In un centrocampo a due potrebbero giocare Anjorin e Casadei con alternative Gineitis e Ilic, meno Tameze e Ilkhan che potrebbero essere ceduti, mentre in un centrocampo a tre Anjorin, Ilic e Casadei con la variabile Gineitis.
“Credo che i nomi che lei ha fatto non siano malvagi, ma non mi sembrano giocatori che possono dare un grande apporto. Casadei e Anjorin sì, ma penso che ci voglia un centrocampo che possa dare un grosso supporto alla squadra. Vedremo almeno inizialmente quali saranno le scelte di Baroni che avrà provato le varie situazioni nelle amichevoli e adesso in questi giorni che precedono l’inizio del campionato. Per noi da fuori è un rebus riuscire a parlare, quindi bisogna aspettare e qualche cosa la vedremo già domani nella partita di Coppa Italia col Modena. L'unica cosa è appunto vedere cosa dirà il campo, la partenza è sempre complicata”.
Anche perché il Torino alla prima partita di campionato affronterà l’Inter a San Siro.
“Certo, ma le partite di calcio che sulla carta sembrano sempre le più difficili poi, alle volte, diventano le più facili sul campo. Tante volte le squadre con il blasone dell'Inter, del Milan, della Juventus o del Napoli ti danno stimoli importanti e quindi ti lasciano in campo esprimere il meglio di ciò che puoi fare. E’ stimolare questa situazione del Toro che affronterà alla prima di campionato una squadra così importante come l'Inter. Il Toro se la giocherà, però, ripeto, quella granata è una squadra tutta da scoprire. Bisogna solo attendere le prime partite e vedere come Baroni schiererà la squadra e poi si potranno tirare un po’ le somme. Non è facile iniziare un campionato come quello italiano esprimendosi pronti via al meglio. Bisogna attendere e capire a cosa si può affidare Baroni per far sì che questo gruppo possa affrontare il campionato nel migliore dei modi. Chiaramente avrà dei modi suoi, come è stato a Roma con la Lazio, che gli daranno delle garanzie, però poi bisogna valutare con dei test importanti come lo è il campionato più di quelli fatti nelle amichevoli e allora si capirà effettivamente che tipo di squadra potrà mettere in campo Baroni. Al momento si brancola nel buio anche a livello di nomi perché non so chi possa dare più garanzie in mezzo al campo: Casadei e Anjorin o qualche altro. Il centrocampo è il reparto più importante della squadra e quindi credo che Baroni dovrà puntarci tanto, ma per qualsiasi allenatore il centrocampo è il reparto fondamentale di ogni squadra. Dovrà lavorare e capire alla svelta come è meglio schierare la la squadra”.
Forse il rischio maggiore è che finché non ritorna Zapata a pieno ritmo, che è capace d tenere alta la squadra, in fase di non possesso il Torino fatichi un po' dal punto di vista difensivo?
“Non è un fatto di Zapata o di un altro giocatore. Chiaramente Zapata oggi a causa dell’infortunio che ha avuto, è in una condizione che non può ancora esprimersi al meglio e non può giocare dall'inizio o per tutta la durata di una partita. Sarà comunque uno dei punti fermi della squadra e l'allenatore aspetterà il suo ritorno. Nel frattempo c'è anche Simeone, che ha vinto lo scorso campionato col Napoli. E’ un ragazzo che ha qualità importanti, (16:36) quindi direi che quantomeno il Torino ha optato per avere uno come il Cholito ha fatto molto bene, anzi benissimo a Napoli e per questo credo che possa dare a Zapata il tempo di ritrovare la massima condizione senza dover accelerare i tempi perché nel precampionato non ha giocato amichevoli e di conseguenza ha bisogno di non avere fretta di tornare e va collaudato in allenamento e con spezzoni di gara. Tanto più perché si tratta di un giocatore dal fisico imponente e che ha 34 anni e come per tutti i calciatori che rientrano da infortuni che li hanno lasciati fuori a lungo non ci devono essere intoppi per cui è meglio aspettare un po’ di più e avere poi il giocatore in piena forma. Io ci andrei con i piedi di piombo e penso che lo farà anche Baroni anche perché ha Simeone e Adams e anche Sanabria e quindi ha soluzioni e può lasciare a Zapata tutto il tempo di cui ha bisogno”.
Anche perché se occorre Vlasic può abbassarsi e dare una mano al centrocampo?
“Sì, questa potrebbe essere una soluzione nel 4-2-3-1. Ma, come dicevo, non è facile fare congetture visto che la squadra è in fase di costruzione. Vlasic è un trequartista, un giocatore di movimento dietro la punta che svaria e ha anche capacità balistiche importanti. Bisogna vedere se in mezzo al campo i due mediani sapranno supportare questo giocatore. E comunque bisogna vedere se Il Torino giocherà con il 4-2-3-1 o in un'altra maniera, questa è la cosa più importante.
Starà alla bravura di Baroni trovare l’assetto che gli dà le maggiori garanzie, anche senza Zapata. E che dia fiducia ai tifosi perché sappiamo tutti quanto i tifosi del Toro siano attaccati alla maglia. Non si può ancora una volta continuare con le polemiche e serve che Baroni, la squadra e la società abbiano un intento comune e sappiano usare questo mosaico nel migliore dei modi affinché il Toro possa cominciare bene il campionato. Solo un buon inizio di campionato potrebbe dare una grossa spinta e i risultati positivi fanno bene a queste situazioni.
Bisogna solo vedere quello che riuscirà a fare Baroni con la squadra, con il Presidente Cairo e con il direttore sportivo Vagnati perché hanno le capacità, sperando che possano dare un'impronta alla squadra in modo che dia grandi garanzie fin dall'inizio. Partire bene per il Torino potrebbe essere importantissimo”.
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