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Palladino, un debutto scritto dal destino: tre incroci del cuore in dieci giorni
Oggi alle 07:45Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Palladino, un debutto scritto dal destino: tre incroci del cuore in dieci giorni

Dal ritorno a casa al Maradona all’abbraccio spezzato con Firenze, fino al Genoa delle sue radici: il nuovo tecnico della Dea entra nel vivo in un tour de force emozionale e decisivo

La nuova Atalanta riparte da un uomo che, ancor prima di allenarla, si ritrova già dentro una trama perfetta per un film. Raffaele Palladino debutta con un trittico di sfide che sembrano scritte dal destino: Napoli, Fiorentina, Genoa. Tre squadre che, in modi diversi, rappresentano frammenti profondi della sua vita. E in mezzo l’Eintracht Francoforte, per un esordio europeo che potrebbe pesare più di quanto sembri. Un impatto così, nel calcio, capita raramente.

IL RITORNO A CASA – Palladino muoverà i primi passi sulla panchina dell’Atalanta nello stadio che ha segnato la sua infanzia. Mugnano di Napoli dista quindici chilometri dal Maradona, un lampo di strada, un colpo di cuore. Lì il giovane Raffaele tirava i primi calci, sognando proprio quella maglia che non ha mai avuto la fortuna di indossare da calciatore. E ora ci torna da avversario, guidando una Dea che cerca una scintilla vera, non un segnale momentaneo. Napoli è una corazzata ferita, discontinua ma sempre pericolosa: uno scoglio enorme, ma anche un’opportunità perfetta per ripartire.

IL TEST EUROPEO – Appena tre giorni dopo, la prima vera verifica - sottolinea L'Eco di Bergamo -: Eintracht Francoforte, in Germania, in un contesto europeo che pesa e definisce la stagione. Una partita che non concederà alibi e che in casa Atalanta servirà a capire quanto velocemente Palladino saprà mettere la mano sulla squadra. Il successo di Marsiglia è stato un passo significativo: proseguire su quella strada vorrebbe dire costruire un’identità solida anche fuori dai confini italiani.

LA FERITA FIORENTINA – Domenica prossima sarà il turno della Fiorentina, l’incrocio più emotivo. Palladino l’ha lasciata dopo averla condotta al sesto posto e in Conference League nella scorsa stagione. Un risultato che oggi, osservando il naufragio viola (sei sconfitte, cinque pareggi, zero vittorie), assume il peso di un rimpianto gigantesco. Firenze lo aveva adottato, lui l’aveva portata in Europa. Il distacco non è stato facile. E ora, ritrovare quella maglia da avversario, nel suo nuovo stadio, sarà inevitabilmente un nodo emotivo importante.

IL ROSSOBLÙ NEL SANGUE – L’ultima tappa del viaggio sentimentale di Palladino è tutta rossoblù. Atalanta-Genoa del 3 dicembre, ottavi di Coppa Italia, non sarà una partita come le altre. Il nuovo tecnico nerazzurro ha vestito quella maglia, ha lavorato con Gasperini, ha condiviso un campo con Juric: 61 presenze e 7 gol nella prima parentesi, poi un secondo ritorno più complicato. Per lui, Genoa non è un ricordo: è una parte di identità. E la Coppa Italia, per Bergamo, è una ferita aperta che brucia ancora dopo tre finali perse nell’era Gasp. Con una classifica che oggi impone pragmatismo, la coppa rischia di diventare ancora più centrale.

UN VALZER DI EMOZIONI – Napoli, Fiorentina, Genoa. In mezzo l’Eintracht. Dieci giorni che sembrano dieci capitoli della stessa storia, scritta per uno come Palladino: uno che vive il calcio con sensibilità, energia e consapevolezza del proprio percorso. Per lui la Dea è una nuova occasione, ma anche un ritorno al suo passato sotto altre forme. Un cerchio che comincia a chiudersi proprio nel momento in cui si apre la sua sfida più grande.

Ci sono debutti “normali” e debutti che segnano. Quello di Palladino appartiene sicuramente alla seconda categoria. La sua Atalanta nasce tra sentimenti, svolte e destini incrociati. Il calendario gli ha messo davanti la sua storia: ora toccherà a lui decidere come riscriverla.

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© foto di Federico De Luca