
Acquisti bloccati? Le similitudini nel mercato di Napoli e Bari
Ultimi giorni di calciomercato che entrerà nel vivo dopo il weekend di partite che vedrà impegnate tutte le squadre professionistiche.
Dopo anni da protagonista, in questa sessione di mercato il Napoli di Aurelio De Laurentiis si è dimostrato immobile in fase di acquisti e cessioni, cambiando guida tecnica e non puntellando la rosa in alcun modo. Penalizzato dal mancato accesso in Champions, le entrate degli azzurri erano fortemente legate ad uscite ricche che di fatto non ci son state: i big del Napoli, da Insigne a Koulibaly, non hanno più quel mercato con cifre grazie a cui ADL ha costruito la propria filosofia negli anni.
La similitudine con il mercato del Bari, analizzando la priorità legata alle cessioni prima di poter acquistare, è calzante e molto nitida. Dopo anni di gestione perfetta delle finanze, dopo il Covid, e con un leggero abbassamento delle prestazioni sportive sul fronte Napoli, la famiglia De Laurentiis ha cambiato modo di fare sul mercato e nell’estate del 2021 il tutto è “esploso” mostrando, più a Napoli che a Bari, questo cambiamento netto. Il solo Juan Jesus acquistato a parametro zero, e l’assenza di rimpiazzi per Hysaj e Bakayoko che hanno lasciato la squadra in estate, hanno chiarito il modus operandi di un mercato legato a doppio filo alle cessioni in un anno in cui vendere è stato difficilissimo.
Negli ultimi giorni di mercato, valutando la portata delle operazioni, è difficilmente ipotizzabile che in casa Napoli possa cambiare qualcosa. Discorso potenzialmente diverso, invece, per il Bari dove le uscite di calciatori ritenuti in esubero, ad oggi bloccate, potrebbero prendere una piega diversa e sbloccare quei 2 o 3 slot utili a Polito per puntellare una squadra comunque competitiva.







