
Dea, il tempo di Juric: tra eredità pesanti e nuove certezze da costruire
C’è sempre un momento, nella vita di una squadra, in cui bisogna imparare a voltare pagina. Per l’Atalanta è arrivato ora, con Ivan Juric chiamato a raccogliere il testimone di Gian Piero Gasperini dopo nove stagioni che hanno riscritto la storia recente del club. Ma il debutto ufficiale del croato in panchina ha restituito l’immagine di una Dea ancora in bilico, sospesa tra un passato glorioso e un futuro che resta tutto da scrivere.
Il pareggio casalingo con il Pisa è stato una fotografia sbiadita: primo tempo opaco, fatto di lentezza e distrazioni difensive, con la squadra incapace di reagire all’autogol di Hien e di trovare sbocchi offensivi senza Lookman. Poi una ripresa arrembante, segnata dal ritorno al gol di Scamacca, finalmente di nuovo protagonista dopo oltre un anno di attesa. Due facce della stessa moneta, con il filo conduttore di una discontinuità che lascia perplessi.
Juric, va detto, non è Gasperini. E sarebbe un errore pretendere che lo fosse. È naturale che le sue idee abbiano bisogno di tempo per attecchire, che la squadra impari a interpretarle con convinzione, che i nuovi arrivati trovino collocazione e automatismi. Al netto delle difficoltà, qualche segnale incoraggiante c’è stato. Le fasce con Bellanova e Zalewski hanno mostrato lampi del vecchio spirito nerazzurro, con corse, cross e iniziative interessanti. Scamacca ha dimostrato di avere fame e di poter tornare centrale nel progetto, mentre Scalvini ha dato continuità alla sua crescita, anche se non è ancora nella sua condizione migliore.
Il nodo Lookman, poi, pesa come un macigno. Finché non si chiarirà il destino dell’attaccante nigeriano, la sensazione di incompletezza resterà appesa come un’ombra sulla squadra.
A Bergamo nessuno pretende di replicare l’epopea di Gasperini, ma tutti si aspettano una squadra fedele al proprio spirito: aggressiva, coraggiosa, capace di trasformare il dubbio in ambizione. Il pareggio con il Pisa non è assolutamente una condanna, l’era Juric è appena iniziata...





