De Zerbi carica il Marsiglia: "Contro l’Atalanta serve vincere, ma non credo alla loro crisi"
Roberto De Zerbi torna a respirare aria d’Italia, ma lo fa con la concentrazione di chi sa che il margine d’errore è finito. Alla vigilia della sfida di Champions League contro l’Atalanta, il tecnico del Marsiglia ha parlato in conferenza stampa, toccando tutti i temi principali: dall’importanza del match al rispetto per Juric, passando per l’emergenza infortuni e il legame personale con la città di Brescia.
OBIETTIVO CHIARO – «La Champions entra in una fase importante. Questa è una partita che dobbiamo assolutamente vincere», ha dichiarato De Zerbi, consapevole del peso specifico del match. «Meritavamo più punti a Madrid e Lisbona, ma ora serve concretezza. È una gara fondamentale, soprattutto perché si gioca in casa».
L’EMERGENZA CONTINUA – Il tecnico francese dovrà ancora fare i conti con diverse assenze: «Nessuno tra Aguerd, Balerdi, Weah e Nadir si è ripreso. Giocare con otto o nove infortunati non è certo quello che desidero, ma dobbiamo restare tenaci. Le grandi cose, a volte, nascono proprio dalle difficoltà. Il Sole tornerà a splendere quando tutti rientreranno».
L’EMOZIONE DEL DERBY IDEALE – Per De Zerbi, bresciano doc, affrontare l’Atalanta non è una partita come le altre: «Giocare contro una squadra italiana è sempre un’emozione forte. L’Atalanta è diversa dalle altre perché io sono tifoso del Brescia. Sono nato a cento metri dallo stadio, e quando c’era il derby, in città non si parlava d’altro per una settimana. L’Atalanta ha avuto la fortuna di avere presidenti importanti, cosa che al Brescia è mancata».
IL VÉLODROME COME SPECCHIO – De Zerbi si sofferma poi sull’importanza dello stadio e del pubblico marsigliese: «Il Vélodrome è speciale, nel bene e nel male. È uno stadio esigente ma appassionato, capace di restituirti l’energia che gli trasmetti. È un privilegio poter giocare qui, davanti a una tifoseria che vive di emozioni».
SERIE A E LIGUE 1 A CONFRONTO – «La Ligue 1 è un campionato sottovalutato: ha allenatori e giocatori forti, stadi pieni e grande passione. L’Italia resta un torneo di alto livello, ma ormai la seguo meno. Qui in Francia il calcio ha un’intensità diversa, anche culturale».
RISPETTO PER L’ATALANTA – Nessuna sottovalutazione dell’avversario: «Non cadrò nella trappola di chi parla di crisi dell’Atalanta. Non ci credo. Hanno giocatori forti e un allenatore altrettanto forte. Sarà una gara complicata».
CRITICHE E REAZIONE – Infine, una parentesi personale sulle polemiche che lo riguardano: «Mi piacciono le critiche, è anche per questo che sono qui. Non mento mai, anche quando le cose non vanno bene. Abbiamo giocato male con l’Auxerre e perso due punti al 95’, ma a volte chi gioca peggio di noi vince. Le critiche fanno parte del mestiere, ma certe analisi sono più dure della realtà».
Parole dirette, lucide e orgogliose. Domani sera, però, parlerà il campo: Marsiglia e Atalanta si giocano una fetta importante della loro stagione, in un Vélodrome che promette fuoco e passione.






