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Zanetti: "Ritrovato l'anima, ora dobbiamo crescere nei dettagli. La gara con il Milan vogliamo viverla, non resteremo a guardare"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
martedì 21 settembre 2021, 18:17Primo Piano
di Davide Marchiol
per Tuttoveneziasport.it
fonte Giuseppe Malaguti, trascrizione a cura di Davide Marchiol

Zanetti: "Ritrovato l'anima, ora dobbiamo crescere nei dettagli. La gara con il Milan vogliamo viverla, non resteremo a guardare"

In conferenza stampa mister Paolo Zanetti ha presentato Milan-Venezia di domani, ore 20.45, a San Siro. Le sue dichiarazioni integrali.

Approfondita conferenza stampa per mister Paolo Zanetti, che ha presentato la gara di domani del Venezia contro il Milan a San Siro. Queste le sue dichiarazoni.

Turnover?
"Stanno tutti abbastanza bene, non ho defezioni particolari se non quelli che non c'erano nell'ultima partita. Abbiamo un altro giorno intero domani, oggi li ho visti bene, sono tutti sul pezzo, non abbiamo alcun tipo di avvisaglia diversa, posso scegliere in base al tipo di partita e non in base agli infortuni".

Che reazione ti aspetti dopo quanto successo contro lo Spezia?
"Normale che siamo arrabbiati e delusi, sentimenti che penso abbiano tutte le persone che hanno a cuore il Venezia. Noi chiaramente di più perché sul campo abbiamo dato tutto, con una prestazione che nel 99% dei casi porta punti. Purtroppo quel che è successo lo hanno visto tutti, spero sia passata la delusione e sia rimasta la voglia di rivincita. Al di là delle motivazioni che arrivano da questo tipo di partite, speriamo di avere ancora più forze per tentare l'impresa".

Ci sono stati dei minuti in cui lo Spezia ha allargato gli esterni stando molto molto alto, ti aspetti un gioco simile dal Milan?
"Il Milan non penso lo copi dallo Spezia (ride ndr). Ha un'identità abbastanza chiara, è la miglior squadra della Serie A, ha ampiezza, profondità e gioco tra le linee, tutte le armi possibili e immaginabili, dobbiamo cercare di contrastarle tutte. Dobbiamo pensare a come poter mettere in difficoltà anche noi il Milan, perché se la giochiamo sulla difensiva abbiamo già perso. Faremmo novanta minuti da spettatori e non lo voglio fare, andremo là con grandissimo rispetto e l'umiltà del caso, farò qualche piccolo accorgimento, ma dovremo fare in modo di metterli in difficoltà, non solamente con il pensiero di difenderci, altrimenti sarebbero novanta minuti di agonia".

Non ci sarà il rischio di scoprirsi?
"Ieri abbiamo avuto l'esempio di una squadra che non si è scoperta mai e contro il Napoli ha preso quattro gol, i gol si fanno in tanti modi diversi, questo tipo di squadre hanno le armi per contrastare sia chi si difende e sia chi va a fare pressing alto. Dovremo cercare di fare entrambe le cose, abbassarci se lo faremo accadrà per merito dell'avversario e quando ci costringeranno a farlo dovremo essere bravi a soffrire tutti insieme e a lottare, dall'altra parte ci saranno momenti in cui avremo palla e dovremo provare a determinare qualcosa, altrimenti correremo dietro all'avversario per novanta minuti e basta. Non è la mentalità che voglio io e non è nemmeno quella che vuole la società, il presidente domenica mi ha fatto i complimenti nonostante la sconfitta, è un segnale, abbiamo provato a vincerla in tutti i modi, il punto ci andava bene alla fine comunque, ma la costruzione della mentalità passa anche attraverso queste cose che sono il coraggio e la voglia di proporre".

TMW - Come sta Aramu? In questi spezzoni ha già dimostrato di essere importante:
"Sta bene e gioca".

Come allenatore che emozioni ti crea preparare un big match a San Siro?
"Al di là dell'aspetto da tecnico posso dire quello che mi dà a livello personale, ho 38 anni, pochi anni fa allenavo nelle giovanili della Reggiana e domani mi ritrovo a San Siro, quello che ho sempre detto è che sarebbe stato un sogno allenare a San Siro e ci sono arrivato. Un sogno, costruito lavorando e partendo dal basso. Ora mi pongo obiettivi ancora più importanti, con la voglia di migliorarsi sempre, umanamente questa partita mi dà tanto. Bisogna cercare di viverla e di non guardarla e vorrei lo facessero anche i miei giocatori. Sulla carta per il 99% delle persone abbiamo già perso, quindi non è che abbiamo molto da perdere, avremo molto da perdere se ci limiteremo a osservare lo stadio e il Milan. Una volta che ci siamo proveremo a determinare qualcosa, la preparo come le altre partite, al dettaglio, senza sentirmi di due categorie inferiore ma cercando di preparare la gara come fatto sempre con tutta l'umiltà del caso, ma ce la vogliamo vivere al massimo".

Il tuo collega Pioli in questo momento deve rivedere il centrocampo, con due play, in difesa senza Calabria può esserci Kalulu che è più muscolare, sono variazioni che nelle tue scelte possono influire?
"Se ci saranno cambi nostri saranno fatti per esigenza nostra, non in base alle scelte del Milan, bisogna essere al 100% per questa partita".



Pensi ci possa essere un calo fisiologico da parte loro nel tour de force?
"Lo spero, spero possano aver lasciato giù qualcosa, anche se hanno un organico talmente ampio che mi viene difficile pensare abbiano cali fisiologici o mentali, sono squadre abituate a giocare a certi livelli e hanno quindi un organico omogeneo e lungo. Normale che per portare a casa dei punti serve da noi la perfezione, qualche imperfezione loro e un po' di fortuna, sono diverse componenti che devono andare in un certo modo".

Dal punto di vista calcistico domani non ci sarà Ibrahimovich ed è un bene, ma parlando di sogno forse l'assenza di un campione così dispiace:
"Lui e Cristiano Ronaldo l'anno scorso erano i giocatori più rappresentativi della Serie A, normale dispiaccia un po' non ci sia, ci ho giocato contro e mi sono preso anche una gomitata (ride ndr). So che emozione è, per alcuni dei miei sarà la prima volta davanti a certi campioni, oltre a Ibra ce ne sono diversi nel Milan, è stato bello analizzare la squadra. Hanno grande qualità e giocano un ottimo calcio, insieme al Napoli credo sia la squadra che si giocherà lo Scudetto".

Ci hai detto che Aramu gioca, potresti dirci anche gli altri dieci:
"Non li so neanche io (ride ndr), ci sono veramente tanti ballottaggi, devo ancora sciogliere gli ultimi dubbi, mi servono undici giocatori che so per certo essere al 100%".

Come sta Peretz che ha bruciato le tappe dopo la botta al ginocchio? Vacca e Molinaro possono reggere due gare da novanta minuti consecutive e ravvicinate?
"Vacca sicuramente no, non mi ricordo l'ultima volta che ha fatto novanta minuti. E' un giocatore che va molto bene 60/70 minuti, ha poca tenuta, tanta qualità e recupera velocemente, è abbastanza una certezza. Molinaro nell'ultima partita ha fatto molto bene, ci ha dato equilibrio ed è stato solido. Sta bene, ieri aveva un post gara tipico di un 40enne, oggi l'ho visto molto meglio e quindi si gioca la possibilità. Peretz l'ho visto molto bene, chi è entrato nella ripresa con lo Spezia secondo me ha dato tanto quindi si candida per una maglia".

Con Peretz e Busio che sono più mezzali oltre a Vacca manca un po' il play:
"Vacca è uno che recupero, non so quanta tenuta abbia ma c'è, è uno dei leader di questa squadra e in questo momento abbiamo bisogno della sua presenza e personalità. Ci serve uno come lui che diriga le operazioni. Poco tempo fa eravamo alla ricerca di una quadratura, ora siamo cambiati, iniziamo a pretendere di più, questo vuol dire che c'è margine. Ci sono dei tempi e dei giocatori che per tanti motivi in questo momento sono insostituibili".

La partita con lo Spezia ha confermato le certezze arrivate con l'Empoli?
"Sembrerò strano ma me ne ha aggiunte di certezze. Perché al di là di un gol che prendi all'incrocio da fuori all'ultimo minuto, ma contro l'Empoli abbiamo recuperato l'anima, prima faticavamo a tenere il campo in un certo modo, ad Empoli abbiamo preparato una partita di rimessa perchè in quel momento dovevamo recuperare le certezze partendo dall'ABC e nel calcio per prima cosa non bisogna prendere gol, poi posso andare avanti. Con lo Spezia siamo cresciuti perché al di là dei momenti di sofferenza a lungo andare abbiamo preso il dominio e abbiamo giocato il nostro calcio propositivo, in velocità, proponendo spesso un tre contro uno e lì bisogna lavorare sui dettagli, ma abbiamo recuperato la partita e volevamo vincerla mediante il gioco e non mediante altro. Questa è una cosa che in A non avevamo ancora fatto, è normale che poi dopo se si pareggiava ne parlavamo in certi toni e invece abbiamo perso, ma da allenatore ho setacciato quanto fatto soprattutto nella ripresa, è stato un secondo tempo vero, si percepiva la sensazione che la squadra volesse andarla a vincere, lo stadio ci stava trascinando e sono cose che avverto. Poi l'episodio ci ha condannato, siamo avvelenati ma non ci può abbattere questo alla quarta giornata. Spero che le certezze difensive prese con l'Empoli e quelle offensive viste con lo Spezia possano unirsi per andare avanti nel percorso di crescita, oltre al miglioramento dei nuovi, che speriamo al più presto arrivino al meglio per darci una mano. Per tutto questo sono convinto che le certezze siano aumentate nonostante l'episodio finale dove dovevamo essere più aggressivi, quello sì".

Ampadu quando lo vedremo?
"Credo che da giovedì sia a disposizione, lavorerà per esserci con il Torino".

Hai preso sottobraccio Heymans dopo quanto successo contro lo Spezia?
"La verità è che mi sono arrabbiato molto, non solo con Heymans, ho fatto un fermo immagine della situazione e siamo in cinque contro uno, se ci mettiamo altre mille volte in allenamento a ricreare una situazione così è impossibile che qualcuno vada in gol. Analizziamo una cosa brutta dal punto di vista mio, perché lì non c'è tattica, c'è cattiveria, voglia a tutti i costi di portare a casa la pagnotta, in quel momento specifico non abbiamo avuto quella voglia lì. Non è successo su calcio d'angolo dove la disattenzione può capitare, lì è un contrasto perso a centrocampo con poi un 5 contro 1. Dev'esserci la cattiveria giusta, perché sono episodi che spostano partite e campionati. Spero che anche questo faccia parte dell'esperienza, del capire noi cosa dobbiamo essere per salvarci in Serie A. Abbiamo preso due gol, abbiamo creato i presupposti per farne di più, mi sono arrabbiato anche per questo, non puoi arrivare davanti all'area avversaria con tanti uomini e poi non tirare o sbagliare il passaggio, queste cose qua in Serie A le paghi. Bisogna aumentare il nostro livello tecnico, altrimenti creeremo sempre i presupposti per fare gol, ma prendendone e basta".

Il cambio di Henry dopo il contropiede sfumato per l'ultima scelta è stato un segnale dato o era programmata?
"Mi sono arrabbiato per il contropiede sfumato ed è normale, ma il cambio arriva perché secondo me Henry stava giocando una partita sottotono. Questo non vuol dire condannarlo, con l'Empoli è stato il migliore in campo. Capita una partita sottotono così come è capitata a Crnigoj. L'ho visto un po' affaticato, passerà, ma non cambiano i giudizi in pochi giorni, tornerà a fare partite importanti, per noi è determinanti".