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La strana storia di Pafundi, fatta (per ora) di titoli più che di minuti. E' necessario invertire la rotta
"Nella mia lista dei convocati prima Pafundi e poi tutti gli altri". Una settimana fa il commissario tecnico dell'Italia Roberto Mancini esordiva così in merito alla scelta di richiamare in Nazionale Simone Pafundi, classe 2006 dell'Udinese. Da novembre a marzo il trequartista di Monfalcone aveva trovato spazio nell'undici di Sottil solo per nove minuti perdendo, al contempo, la possibilità di continuare a misurarsi in Primavera. Eppure Mancini quattro mesi dopo ha deciso di riportarlo con sé: "Ha qualità incredibili, è un ragazzo che ha compiuto adesso 17 anni e la speranza è che possa giocare in Serie A e poi essere un calciatore della Nazionale per i prossimi 20 anni. Crediamo molto in lui".
Contro Inghilterra e Malta doppia tribuna
Eppure, proprio come capitato con l'Udinese, Pafundi nelle due sfide della Nazionale non ha trovato spazio. Peggio, in entrambi i casi s'è accomodato in tribuna. Scelta comprensibile contro l'Inghilterra, molto meno contro Malta dopo allenamenti che avevano convinto anche uno dei leader di questa Italia come Marco Verratti: "Mi piace molto Pafundi, lo vedi subito... La sua qualità emerge subito, lo conoscevo già ma se continua così farà una grande carriera".
Adesso è necessario invertire la rotta
Adesso Pafundi tornerà a Udine. E la speranza è che all'Udinese possa trovare quello spazio che finora s'è ritagliato solo sui giornali. "Ha fatto sette mesi in prima squadra molto bene. Nella seconda parte di stagione sarà messo dentro e non uscirà più, questo è il mio pensiero", ha detto negli scorsi giorni Andrea Carnevale, dirigente dell'Udinese consapevole che lanciarlo in campo è ora necessario. Perché non si esce mai da quel rettangolo: se non gioca non migliora. E se continuerà a non giocare, sarà necessario studiare un percorso diverso.
Contro Inghilterra e Malta doppia tribuna
Eppure, proprio come capitato con l'Udinese, Pafundi nelle due sfide della Nazionale non ha trovato spazio. Peggio, in entrambi i casi s'è accomodato in tribuna. Scelta comprensibile contro l'Inghilterra, molto meno contro Malta dopo allenamenti che avevano convinto anche uno dei leader di questa Italia come Marco Verratti: "Mi piace molto Pafundi, lo vedi subito... La sua qualità emerge subito, lo conoscevo già ma se continua così farà una grande carriera".
Adesso è necessario invertire la rotta
Adesso Pafundi tornerà a Udine. E la speranza è che all'Udinese possa trovare quello spazio che finora s'è ritagliato solo sui giornali. "Ha fatto sette mesi in prima squadra molto bene. Nella seconda parte di stagione sarà messo dentro e non uscirà più, questo è il mio pensiero", ha detto negli scorsi giorni Andrea Carnevale, dirigente dell'Udinese consapevole che lanciarlo in campo è ora necessario. Perché non si esce mai da quel rettangolo: se non gioca non migliora. E se continuerà a non giocare, sarà necessario studiare un percorso diverso.
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