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Hellas, Juric: "Vittoria è un buon segnale. Questo è l'anno più difficile da quando alleno"
Il tecnico dell'Hellas Verona Ivan Juric ha parlato in conferenza stampa dopo il successo ai calci di rigore contro il Venezia: “Una partita difficile da spiegare, non eravamo al massimo già all’inizio e gli infortuni hanno peggiorato la situazione. Stiamo vivendo una situazione difficile nello spogliatoio, ma alla fine la squadra ha fatto cose giuste anche se non ha fatto benissimo fino agli ultimi minuti. Era un 2-0 sereno, ma poi abbiamo subito queste due reti e poi il 3-2. Non era facile reagire a quel punto, ma gli faccio i complimenti perché hanno trovato il pari e poi vinto ai calci di rigore. È un buon segnale e lo colgo. Abbiamo passato il turno, abbiamo otto punti in campionato e ora dobbiamo fare bene in queste due gare prima della sosta sperando poi di ripartire con più giocatori".
Come giudica l'innesto dei nuovi?
"Questo è l’anno più difficile da quando alleno per me, ho 15 giocatori nuovi, che vengono dall’estero e non parlano italiano, tanti giovani che hanno meno esperienza e meno passato. Non è facile assemblare, ma fino ad oggi mi stanno dando segnali stra positivi, qualcuno ha fatto bene, qualcuno meno bene, ma non bisogna criticarli troppo perché è normale. Amione per esempio è un 2002 che non sa la lingua, arriva qui e gioca un calcio vero. Bisogna avere pazienza, crescerli sperando che diventino giocatori migliori".
La situazione Covid sta peggiorando
"Oggi sono mancate anche le mille persone che in precedenza erano allo stadio, ma i ragazzi finora hanno giocato al massimo e senza cali d’attenzione. È una situazione difficile per tante cose, non solo per il Covid, ma siamo contenti di quanto fatto finora”.
Come giudica l'innesto dei nuovi?
"Questo è l’anno più difficile da quando alleno per me, ho 15 giocatori nuovi, che vengono dall’estero e non parlano italiano, tanti giovani che hanno meno esperienza e meno passato. Non è facile assemblare, ma fino ad oggi mi stanno dando segnali stra positivi, qualcuno ha fatto bene, qualcuno meno bene, ma non bisogna criticarli troppo perché è normale. Amione per esempio è un 2002 che non sa la lingua, arriva qui e gioca un calcio vero. Bisogna avere pazienza, crescerli sperando che diventino giocatori migliori".
La situazione Covid sta peggiorando
"Oggi sono mancate anche le mille persone che in precedenza erano allo stadio, ma i ragazzi finora hanno giocato al massimo e senza cali d’attenzione. È una situazione difficile per tante cose, non solo per il Covid, ma siamo contenti di quanto fatto finora”.
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