
Piccoli in Nazionale, parlano gli scopritori: "A 8 anni era già un predestinato per fisico e testa"
Per Alfio e Gian Pietro Fiorona, ex allenatori della Sorisolese, vedere Roberto Piccoli con la maglia della Nazionale è un’emozione senza pari. "Per noi è un doppio orgoglio, speriamo che con Israele faccia l’esordio", racconta al Corriere della Sera Alfio, ancora incredulo nel rivedere il suo ex allievo crescere fino a questo livello. Classe 2001, Piccoli è stato definito “predestinato, per il fisico e per la testa”: talento precoce, carattere solido e quella cascata di riccioli che lo rendeva già unico sul campo fin dalla scuola elementare.
I Fiorona ricordano bene il bambino allegro e serio, sempre pronto ad ascoltare e migliorare: "Già a 8-9 anni si distingueva per forza fisica e tecnica, segnando con facilità e destreggiandosi in tutti i ruoli". Le doti non passarono inosservate: a 13 anni arrivò all’Atalanta, dove completò tutta la trafila delle giovanili. Con la Primavera mise a segno 25 gol in 40 partite, prima del lancio in Serie A da parte di Gasperini il 15 aprile 2019, segnando subito al Torino.
Nonostante i prestiti a Spezia, Genoa, Verona, Empoli e Lecce, Piccoli ha sempre mantenuto il legame con Sorisole, tornando al campo della sua polisportiva e firmando autografi per i giovani. Quest’estate il salto alla Fiorentina, dove ora si troverà a sostituire Kean, rappresenta un nuovo capitolo di crescita. Alfio e Gian Pietro non nascondono un pizzico di rimpianto per averlo visto partire dall’Atalanta, ma la gioia per la sua convocazione in Nazionale cancella ogni rimorso. "Il nostro sogno è rivederlo a Sorisole, per fargli i complimenti di persona". concludono, tra orgoglio e speranza.
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