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CDA Talmassons FVG, Scola: "Non dobbiamo guardare la classifica. Qua ci sono le condizioni migliori per esprimersi al massimo"
Oggi alle 14:10Esclusive
di Alessio Galetti
per Tuttoudinese.it

CDA Talmassons FVG, Scola: "Non dobbiamo guardare la classifica. Qua ci sono le condizioni migliori per esprimersi al massimo"

La palleggiatrice della squadra friulana è intervenuta ai nostri microfoni: dal suo ruolo all'interno dello spogliatoio fino all'aria che respira nel mondo CDA

Alla scoperta di Francesca Scola. La palleggiatrice e vice-capitana della CDA Talmassons FVG ha rilasciato un’intervista ai nostri microfoni, dove è intervenuta a riguardo dell’importanza delle gare vinte in trasferta contro Brescia e Padova, dell’atmosfera che si respira all’interno del mondo CDA e del rapporto con le sue compagne di squadre. 

Il campionato è ancora molto lungo, ma le vittorie in trasferta contro Brescia e Padova vi hanno portato in testa alla classifica. Quanto valore hanno questi sei punti conquistati in due big match cosi ravvicinati?

“Ci sono due aspetti principali. Quello emotivo: prima di giocare queste due partite eravamo terze e a livello morale ci hanno portato su. Ci metto dentro anche la gara con Busto Arsizio, che è una squadra di grande valore. A livello di classifica sono punti importanti, Padova e Brescia sono squadre che passeranno alla seconda fase. Ci stiamo concentrando partita dopo partita, sono punti che faranno la differenza a fine stagione”.

Dopo la sconfitta contro Imola non era scontato reagire come avete fatto, soprattutto dal punto di vista mentale. Può essere che il primo e unico ko stagionale via abbia dato quella rabbia e quella motivazione in più per alzare il livello, sia sotto l’aspetto del gioco che dell’attenzione e della concentrazione?

“Sicuramente, ogni partita è a sé, non dovremo guardare la classifica: è l’errore più grande che si può fare. Aver perso contro Imola e in quel modo, in casa, ci ha fatto riflettere come gruppo. La nostra forza è stata non buttarci giù e analizzare la partita, facendo tesoro degli errori commessi”.

Hai ribadito spesso che l’elemento che farà la differenza sarà l’unione del vostro gruppo. Settimana dopo settimana la sensazione che date è che in campo siate sempre più coese e vi troviate sempre meglio, questo è dovuto anche al rapporto che c’è tra ognuna di voi al di fuori del rettangolo da gioco?

“Fuori e dentro al campo è sempre diverso, conta sempre di più quello che succede in campo. Non ho mai giocato in una squadra dove fuori ci si stava antipatiche e dentro si riusciva ad andare d’accordo. Stiamo tanto tempo insieme, ci troviamo bene e questa cosa aiuta”.

In questa prima parte di stagione avete faticato a trovare continuità in battuta, nonostante nell’ultima gara siano arrivati solamente quattro errori. In quale fondamentali pensi che ci siano ancora ampi margini di miglioramento? E in quali sentite di avere più certezze?

“Battiamo molto bene ma facciamo troppi errori, se miglioriamo in questo fondamentale mettiamo in difficoltà gli avversari. Contro Padova siamo migliorate e in campo si è visto. Secondo me anche in attacco siamo una squadra forte, in break point abbiamo fatto dei salti di qualità, a muro e difesa. Però si può fare sempre meglio, credo che sia parte del percorso”.

Per la prima volta nella tua carriera ricopri il ruolo di vice-capitano. Quanto ti senti responsabilizzata? Cerchi di essere un esempio per le tue compagne, soprattutto per quelle più giovani? 

“In realtà per il ruolo che ricopro, la palleggiatrice, sono in automatico una figura di riferimento. Le mie compagne mi aiutano, non è neanche cosi difficile ricoprire questo ruolo. Mi sta insegnando un sacco di cose, soprattutto perchè in situazioni in cui non hai queste responsabilità non reagisci allo stesso modo: io, poi, sono una persona istintiva. Sto migliorando a livello personale”.

Quanto vi aiuta e vi spinge a superare i vostri limiti il supporto dei tifosi, che sono sempre numerosi sia in casa che in trasferta?


“È importantissimo, Padova aveva un pubblico molto acceso, ma vedere i nostri tifosi è stata un’arma in più. Si sente tanto il loro supporto, a me piace e lo apprezzo tanto. È come se fossero il settimo uomo in campionato”.

Dal momento in cui sei entrata all’interno del mondo CDA, c’è qualcosa che ti ha sorpreso in maniera particolare?

“Tutti sono molto disponibili e cercano di metterti nelle migliori condizioni. Le giocatrici sentono di dover dare il massimo e sono nelle condizioni di poterlo fare. C’è un grande equilibrio. Ognuno da il proprio contributo e questo è un grande punto a favore”.

Inoltre, è la tua prima esperienza in Friuli-Venezia Giulia. Come giudichi i primi mesi vissuti qua? L’ambientamento è stato semplice o hai incontrato qualche difficoltà?

“Io vengo da un contesto diverso, Milano. È un posto molto sereno e non ci sono abituata, però mi trasmette serenità: avere il mare vicino mi influenza in maniera positiva. Non ho avuto problemi di adattamento, poi ovviamente ci sono i lati positivi e i lati negativi. Mi piace questo posto”.

A livello personale, che obiettivi ti sei prefissata per questa stagione?

“Essere costante, riuscendo a impormi ed essendo sempre sul pezzo. Riuscire sempre a performare al massimo, sia a livello personale che per le mie compagne. È una cosa che vorrei migliorare a livello umano e anche atletico. La parola chiave è costanza”.