Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / atalanta / Serie A
Sassuolo, Magnanelli: "Anno particolare, facile dire che non ho mollato"TUTTO mercato WEB
© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews
giovedì 23 maggio 2019, 14:30Serie A
di Simone Lorini
fonte dall'inviato Antonio Parrotto

Sassuolo, Magnanelli: "Anno particolare, facile dire che non ho mollato"

Intervenuto oggi in conferenza stampa, il centrocampista del Sassuolo Francesco Magnanelli ha parlato così in vista della prossima sfida contro l'Atalanta dell'ultimo turno di campionato in programma a Reggio Emilia, ma in casa bergamasca (l'Atleti Azzurri non è disponibile per i lavori di ammodernamento). Questo quanto raccolto dal nostro inviato:

Ci sono motivi per affrontare la sfida con l'Atalanta nel migliore dei modi?
"Sì, ci sono tanti motivi. Per noi, comunque vada, dobbiamo fare le cose al meglio e le stiamo facendo al meglio perché abbiamo tanti motivi per farlo: dobbiamo arrivare decimi, vogliamo fare meglio dello scorso anno, dobbiamo riscattare la sconfitta dell'andata. Siamo professionisti e abbiamo anche un orgoglio, una professionalità che ci impone di affrontare la sfida nel migliore dei modi".

Nel vostro stadio da ospiti: come la vivete?
"E' strana, cambiano un po' di cose ma il terreno di gioco è casa nostra. Avremo tanti tifosi avversari ma magari riempiremo la nostra curva e sarebbe bello regalare a loro una soddisfazione. Ci sarà un'ondata da Bergamo, poi in campo andiamo noi, va la nostra forza e cercheremo di imporci e di metterli in difficoltà".

Dopo l'addio di De Rossi, ti senti l'ultimo simbolo o uno degli ultimi di questo calcio ad essere sopravvissuto?
"No, non mi sento un simbolo. De Rossi mi ha fatto un certo effetto, rientra fra i miei 5-6 punti di riferimento che ho sempre cercato di ammirare e gliel'ho detto a fine partita. Il suo addio mi ha fatto effetto. Nel mondo di adesso non bisogna giudicare dall'esterno. Bisogna rispettare le scelte della società ma per quello che Daniele ha dato e rappresenta alla Roma, la cosa chiara doveva essere la chiarezza, la comunicazione che, vedendo dall'esterno, mi sembra sia stata poca".


Quando sei venuto qui l’ultima volta, dopo l’Empoli, non giocavi tantissimo e ti avevo chiesto le tue sensazioni a riguardo. Sono passati 3 mesi e sei ritornato ad essere un titolarissimo, sei il giocatore con più passaggi effettuati. De Zerbi non rinuncia più a te e, passami la battuta, è stato costretto a trovare una nuova posizione a Sensi perché lì c’è FM4. Ecco, cosa è cambiato da Empoli ad oggi? Come sei tornato ad essere inamovibile nel Sassuolo?
"Le cose sono cambiate. E' stato un anno diverso dal solito. Il mister ha dato la dimostrazione che tutti siamo importanti ma nessuno è indispensabile. Devo essere onesto e devo dire che è una grande soddisfazione per me poter dare il mio contributo e farlo come piace a me. Dire che non ho mai mollato è scontato. Io ho cercato di abbinare le mie qualità all'idea del mister e a quello che mi ha caratterizzato negli anni, essere positivo, mettere il gruppo davanti a tutto ma tutto questo il mister l'ha notato sin da subito e non ora perché mi fa giocare. Non è semplice fare l'allenatore, certe scelte da fuori non sempre si capiscono ma la mia bravura è stata quella di farmi trovare pronto quando mi ha chiamato in causa, è un buon periodo e spero di chiudere al meglio".

Bilancio della stagione?
"Mancano 90 minuti ma i conti si possono fare. E' stata una stagione di cambiamenti dove abbiamo fatto passi da gigante. Non bisogna guardare la classifica ma guardiamo quello che c'è dietro. C'è stato un cambiamento in tutto e per tutto. Abbiamo seminato tanto, abbiamo raccolto meno ma credo che i frutti veri si vedranno il prossimo anno. Chiudiamo tra il 10° e l'11° posto e credo sia un ottimo posto. Se c'è un po' di rammarico? Forse sì ma fa parte di un percorso di crescita, di un progetto che è a medio-lungo termine e credo che i veri frutti li possiamo raccogliere il prossimo anno, mercato permettendo".

Qual è l'avversario più pericoloso per il decimo posto?
"Credo che il Cagliari possa fare tre punti e a noi serve fare un risultato positivo. Non è facile perché affrontiamo una squadra che si gioca una cosa grandissima, meritata, ma noi cercheremo di far punti giocando la partita come abbiamo fatto a Torino con il Toro e in casa con la Roma".