
Pasalić, l’uomo delle notti europee: la Dea riparte dal suo leader croato
Ci sono giocatori che non amano i riflettori ma finiscono sempre per decidere. Mario Pasalić appartiene a questa categoria: con il colpo di testa che ha piegato il Bruges, il croato ha regalato all’Atalanta la prima vittoria europea dell’era Juric, trasformando una serata complicata in una festa di popolo alla New Balance Arena.
IL SIGILLO DEL LEADER – Nel calcio contano i dettagli: contro i belgi Pasalić si è fatto trovare pronto, ancora una volta. Il gol del 2-1, arrivato all’87’, non è soltanto la firma sulla rimonta, ma anche la conferma di una dote che lo accompagna da anni: essere decisivo quando più conta. Un vizio che lo rende imprescindibile, anche quando altri compagni attirano le luci della ribalta.
LA CONTINUITÀ DI GASPERINI – Non è un caso che il suo nome evochi un filo diretto con Gian Piero Gasperini. Con l’ex tecnico nerazzurro, oggi alla Roma, Pasalić è stato una colonna: 298 presenze, 59 gol e 40 assist. Numeri che parlano di un rapporto di fiducia assoluta, tanto che solo De Roon può vantare più apparizioni con il Gasp in panchina. Juric, allievo dichiarato del maestro, ha raccolto l’eredità e continua a farne un perno del suo progetto.
IL RETROSCENA DI MERCATO – Proprio Gasperini avrebbe voluto portarlo con sé nella nuova avventura giallorossa. Nei primi giorni di mercato la richiesta era chiara: ritrovare a Trigoria il suo pretoriano. Ma l’Atalanta non ha avuto esitazioni: Pasalić era e resta un elemento centrale, intoccabile nello scacchiere di Juric. Una scelta che oggi, dopo il successo in Champions, appare ancora più lungimirante.
FEDELISSIMO CONFERMATO – La sua importanza non è solo nei numeri, ma nel modo in cui sa incarnare lo spirito dell’Atalanta: lavoro, sacrificio, affidabilità. Lontano dalle copertine, Pasalić è spesso il fattore silenzioso che tiene in piedi la squadra nei momenti cruciali. Contro il Bruges ha scritto un nuovo capitolo, con la solita freddezza e il consueto tempismo.
Pasalić non sarà il più appariscente, ma resta il volto della continuità e dell’identità atalantina. Se la Dea vuole sognare in Champions e in campionato, potrà contare ancora sulla sua capacità unica di farsi decisivo nel momento giusto. Una certezza che vale più di mille proclami.
ATALANTA-CLUB BRUGGE 2-1 (p.t. 0-1)
38’ Tzolis (B), 74’ rig. Samardžić (A), 87’ Pašalić (A).






