Cristiano Gatti a TA: "La società ha voluto imporsi su Gasperini, ma ora rischia di perdere la sua scommessa"
In esclusiva ai microfoni di TuttoAtalanta.com, Cristiano Gatti, opinionista del Corriere dello Sport, riflette sulle scelte societarie che hanno segnato la nuova era atalantina. Il cambio in panchina, dice, ha “normalizzato” una macchina che prima correva più veloce di tutti.
La colpa è solo dell’allenatore?
«L’allenatore è quello che conoscevamo: nulla di più, nulla di meno. La responsabilità è di chi l’ha scelto. Si è pensato che bastasse prendere un tecnico con idee simili a Gasperini per ottenere gli stessi risultati. Ma non è così: l’incantesimo era legato al suo gioco, non a un sistema. Juric garantisce ordine e equilibrio, ma non emozione. A oggi la società sta perdendo la scommessa».
“Normalizzata”, ma ancora in tempo per reagire?
«Il tempo c’è, ma manca la sostanza. Il rischio è quello di ridimensionarsi, dentro e fuori dal campo. L’Atalanta non deve diventare una squadra qualunque. Per ritrovare la sua anima serve coraggio, ritmo e la voglia di stupire ancora».
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