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Juric e l’Atalanta, il legame del “Mola Mia”: lavoro, sacrificio e identitàTUTTO mercato WEB
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Oggi alle 15:30Primo Piano
di Redazione TuttoAtalanta.com
per Tuttoatalanta.com

Juric e l’Atalanta, il legame del “Mola Mia”: lavoro, sacrificio e identità

Dallo spirito di Spalato alla cultura bergamasca: il tecnico croato ha trovato la sintonia perfetta con il DNA nerazzurro.

Ogni squadra riflette il proprio allenatore, non solo nei moduli e nei principi tattici, ma soprattutto nello spirito con cui scende in campo. È lì che nasce l’alchimia vera: quando il carattere di chi guida coincide con quello della piazza che rappresenta. Ivan Juric sembra aver trovato con Bergamo un’intesa speciale, tanto naturale quanto potente.

SPALATO E BERGAMO, STESSO DNA – Juric porta con sé la cultura della sua terra, Spalato, e la fonde con quella bergamasca: entrambe fondate su lavoro duro, sacrificio e orgoglio. In Croazia si dice «Nikad ne odustaj», che tradotto significa «non mollare mai». Un concetto che a Bergamo ha una versione tutta sua: «Mola Mia». L’essenza è la stessa: dare sempre il 110%, senza smettere di combattere.

UN’ATALANTA PIÙ CONCRETA – L’Atalanta di Juric non ha lo scintillio estetico della precedente gestione Gasperini. Meno “champagne e caviale”, più “pizza e birra”. Una squadra casereccia, che magari si scopre meno spettacolare, ma che in ogni situazione cerca il risultato. Bel gioco o meno, l’obiettivo resta sempre e soltanto vincere.

IL BRUGES COME MANIFESTO – La vittoria in rimonta contro il Bruges è l’emblema di questa filosofia. La squadra va sotto ma non arretra, lotta fino a trovare il pareggio e poi spinge fino al gol decisivo. Lo firma Mario Pasalic, altro figlio calcistico di Spalato, simbolo del sacrificio e della concretezza nerazzurra. Il tutto sotto la Curva Pisani, in un abbraccio che racchiude compattezza e identità.

IL LEGAME CON LA CURVA – La connessione tra mister e tifosi si manifesta anche nell’esultanza finale: Juric che si lascia andare, abbracciando la sua gente. Un’immagine che racconta più di tante parole: il lavoro, la sofferenza, il sostegno reciproco, il senso di comunità.

La stagione è ancora lunga, ma l’impronta di Ivan Juric è già chiara: un’Atalanta che non molla mai, che si sacrifica e che trova nell’anima popolare il proprio carburante. È lo spirito del «Mola Mia» declinato da un tecnico che con Bergamo ha trovato la sua naturale casa.