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Juric, le parole di Carnesecchi e un'Atalanta da risollevare (tutti insieme)TUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 08:15Serie A
di Filippo Davide Di Santo

Juric, le parole di Carnesecchi e un'Atalanta da risollevare (tutti insieme)

L’ennesimo pareggio che per l’Atalanta non ci voleva per diverse ragioni: superiorità tecnica, obiettivi e, ovviamente, una vittoria che manca dalla gara contro il Torino. A contraddistinguere però la partita di ieri è stato quel “come” che, se fino alle gare contro Como, Lazio e Slavia Praga, tendeva a giustificare una Dea uscita con un pareggio (ma attaccando), stavolta è proprio quel “come” a bocciare un’Atalanta apparsa poco motivata, macchinosa e priva di idee. Certo, i nerazzurri hanno creduto fino alla fine nel pareggio, però il carattere trasmesso ha fatto storcere il naso, e in tutto questo le parole di Carnesecchi nel post gara e la risposta di Juric hanno alimentato un clima, ad oggi, non dei migliori, dove neppure le statistiche (oggettive) reggono. Chi ha ragione? Premessa. Nessuno è contento della situazione che sta vivendo l’Atalanta (dai giocatori al mister, fino alla società e ai tifosi). La squadra è stata prima dimezzata dagli infortuni, poi sfortunata e, nonostante la buona volontà iniziale, ha raccolto meno di quanto meritasse:dove il tutto crea una rabbia anche giustificata. Tuttavia, le parole di Marco sottolineano che serve fare di più: la mentalità vincente costruita negli ultimi 9 anni non deve essere tralasciata. Serve una svolta, e soprattutto bisogna puntare su gente affamata, indipendentemente dai nomi. E il mister? Juric non ha tardato a dire la sua: le dichiarazioni di Carnesecchi gli sono sembrate inadeguate, o comunque viste da un’altra prospettiva (accade ovunque: basti pensare al caso Gasperini-Dybala), sebbene le intenzioni del ragazzo erano più orientate a dare una “sveglia” piuttosto che dimostrare superbia nei confronti del tecnico.La verità, come sempre, sta nel mezzo. È vero che Juric rimane, ad oggi il comandante dell’Atalanta (imbattuta e con molte cose da migliorare), ma se i cosiddetti leader ritengono che serva una svolta netta per mantenere alto il livello della Dea, ben venga: significa entrare nel concetto di mentalità vincente. Poi ci sono tante altre cose: puntare sulle certezze, migliorare tra fase di costruzione, ritmo partita e, ovviamente, risultati. Ciò che conta è remare tutti nella stessa direzione, per il bene dell’Atalanta: si vince e si perde insieme. Contro il Milan potrebbe arrivare una gara “sliding doors” per la stagione, un po’ come accadde due anni fa, quando dopo la sconfitta contro il Toro (di Juric), cominciò il vero campionato dell’Atalanta.