Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroMondiale per ClubCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / udinese / Serie A
Udinese, Thauvin confida: "Quando è nato mio figlio non volevo più andare al campo"TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
ieri alle 21:45Serie A
di Yvonne Alessandro

Udinese, Thauvin confida: "Quando è nato mio figlio non volevo più andare al campo"

"La mia gentilezza è stata sfruttata, sono stato tradito più volte. Ma senza rimpianti, perché credo di aver sempre agito con il cuore. Sono le persone che ne hanno approfittato a essere cattive. Ringrazio tutte quelle che invece mi hanno permesso di proseguire il mio cammino". Non dimentica niente, soprattutto chi ha marciato sopra la sua carriera da calciatore di successo e campione del Mondo 2018, Florian Thauvin, come racconta lui stesso nell'intervista a L'Equipe.

Una chiacchierata a cuore aperto da parte del francese in forza all'Udinese (con 9 gol e 5 assist in 28 partite) che ha espresso quanto conti per lui la famiglia, vista anche l'infanzia avuta dal giocatore: "I miei genitori divorziarono quando avevo 10 anni, da un giorno all'altro la famiglia si è distrutta e ne sono uscito devastato. Ma non li biasimo. Quando le cose in una relazione vanno male, a volte è meglio prendere strade diverse. Urlarsi addosso ogni giorno non è un buon esempio. Il calcio era la mia via di fuga, il mio sogno da adulto è poi diventato quello di avere una famiglia unita. Era quello il mio obiettivo".


Il 5 febbraio 2020, però, Thauvin riceve la più bella delle notizie, la nascita del primo figlio Alessio a Monaco: "È il dono più bello che la vita mi abbia mai fatto. Ma, d'altra parte, la sua nascita ha sviluppato alcune fobie e ansie che prima non avevo. Ho smesso di andare in moto, ho iniziato a guidare più piano in macchina, non volevo più volare e non sopportavo più l'idea di andare al campo. A quel punto, il calcio non era più la mia priorità, mio figlio veniva prima".