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A Bergamo e a Monza lo striscione per il tifoso ucciso sabato sera: “Claris ovunque con noi”TUTTO mercato WEB
Oggi alle 06:42Altre Notizie
di Redazione TMW
fonte TUTTOATALANTA.COM

A Bergamo e a Monza lo striscione per il tifoso ucciso sabato sera: “Claris ovunque con noi”

Cori per il tifoso ucciso, poi solo silenzio: la reazione degli ultras atalantini a Monza
Bergamo non dimentica. E lo fa con un gesto semplice, silenzioso, ma carico di significato. Nella serata di domenica 4 maggio, poche ore dopo il netto 4-0 dell’Atalanta a Monza, è apparso nei pressi del Gewiss Stadium lo striscione dedicato a Riccardo Claris, il giovane tifoso nerazzurro tragicamente ucciso nella notte tra sabato e domenica scorsa in via Ghirardelli.
“Claris ovunque con noi”: questo il messaggio in nerazzurro coi colori della Dea, della sua squadra del cuore. Un messaggio che non ha bisogno di spiegazioni. Parla direttamente al cuore di tutti, tifosi atalantini e non, e riafferma un legame che va oltre il tempo, oltre le partite, oltre le rivalità.

Riccardo Claris era un grande appassionato dell’Atalanta, tifoso presente e rispettato, con il volto familiare per molti in Curva Nord. E proprio la curva lo ha ricordato oggi pomeriggio, esponendo uno striscione nel settore ospiti dell’U-Power Stadium di Monza. Poi, l’omaggio si è spostato idealmente “a casa”, proprio nella città che Riccardo amava.


Un gesto spontaneo, autentico, carico di umanità, che racconta quanto profondo sia il senso di appartenenza nella tifoseria bergamasca. Il nome di Riccardo Claris continuerà a vivere nel ricordo collettivo, nella memoria di chi ogni domenica riempie gli spalti per sostenere l’Atalanta, ma anche lungo le strade di Bergamo, dove il suo ricordo non smetterà di camminare “ovunque con noi”.

COSA E' SUCCESSO (fonte Ansa):
Scontro tra tifosi di Atalanta e Inter, giovane ucciso a coltellate. Arrestato un 19enne
La lite violenta è iniziata in un bar di borgo Santa Caterina, partita forse da uno sfottò. Urla, qualche spintone. A un certo punto gli interisti se ne sono andati, fra loro Jacopo con il fratello gemello e la fidanzata di questo, insieme a tre o quattro amici. Gli atalantini, più numerosi, però, non hanno lasciano perdere e li hanno seguiti. Alcuni testimoni hanno riferito che cercavano la casa "dell'interista". Jacopo a casa è arrivato, in un condominio proprio vicino allo stadio. Entrato dal cancelletto, si è accorto dei tifosi dell'Atalanta. Fra di loro anche Claris. Secondo una versione Riccardo sarebbe stato chiamato dagli amici mentre era a casa, proprio vicino al bar. I carabinieri stanno cercando di appurarlo. Pare certo che comunque quella sera fosse uscito con la fidanzata in quello che doveva essere un normale sabato. Al pm Guido Schininà, che lo ha interrogato a lungo, De Simone ha detto di essersi preoccupato perché non vedeva il fratello e pensava potesse essere nei guai. Così è salito nel suo appartamento e ha preso un coltello, per difenderlo. Quando il primo degli atalantini, ha detto alla presenza del suo difensore, si è fatto avanti lo ha accoltellato. Una sola coltellata alla schiena, all'altezza della scapola sinistra. Un colpo così violento che il coltello si è spezzato. Sul posto, intorno all'una di notte, sono arrivati i carabinieri e i sanitari del 118 che hanno tentato di rianimare Riccardo per mezz'ora, invano. A terra è rimasto il sangue e anche un foglio dell'elettrocardiogramma ormai piatto, poco distante la lama e il manico di ceramica del coltello. Nella confusione di vicini accorsi, richiamati dalle urla e dalle sirene, di atalantini e curiosi, i militari hanno visto subito Jacopo, a cui la madre avrebbe detto di scendere. Impossibile non notarlo con le ferite alle mani e la felpa e le scarpe sporche di sangue. Che si sia consegnato o meno, di certo il fatto che si sia fatto vedere ha evitato che i militari dovessero andarlo a cercare. Ha subito ammesso di essere stato lui ad accoltellare il 26enne ed è stato portato in carcere, dove è stato interrogato a lungo, e dove si trova in attesa dell'interrogatorio di convalida da parte del gip che deve ancora essere fissato. Nel frattempo il corpo di Riccardo è stato portato all'obitorio dell'ospedale Papa Giovanni XXIII dove nei prossimi giorni sarà eseguita l'autopsia anche se non ci sono dubbi sulla causa della morte.
La vittima aveva 26 anni. A poca distanza dal corpo è stato trovata la lama