Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomocremonesefiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilannapoliparmapisaromasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloturris
Altri canali mondiale per clubserie bserie cchampions leaguefantacalciopodcaststatistiche
tmw / atalanta / Serie A
Malesani fra ricordi e attualità: "Vanoli l'uomo giusto per la svolta della Fiorentina"TUTTO mercato WEB
© foto di Insidefoto/Image Sport
Oggi alle 20:15Serie A
di Daniele Najjar
fonte Niccolò Ceccarini e Lorenzo Marucci

Malesani fra ricordi e attualità: "Vanoli l'uomo giusto per la svolta della Fiorentina"

L'allenatore Alberto Malesani è intervenuto ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com a margine della XVI edizione del Premio Sportivo Nazionale “La Clessidra”, tenutosi presso il Teatro Comunale dei Ricomposti di Anghiari. Queste le sue parole su alcuni temi caldi legati all'attualità in Serie A. Che effetto fa tornare in Toscana e ricevere un premio? "Bellissimo. Io sono ancora un po' chiuso, non ho tanta voglia di girare anche se in tanti mi chiedono di partecipare a delle trasmissioni, di fare l'opinionista o di prendere premi. Però ho fatto un'eccezione perché quando mi dicono di andare verso la Toscana o l'Umbria, cedo sempre". Cosa fa oggi Alberto Malesani? "Ho una vita simile a quella che avevo da giovane, dopo gli studi. Faccio una vita da pensionato, vado in bicicletta, mi sono messo a giocare a golf - che mi piace tanto - poi gioco a carte per tenere la mente sveglia. Con vecchi amici che per quasi 30 anni ho abbandonato". Hai ancora nel cuore l'anno alla Fiorentina? "Sì, la cosa che mi sembra strana, fra virgolette, è che più passano gli anni e più sento l'affetto di tutti i tifosi calcistici, in particolar modo dei fiorentini, ma direi in generale. Si ricordano in maniera particolare di quegli anni. Sì, ho vinto, ma sentire come ci fosse divertimento quando una mia squadra giocava, mi riempie di gioia". La Fiorentina è ultima ed è stata affidata a Vanoli: lei lo conosce bene. "Sì, siamo legati da parecchi anni assieme, io come allenatore e lui come giocatore. Una persona corretta, onesta, perfetta. Ha avuto qualche anno di scuola anche con Conte, credo che lì si sia formato. Credo possa fare il caso della Fiorentina. Purtroppo mi dispiace per Pioli, pensavo che fosse l'allenatore giusto per la Fiorentina, per quello che ha fatto nel calcio. Sono quelle cose che non si riescono a capire. Probabilmente non c'è stata una fusione fra società, Pioli ed i giocatori, quell'alchimia che deve nascere subito ha tardato a nascere. Poi i risultati ne risentono molto. Bisogna ricordarsi che nel calcio il valore emotivo è importante. Probabilmente lì non c'eravamo da questo punto di vista. A livello emotivo la Fiorentina non riusciva a dare il 100%: inspiegabile, perché ritengo Pioli un grande allenatore. Quindi giustamente si è cercato di dare una svolta". Vanoli è un sanguigno: è quello che serve per scuotere questi giocatori? "Devo dire che solo il cambio di allenatore scuote i giocatori: se prima il paravento era l'allenatore, ora i giocatori devono far vedere di essere all'altezza e che vogliono il bene della Fiorentina. Al di là di chi siede in panchina, la parte principale del calcio sono i calciatori". Fra gli allenatori che stanno emergendo, Italiano è quello che fa rendere meglio le proprie squadre. Un po' come si vedeva l'impronta nel suo Parma? "Sono d'accordo, Italiano fino ad ora non ha sbagliato un colpo e mi rivedo un po' in lui. Fino all'incidente nell'ultimo anno al Parma il mio percorso è stato in ascesa, anche da parte mia. Tanta determinazione, cattiveria in senso buono, nel gestire le situazioni, nel non aver paura di niente anche nell'essere spregiudicati in campo. Questo è Italiano, che ritengo sia uno dei migliori allenatori non solo in Italia, ma anche in Europa". Palladino riparte dall'Atalanta. "Mi piace molto. Non riesco a capire perché non sia tornato alla Fiorentina, dove ha fatto un buon lavoro. Queste sono cose strane, ma mi piace molto. Lo giudico non perché lo conosca, ma perché guardo le sue squadre e come le mette in campo". Se le avessero detto che l'Italia avrebbe saltato due Mondiali, ci avrebbe creduto? "No, questo non è possibile. L'Italia è una Nazione che non può saltare due Mondiali di fila. C'è da farsi qualche domanda e qualcuno ai vertici deve farsela più a fondo". In testa ci sono Inter e Roma: i giallorossi sono una sorpresa? "No, la Roma è una squadra che ha una buona rosa. Gasperini è un allenatore di quelli che sa mettere bene in campo la squadra e con grande esperienza. La metto fra le prime 5 sicuramente, non la ritengo una sorpresa". Chivu può essere invece una sorpresa? "Ha una dote importante: l'Inter non mi entusiasma ancora tanto, però mi entusiasma la correttezza, la comunicazione e la voglia di far bene di questo allenatore. Che ha avuto la fortuna di essere già all'Inter dopo mezzo campionato a Parma: vuol dire che è un predestinato, ma anche che hanno visto giusto. Mi piace molto dal punto di vista umano". Milan e Juventus sono da Scudetto? Allegri ha portato mentalità, la Juve ha preso Spalletti che può essere un valore aggiunto. "Sicuramente sono da Scudetto, poi la differenza la fanno tanti fattori. Nel calcio serve trovare stabilità, fra società ed allenatore, poi fra allenatore e giocatori. In campo un sistema di gioco adatto alla rosa per farli esprimere i giocatori. E poi servono giocatori validi e credo che entrambe li abbiano". Sulla crisi del talento italiano: ai giovani non viene data fiducia o serve rivedere tutto? "Un po' l'una, un po' l'altra. Sicuramente c'è carenza di talenti. Il fatto di aprire gli orizzonti con la globalizzazione ha rovinato anche questo aspetto. Le attenzioni ora ci sono a 360 gradi, si va a cercare il giocatore che costa meno in altri Paesi. Un po' ha limitato anche i giocatori italiani. C'è frenesia del risultato: in Italia lanciare i giovani è diventato un problema, altre Nazioni, come la Spagna, hanno più coraggio". Il Verona si salva? "Lo spero tanto". Anche il Parma? "Il Parma ha qualcosa in più del Verona come rosa. Ma ho fiducia anche per l'Hellas, che ha un buon allenatore. Il ds Sogliano riesce sempre a far entrare qualche giovane interessante, speriamo. Stranamente dal punto di vista del gioco è forse il miglior Verona di Zanetti. Però purtroppo non si vince. Prima o dopo bisogna trovare il risultato che dia serenità e così fare punti".