Antenucci sul Bari: "La finale col Cagliari grande rimpianto. Fu uno 'spettro' per chi rimase"
“Bari mi ha lasciato tantissimo. Quando son poi tornato alla Spal, mi ero talmente affezionato alla piazza che ero indeciso se rimanere, e chiudere lì la carriera, o tornare a Ferrara. Era come scegliere tra due figli, lasciavo cose da una parte e dall'altra". L’ex attaccante Mirco Antenucci torna sulla sua esperienza nella piazza pugliese nel corso di un’intervista al canale yuotube Modi: “Il ricordo più bello è la vittoria del campionato in Serie C. - prosegue ancora l’ex calciatore tornando sul play out – Stavamo perdendo a Cagliari, dove bastava anche pareggiare, avevamo avuto occasioni, ma Cheddira aveva sbagliato un rigore per poi conquistarne uno al novantesimo. Mignani mi chiese di entrare, anche se non stavo scaldandomi, e così feci spiazzando poi Radunovic come avevo fatto un mese prima”.
Spazio poi al ritorno di quella sfida: “Alle 19 c’erano già sessantamila persone allo stadio, ma io non subentrai neanche. È uno dei miei più grandi rimpianti anche perché nei miei quattro anni sono state fatte cose con programmazione ed investimenti".
Antenucci poi parla degli strascichi di quell’annata: “Io andai via, ma in tanti rimasero e alcuni mi dissero che lo spettro era rimasto a livello inconscio. - conclude l’ex attaccante come riporta Tuttobari.com -Eravamo partiti come underdogs, sebbene io ero sicuro che avremmo fatto un grande campionato: avevamo 7/8 esperti, giovani forti come Esposito, Cheddira, Folorunsho, Benedetti e sentivo che avremmo fatto bene".
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