
Quanto costa un punto in Serie A? Gasperini e l’Atalanta: quando spendere significa vincere
Il valore di un allenatore non si misura solo dallo stipendio, ma soprattutto dai risultati. Tuttavia, spendere cifre importanti per un tecnico non è sempre sinonimo di successi assicurati. Nella nostra ultima analisi, abbiamo voluto approfondire proprio questo tema, mettendo in relazione il compenso percepito dagli allenatori di Serie A con i punti conquistati sul campo. In particolare, l’attenzione si concentra sull’Atalanta e su Gian Piero Gasperini, uno dei tecnici più apprezzati e meglio pagati del campionato, per capire se il suo ingaggio si sia rivelato davvero conveniente.
Serie A, panchine d’oro: quasi 900 mila euro spesi ogni giornata
Per avere un quadro generale, basti pensare che il valore complessivo degli stipendi dei tecnici di Serie A ammonta a circa 32,6 milioni di euro. Una media di 1,6 milioni per ogni allenatore, con picchi elevatissimi rappresentati da tecnici come Simone Inzaghi (Inter) e Antonio Conte (Napoli), che percepiscono 6,5 milioni netti a stagione. Per ogni singola giornata di campionato, complessivamente, la Serie A sborsa oltre 857 mila euro netti per gli allenatori, con una media di circa 42 mila euro ciascuno.
Gasperini nella top five degli allenatori più pagati
Nella classifica degli allenatori più pagati figura in alto anche Gian Piero Gasperini, tecnico simbolo della crescita esponenziale dell’Atalanta. Il club nerazzurro investe quasi 79 mila euro netti per ogni partita giocata dal tecnico piemontese. Una cifra alta, ma decisamente inferiore rispetto ai colossi Conte e Inzaghi, entrambi sui 171 mila euro a partita, e a Thiago Motta (Juventus), pagato 100 mila euro a giornata fino al suo esonero.
Rapporto qualità-prezzo: Gasperini è davvero un investimento vincente?
Se il valore assoluto dello stipendio di Gasperini è significativo, ancora più interessante è valutarlo in termini di rendimento sul campo. L’Atalanta, grazie ai risultati ottenuti fino alla 36ª giornata - come analizza Affidabile.org -, si conferma nelle zone nobili della classifica, in piena corsa per l’Europa e competitiva come ormai da diverse stagioni. Il rapporto tra stipendio e punti conquistati mostra infatti che, nonostante l’ingaggio importante, l’investimento nerazzurro si è rivelato redditizio.
Se da un lato allenatori con stipendi molto alti come Motta, esonerato dalla Juventus, hanno dimostrato scarsa convenienza (oltre 55 mila euro per punto), dall'altro la continuità di risultati garantita da Gasperini rende i circa 79 mila euro investiti a giornata ben spesi, in linea con l’obiettivo di mantenere l’Atalanta ai vertici della Serie A.
Spendere meno non sempre conviene: l’esempio di Tudor e Zanetti
Esistono ovviamente casi opposti, dove stipendi decisamente inferiori corrispondono a un rendimento sorprendente. È il caso di Igor Tudor, subentrato alla Juventus e pagato appena 13 mila euro a giornata, ottenendo 12 punti in 7 partite con un rapporto qualità-prezzo da record (circa 7 mila euro per punto). Tra i tecnici meno onerosi spiccano anche Paolo Zanetti (Verona) e Roberto D'Aversa (Empoli), entrambi con ingaggi inferiori ai 16 mila euro a giornata, a testimonianza che risultati positivi possono essere raggiunti anche con investimenti contenuti.
Gasperini, una garanzia per la Dea
Alla luce di questa analisi emerge chiaramente il valore aggiunto portato da Gasperini all’Atalanta: il suo stipendio, tra i più alti della Serie A, trova infatti piena giustificazione nel rendimento della squadra. Il club nerazzurro continua a raccogliere risultati che ne certificano la competitività ad alti livelli, consolidando la sua posizione nell’élite del calcio italiano. Insomma, l’investimento in Gasperini, per quanto elevato, appare indubbiamente una scelta vincente e coerente con le ambizioni della società.
Quando spendere significa vincere davvero: ecco il modello Atalanta, dove qualità e costi procedono di pari passo.











