Venezia, Stroppa: "Duncan pronto anche dall'inizio. Pietrelli ha la pubalgia"
Alla vigilia del match di Serie B contro la Sampdoria, è intervenuto in conferenza stampa l'allenatore del Venezia, Giovanni Stroppa. Di seguito le sue risposte alle domande poste dai giornalisti presenti in sala.
Ti è passata l'arrabbiatura di fine della scorsa partita?
"No, non è passata. Anche se poi, bisogna essere molto razionali ed equilibrati. Non dico che non si riesca a dire perché non si perde le partite, però di sicuro c'è tanto di buono per pensare in positivo e dare continuità e forza a quello che facciamo. Poi, è chiaro che dobbiamo limare quelli che sono stati gli errori che abbiamo commesso per far sì che non si ripetano".
Nell'analisi della partita, che idea ti sei fatto sulle ragioni della terza sconfitta in campionato arrivata in condizioni simili alle altre due, ma anche il pareggio di Pescara?
"C'è da codificare un momento. Non sto qui a fare una disamina, senza offesa per voi, ma chiaramente l'abbiamo fatta in spogliatoio tra di noi. Sappiamo dove abbiamo sbagliato e mi viene da dire e da confermare che difficilmente ricapiterà lo stesso errore".
Da fuori la sensazione è quella che ci possa essere un piccolo calo di concentrazione che non si riesce a mantenere inalterata nell'arco di tutti i 90' minuti: può essere una delle spiegazioni?
"C'è una situazione individuale davvero isolata che fa si che non si possa parlare del luogo comune di mancanza di concentrazione, di leggerezza o qualcos'altro. La squadra è mentalizzata e ha fatto prestazioni di una capacità incredibile, anche e soprattutto nella fase difensiva. Perché, come dico sempre alla squadra, la nostra fase difensiva comincia quando abbiamo la palla. Per cui, nel momento in cui la perdi, serve sapere che cosa devi fare, dove devi essere e quali situazioni devi adottare. E' molto più semplice rispetto a quello che uno può generalizzare e non c'è un'altra strada. Inoltre, non bisogna neanche convincersi che questa è o non è la strada giusta, perché non c'è una situazione in cui abbiamo bisogno di mettere dentro alla testa un pensiero positivo. La squadra gioca da far paura e, almeno io, sono davvero orgoglioso di allenarla e vedere cosa sta esprimendo.
Ci sono da limare queste situazioni che ci stanno penalizzando per la classifica, ma per quello che riguarda l'idea, l'identità, la capacità di stare sul campo, l'approccio e l'aspetto mentale, la squadra è perfetta. Quindi, non posso far altro che portare questa positività a voi e la strada è questa. Non c'è un altro modo o un'altra strategia. E' chiaro che bisogna scegliere come "morire" sportivamente. La nostra scelta è quella di dominare e poter essere forti in certi frangenti. Tra le altre cose, noi non prendiamo gol in contropiede. Uno dice: sei nella metà campo avversaria, puntano la palla, contro piede, parità o inferiorità numerica.. assolutamente no. Nei gol che abbiamo preso contro il Catanzaro eravamo in superiorità numerica. Quindi, c'è da mettere un pò di ignoranza nella situazione individuale e finisce tutto".
TVS - Adesso arriva la Sampdoria, squadra ultima in classifica ma di blasone e con una rosa di grande livello: cosa temi di questa partita e che che tipo di avversaria è?
"Sono d'accordo che è una squadra di grande livello. Oggettivamente stanno attraversando, non soltanto quest'anno ma nel proseguo della scorsa stagione, questa difficoltà. Non conosco le ragioni, ma di sicuro, guardando le partite, per i giocatori che compongono questa rosa e questa squadra, c'è da tenere le antenne dritte. Quindi, qualsiasi episodio, tornando al discorso di prima, può essere determinante. Bisogna portarli dalla nostra parte, mantenendo alta la concentrazione. Dall'altra parte c'è il capocannoniere di tutti i tempi, che ho avuto la fortuna di allenare e spero che domani non faccia nulla e che si riprenda fra due giornate. Già lì c'è un biglietto da visita di una squadra sicuramente temibile e che sta attraversando un momento complicato. Bisogna esaltare più le cose difettose, rispetto ai pregi che possono avere".
TVS - Dando la mia opinione, io non ho mai visto qui una squadra in questi anni così dominante come la sua e si può presumere che la squadra abbia una condizione fisica eccellente: non sei preoccupato che, quando questa possa un pò calare, i risultati possano non arrivare e che si sommino a quello che avete raccolto, che è meno di quanto avete seminato?
"Adesso devo fare il presuntuoso, nel senso che tutte le mie squadre sono sempre state dominanti. Io credo che una squadra così non l'ho mai allenata. L'anno scorso, nel finale di stagione, la Cremonese è arrivata a un livello straordinario ed era un orgoglio portarla in campo. Però, quasi tutte le mie squadre sono arrivate nel finale con un'identità così forte. Il Venezia, in questo momento, già sento che mi rappresenta. Ci sono delle idee forti sul campo. Non è una questione fisica; non mi preoccupa questo. Anzi, sicuramente cresceremo e anche nella mentalità. Se poi io vado a trovare un dettaglio negativo, nella mentalità individuale, rispetto a quello che può dare tutta la squadra, insieme, in qualche elemento manchiamo. Quindi, bisogna fare un salto di qualità maggiore.
Ho sentito l'intervista di Antonelli dell'altro giorno e sono pienamente d'accordo. Tutte le volte ci diciamo che ce lo dicono prima e poi ce lo dicono dopo che ci hanno affrontato, ovvero che siamo la squadra più forte che hanno incontrato. Anche a me questa cosa mi fa ribollire il sangue, perché non è possibile che tutti ti riscontrino questa cosa e poi sul campo succede a volte, per episodi, il fatto di non portare a casa punti. Vuol dire che non siamo ancora così bravi e forti per fare un determinato campionato. Le squadre forti hanno una continuità, casa e fuori, straordinaria. Noi non l'abbiamo mai avuta qui, quindi vuol dire che così forti non siamo. Lo siamo potenzialmente. Tra l'essere forti, diventarlo e potenzialmente esserlo, ne passa".
Come siete arrivati alla decisione di inserire Minelli nella rosa?
"L'infortunio di Plizzari è pesante. Ci sono tanti aspetti da considerare. Il ragazzo della Primavera è tale e, quindi, bisognava prendere un giocatore sul mercato che magari poteva essere inserito dentro la rosa".
A livello di condizione recuperi qualcuno di quelli rimasti fuori la scorsa settimana?
"Purtroppo no, ma anzi perdiamo qualche elemento per acciacchi dell'ultima ora. Quindi, saremo undici all'inizio con cinque cambi pronti a subentrare. Chi non ci sarà lo vedrete alle convocazioni, perché stiamo cercando di capire se qualcuno sarà disponibile oppure no".
Il ritorno di Donadoni (allo Spezia ndr) come lo vedi?
"Bello, mi fa molto piacere. Ha sempre fatto e lavorato molto bene e, al di là della grande persona, è un grandissimo professionista che ha fatto, non in questa categoria ma in quelle più sù, cose importanti. Gli auguro il meglio".
TVS - Come sta Duncan? E' cresciuta la sua condizione ed è pronto per partire dall'inizio?
"Potrebbe. Sta molto bene e ha già qualche allenamento con la squadra. E' perfetto".
TVS - Sulle corsie esterne, non so se è d'accordo, Hainaut ha giocato con grande continuità a buonissimi livelli, mentre a sinistra non c'è stato un "padrone" tra Haps, Bjarkason e Pietrelli, i quali si sono molto interscambiati: qual è il suo parere sull'apporto che hanno dato sin qui e, più in generale, cosa si aspetta da un suo giocatore che occupa quella zona del campo?
"Qui bisogna aprire il libro. Per Haps, con questi viaggi e la Nazionale, con cui ha anche giocato con essa quest'estate e non ha fatto il ritiro, è stato un pò frastornato. Quando sta riprendendo la condizione, va in Nazionale. Facevo questo pensiero ieri: guardando le convocazioni, perché sarà riconvocato in Nazionale, arriverà il giorno prima di andare a Padova. Quindi, salta la vigilia. Per questo, è penalizzato lui e lo è il Venezia, perché si fanno le partite della Nazionale lontane dalle partite di campionato e questo ragazzo arriva con la borsa alla partita. In questo senso, mi sento molto penalizzato.
Detto questo, Pietrelli ha la pubalgia e già l'aveva. L'avevamo tenuto fermo per recuperarlo e non riusciamo a recuperarlo al 100%. Domenica è stato sostituito perché non ce la faceva. Per Bjarkason vale il discorso tra Pietrelli e Haps: anche lui in Nazionale, non ha la continuità del lavoro settimanale con noi e quindi arriva sempre in condizioni precarie. Dall'altra parte, sono molto contento di Hainaut perché ha fatto una partita di intraprendenza e coraggio e le cose più belle le ha fatte soprattutto nel finale della partita".
TVS - Prima ha parlato della continuità che ancora non è stata trovata e di alcuni giocatori che magari devono ancora fare un ulteriore step definitivo dal punto di vista mentale, però la squadra ha sempre dimostrato una grande capacità di reazione: come trova le corde giuste per mantenere alta questa concentrazione quando magari c'è la prestazione e non il risultato?
"Lunedì, prima dell'allenamento, ho fatto una riunione con la squadra. Abbiamo rivisto tutti insieme la partita, perché poi, quando la rivedi, ti accorgi che le parole dell'allenatore o di chi ci sta vicino non sono buttate al vento. Anche i ragazzi si accorgono di avere fatto una prestazione del genere. Poi, vai ad analizzare quelli che sono stati, purtroppo, gli errori. Quindi poi, errore qui ed errore là, sono situazioni negative che vanno poi a portare anche un messaggio negativo. Però, io continuo il mio discorso con la squadra, ovvero che il percorso e la strada intrapresa e da proseguire è questa. Io non devo motivare e convincere nessuno, però di sicuro io non faccio un passo indietro. Oltretutto, ho la forza delle prestazioni. Io lavoro per le prestazioni e, di sicuro, per i risultati siamo stati mandati a casa, ma non me ne frega niente. Vado avanti, soprattutto quando la squadra ha questo piglio, personalità e capacità di imporsi sull'avversario".






