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tmw / atalanta / Primo Piano
Costacurta: "All’Atalanta manca il vero numero 9, crea tanto ma segna poco"
ieri alle 20:25Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Costacurta: "All’Atalanta manca il vero numero 9, crea tanto ma segna poco"

L’ex difensore del Milan analizza il momento delle big: «In Serie A pochi centravanti stanno facendo la differenza, e la Dea è l’esempio più evidente»

Billy Costacurta ha acceso i riflettori su uno dei temi più discussi di questo avvio di stagione: la difficoltà delle grandi squadre italiane a trovare continuità sotto porta. Un problema diffuso, che accomuna diverse big e che, secondo l’ex bandiera del Milan, trova nell’Atalanta di Ivan Juric un caso emblematico. «Quest’anno – ha spiegato Costacurta a Sky Sport ci sono tre o quattro grandi squadre in Serie A a cui manca il centravanti, il numero 9 capace di fare davvero la differenza. Penso per esempio all’Atalanta: è una squadra che costruisce, gioca bene, crea tante occasioni, ma poi non riesce a concretizzare. È evidente che le manchi un finalizzatore vero». Parole che riassumono bene la crisi offensiva della Dea, che in dieci giornate ha segnato meno di quanto la mole di gioco lasciasse presagire. Una difficoltà che ha radici sia tattiche – con Juric ancora alla ricerca della combinazione giusta in avanti – sia individuali, considerando che né Scamacca né Krstovic hanno trovato ancora la giusta continuità realizzativa.

IL CONFRONTO – Il tema tocca anche altre big: la Juventus, con un Vlahovic discontinuo; il Milan, dove Gimenez è ancora a secco; e perfino il Napoli, dove Morata alterna prestazioni incisive a lunghe fasi di anonimato. «Non è solo un problema di uomini – ha aggiunto Costacurta – ma anche di idee: oggi si gioca in modo diverso, più collettivo, ma questo spesso toglie peso specifico all’attaccante puro. Eppure, in certe partite, il bomber resta decisivo».

IL CASO DEA – Per l’Atalanta il dato è lampante: tanto possesso, tanta costruzione, ma poca sostanza sotto porta. In più di una gara la squadra di Juric ha prodotto il doppio delle occasioni rispetto agli avversari, raccogliendo però appena un punto. Una tendenza che ha trasformato l’imbattibilità iniziale in un freno alla crescita. «Serve un centravanti che si prenda la squadra sulle spalle», ha concluso Costacurta.

L’OBIETTIVO – Per la Dea la sfida è dunque duplice: ritrovare il gol e, con esso, la fiducia. Juric dovrà scegliere se continuare a ruotare gli interpreti o puntare con decisione su una coppia fissa, dando finalmente certezze a un attacco che vive di esperimenti. Perché la costruzione è da grande squadra, ma senza un 9 che segni, come ricorda Costacurta, «i punti rischiano di non arrivare».