Atalanta-OM, intrecci di mercato e destini incrociati: da Greenwood a O’Riley, sogni mai sbocciati
C’è una sottile linea che unisce Bergamo e Marsiglia, fatta di trattative sfiorate, scommesse mancate e colpi che avrebbero potuto cambiare la storia recente di entrambi i club. Alla vigilia della sfida di Champions League tra Atalanta e Olympique Marsiglia, torna d’attualità un filo di mercato che nel tempo ha intrecciato le ambizioni delle due società, ormai simili per dimensione, appeal e capacità d’investimento.
DESTINI INCROCIATI – Matt O’Riley, Igor Paixao e Mason Greenwood: tre nomi che nel recente passato hanno stuzzicato la fantasia di Zingonia, senza mai concretizzarsi. Oggi, ironia del destino, vestono tutti la maglia dell’OM. O’Riley, regista offensivo cresciuto nel Celtic e indicato da molti come l’erede ideale di Pasalic, era stato seguito a lungo dall’Atalanta nell’estate 2024. Paixao, esterno tecnico e creativo del Feyenoord, era un obiettivo per gennaio 2025, poi rimasto in Eredivisie. Greenwood, invece, è la parabola più nota: talento puro del Manchester United, travolto da una vicenda giudiziaria, accostato ai nerazzurri nel 2023 prima di ripartire dal Getafe e rinascere proprio a Marsiglia.
DUE MONDI PARALLELI – Questi incroci di mercato raccontano molto: l’Atalanta e l’Olympique si muovono ormai sugli stessi binari, cercando profili simili e condividendo la stessa ambizione di restare stabilmente nell’élite europea. O’Riley è oggi in prestito ai francesi dopo il flop al Brighton, club che l’anno scorso aveva investito 30 milioni su di lui. De Zerbi lo sta rilanciando, impiegandolo più arretrato, come mediano, sacrificando però parte della sua efficacia in zona gol.
RIMPIANTI E SCELTE – In retrospettiva, i rimpianti per quei mancati arrivi sono relativi. Greenwood si è ritrovato solo dopo il trasferimento in Ligue 1, Paixao ha un prezzo altissimo da giustificare (30 milioni spesi dal Marsiglia) mentre l’Atalanta ha puntato su Sulemana, acquistato per 17 milioni più bonus. E per O’Riley, considerato un investimento rischioso, i dirigenti bergamaschi si sono forse mossi con la giusta prudenza.
TRA PASSATO E PRESENTE – Altri nomi accomunano i due club - approfondisce L'Eco di Bergamo -: Junior Traoré, osservato dai tempi dell’Empoli e del Sassuolo; Lirola, trattato nel gennaio 2021 per sostituire Hateboer ma finito all’OM; Medina e Balerdi, difensori seguiti con interesse da Zingonia. Proprio Balerdi, oggi capitano dei francesi, era stato un obiettivo concreto: ma i dirigenti transalpini hanno blindato il giocatore con una valutazione oltre i 30 milioni.
IL CASO KOLASINAC – L’unico ad aver percorso la rotta inversa è Sead Kolasinac. L’Atalanta lo ha preso a parametro zero nel 2023, proprio dopo l’esperienza marsigliese. Al “Velodrome” l’esterno bosniaco visse momenti difficili: arrivò dall’Arsenal e venne reinventato da Tudor come braccetto sinistro della difesa a tre, ma un infortunio gli fece saltare il ritorno nel doppio confronto europeo. Ora a Bergamo è un punto fermo, anche se ai box per infortunio: domani, nel suo vecchio stadio, si accomoderà al massimo in panchina.
UN LEGAME LONTANO – C’è un precedente storico tra i due club: nel 1993 Franck Sauzée, campione d’Europa con l’Olympique Marsiglia, fu acquistato da Percassi per rinforzare la Dea. Un investimento importante, ma che non lasciò il segno a Bergamo.
Le traiettorie di Atalanta e OM si incrociano di nuovo, questa volta in campo e non solo sul mercato. Due realtà ormai simili per ambizione e visione, che domani si affronteranno con un filo invisibile a legarle: quello di un mercato che, pur tra rimpianti e sliding doors, racconta la crescita e la credibilità internazionale della Dea.






