
Bari, numeri da retrocessione in attacco. E col Pisa mancherà anche Favilli
Tra le note negative dell'annata e che hanno inevitabilmente condizionato il percorso del Bari, non si può non citare il reparto offensivo. 39 gol in 35 match sono numeri da squadra in coda alla classifica. Una media di poco più di un gol a partita. Tutti, nessuno escluso, hanno le loro colpe.
Partiamo da Lasagna: il più utilizzato lì davanti, ha messo a referto 31 presenze e segnato 7 reti. Numeri troppo bassi per quello che doveva essere l'attaccante di punta del Bari. In particolare nell'ultimo match col Cosenza è apparso avulso rispetto al gioco dei compagni e incapace di creare pericoli lì davanti. A sua parziale discolpa e delle altre punte c'è da evidenziare la poca propensione a un gioco offensivo e una sterilità mai risolta. I fischi nel match con il Palermo e il conseguente applauso polemico di risposta fotografano la stagione difficile dell'ex Carpi. 25 presenze e 3 reti per Novakovich. Anche dal gigante americano ci si aspettava di più, sebbene nel girone di ritorno sia stato poco più che una comparsa a causa di un grave infortunio e di un uso col contagocce da parte di Longo.
Bonfanti, invece, è arrivato a gennaio proprio per cercare di risolvere i problemi offensivi del Bari, ma il suo apporto è stato quasi nullo. Un solo gol da gennaio in poi. Venti presenze e quattro reti per Favilli, tra i più in palla nel girone di ritorno e che, probabilmente, avrebbe meritato più chance dal primo minuto. Anche col Cosenza è subentrato ed è stato il più pericoloso dei suoi. Qualche settimana fa manifestò la voglia di rimanere a Bari e chissà che i galletti non possano ripartire proprio dall'ex Ternana. Col Pisa, però, mancherà causa squalifica. Che dire di Falletti e Pereiro: arrivati in due finestre diverse, entrambi erano chiamati ad inventare e creare gioco. Se Falletti ha regalato qualche momento di grande calcio abbinato a una discontinuità esasperante, Pereiro, arrivato a gennaio, ha dato un contributo pressoché nullo.
A tre giornate dalla fine è tardi per risolvere i problemi di un intero reparto. La speranza è che gli errori di questa stagione servano per il futuro. Intanto però bisogna credere, almeno per la maglia e per i tifosi, all'obiettivo play-off, ancora alla portata, nonostante gli scivoloni degli ultimi turni. Ed è ora che qualcuno lì davanti si svegli.







