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De Canio: "Napoli, serve anche fortuna. Genk può dare carica"
Grande attesa per la partita di domani del Napoli contro il Genk. La situazione resta delicatissima con Ancelotti sempre in bilico. "Ma la squadra supererà il momento di difficoltà, il valore dei giocatori è alto e il tecnico è esperto e di elevato spessore", dice a TMW Gigi De Canio che in carriera ha guidato anche i partenopei. "Occorre risolvere qualche problema di atteggiamento in campo, servono maggior determinazione e fiducia. I giocatori non possono essere diventati improvvisamente brocchi. Sono situazioni queste che si creano gradatamente. Si sa di essere forti e magari non si colgono certi segnali che poi possono creare delle difficoltà. La gara col Genk e il raggiungimento dell'obiettivo possono rappresentare una bella spinta psicologica".
E le ipotesi di cambio di allenatore?
"Non prendo in esame il fatto che questa ipotesi possa concretizzarsi.La squadra non ha problemi col tecnico, altrimenti non avrebbe dato quella risposta così positiva col Liverpool nè ci sarebbe stata quella reazione nella ripresa contro l'Udinese. Adesso il Napoli alla prima contrarietà sente il peso del momento e va in difficoltà. Servono anche episodi fortunati per cambiare l'inerzia delle cose".
Che pensa invece della situazione della Fiorentina con Montella confermato nonostante quattro sconfitte consecutive?
"Non voglio difendere a tutti i costi la categoria ma credo che nell'analisi si debba tenere conto di varie componenti: sarebbe culturalmente importante capire che servono le competenze per valutare e capire le responsabilità di un allenatore. Non è possibile che se le cose vanno bene i giocatori sono fenomeni, la società è forte e il tecnico ha fatto il suo lavoro. Se invece le cose non funzionano l'allenatore è l'unico che non capisce. Non è così, è importante valutare nel profondo il lavoro di un tecnico. Parlando della Fiorentina credo che la situazione sia legata ad alcuni giovani importanti e anche alla presenza di Ribery che ha dimostrato entusiasmo e professionalità. Quando non c'è si avverte la sua mancanza. Alcune problematiche con giocatori di spessore, che non dipendono dal tecnico, possono togliere serenità. E anche la voce di Montella sempre in bilico è destabilizzante. La Fiorentina ha le armi per tornare a far risultato".
E le ipotesi di cambio di allenatore?
"Non prendo in esame il fatto che questa ipotesi possa concretizzarsi.La squadra non ha problemi col tecnico, altrimenti non avrebbe dato quella risposta così positiva col Liverpool nè ci sarebbe stata quella reazione nella ripresa contro l'Udinese. Adesso il Napoli alla prima contrarietà sente il peso del momento e va in difficoltà. Servono anche episodi fortunati per cambiare l'inerzia delle cose".
Che pensa invece della situazione della Fiorentina con Montella confermato nonostante quattro sconfitte consecutive?
"Non voglio difendere a tutti i costi la categoria ma credo che nell'analisi si debba tenere conto di varie componenti: sarebbe culturalmente importante capire che servono le competenze per valutare e capire le responsabilità di un allenatore. Non è possibile che se le cose vanno bene i giocatori sono fenomeni, la società è forte e il tecnico ha fatto il suo lavoro. Se invece le cose non funzionano l'allenatore è l'unico che non capisce. Non è così, è importante valutare nel profondo il lavoro di un tecnico. Parlando della Fiorentina credo che la situazione sia legata ad alcuni giovani importanti e anche alla presenza di Ribery che ha dimostrato entusiasmo e professionalità. Quando non c'è si avverte la sua mancanza. Alcune problematiche con giocatori di spessore, che non dipendono dal tecnico, possono togliere serenità. E anche la voce di Montella sempre in bilico è destabilizzante. La Fiorentina ha le armi per tornare a far risultato".
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