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Daniel Maldini, tante difficoltà all'Atalanta: con Palladino riuscirà a sbloccarsi?TUTTO mercato WEB
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Oggi alle 07:45Serie A
di Filippo Davide Di Santo

Daniel Maldini, tante difficoltà all'Atalanta: con Palladino riuscirà a sbloccarsi?

Tanti sono i giocatori che Palladino dovrà riuscire a riportare in auge all’Atalanta: soprattutto in attacco dove la Dea ha un reparto offensivo competitivo, ma dalle polveri bagnate. Si parla molto di Krstovic e Scamacca, ma tra gli attaccanti spicca anche quel Daniel Maldini che Raffaele ha fatto sbocciare a Monza: un giocatore, ad oggi, non esente da limiti e grandi difficoltà. L’estate di Daniel Maldini all’Atalanta ripartiva dal rush finale dello scorso campionato e dal ritorno nella sua posizione originale dopo i riadattamenti come punta (per via dell’infortunio di Scamacca). Le premesse sembravano buone per vivere con Juric un ruolo da protagonista, nonostante fosse ancora troppo acerbo sotto certi aspetti: soprattutto nei momenti chiave dove serviva un suo guizzo per illuminare la Dea. Tutto parte dal secondo tempo contro il Pisa dove passa da creare tanto a sbagliare un goal davanti al portiere, poi l’errore contro il PSG che fa partire il poker francese in Champions League, e da lì in poi una serie di piccole apparizioni dove il numero 70 nerazzurro non si dimostrò all’altezza della situazione: contesto dove il figlio dell’ex bandiera del Milan aveva perso non soltanto i suoi guizzi offensivi, ma anche quella grinta che in campo non deve mai mancare. La domanda sorge spontanea: riuscirà a risorgere Maldini con l’arrivo di Palladino? Quando Daniel fu allenato da Raffaele a Monza, disputò 11 partite segnando 4 gol (di cui uno contro l’Atalanta), e la sua posizione in campo variava dal trequartista centrale in un 4-2-3-1 o addirittura come attaccante esterno: non spostandosi tanto da quello che era il modus operandi atalantino. Questo potrebbe diventare un vantaggio non indifferente, ma tutto dipenderà dalla volontà e dalla dedizione del ragazzo nel prendersi l’Atalanta, alla quale la priorità sarà cogliere a fondo il DNA della squadra e lo spirito di sacrificio: un aspetto su cui Daniel dovrà migliorare. Non è mai troppo tardi per sbloccarsi a Bergamo (basta vedere Miranchuk che si sbloccò 4 anni dopo il suo acquisto), ma occorrerà rimboccarsi le maniche, così come dovrà fare tutta la squadra.