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Bari, De Laurentiis: 'Vivarini leader per lo spogliatoio, a gennaio cambieremo. Cerco socio serio"TUTTO mercato WEB
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
Oggi alle 16:04Serie B
di Luca Bargellini

Bari, De Laurentiis: 'Vivarini leader per lo spogliatoio, a gennaio cambieremo. Cerco socio serio"

Ospite dei microfoni di DAZN all'interno del format 'Professione Presidente', Luigi De Laurentiis, numero uno del Bari, ha rilasciato alcune dichiarazioni sulla sua avventura nel mondo del calcio. Iniziando dal tema della Lega Serie B, della quale è vicepresidente da un anno: "È stato bello essere votato all'unanimità perché mi ha dato l'opportunità di rappresentare la Serie B assieme al presidente Bedin. Questa è una lega in difficoltà sul piano della sostenibilità. Fra mutualità che si è abbassata e la quota dei diritti televisivi che si è ridossa sono entrati milioni in meno creando problemi nei bilanci di molti club. Bedin è stato bravo a riorganizzare la lega, con l'intento di trovare nuovi introiti, ottimizzando già quelli esistenti". La Serie B è un campionato molto competitivo. Qual è la ricetta per fare bene? "La Serie B è interessante perché a priori cambia sette squadre. È un campionato che si rinnova molto e che dunque è difficilmente leggibile. Con una classifica strettissima. Lo scorso anno abbiamo fatto un campionato sempre in zona playoff, ma fra il sesto e il 14° posto c'erano praticamente solo due punti. Per il pubblico è un campionato interessante perché la classifica cambia continuamente, mentre a livello societario è difficile. Perché ci sono 4 retrocessioni su 20 squadre: aspetto molto impattante sul piano degli investimenti. Personalmente penso che la Serie B si stia comportando troppo da Serie A con spese esorbitanti e ricavi molto bassi. Per questo si sta parlando di Salary Cap". Quali sono gli obiettivi stagionali? "Abbiamo ricostruito una squadra. Arriviamo dopo una finale persa e da una depressione totale che ha avvolto la gestione sportiva, ma anche tanti giocatori. Non è un caso che dalla finale playoff siamo finiti ai playout: tutto in un anno. Siamo partiti molto forti, dalla Serie D alla B e questo ha scardinato un po' tutto. Quest'anno così abbiamo deciso di ricostruire una squadra ex novo, con anche un nuovo allenatore. Le difficoltà però ci sono state comunque: anche perché per trovare la quadra serve tempo e un pizzico di fortuna. Basta pensare agli infortuni ad elementi importanti come Gytkjaer". Nelle scorse settimane è arrivato l'esonero di Fabio Caserta e il successivo ritorno di Vincenzo Vivarini. Su cosa si basa questo cambio di strategia? "Con mister Caserta avevamo sviluppato un bellissimo rapporto umano. Non riuscivamo a trovare una quadra, un risultato comune. Cambiare un allenatore in corsa è spiacevole, ho aspettato il più possibile prima di prenderla. Vivarini è un allenatore che mi era rimasta nel cuore, un leader attento per lo spogliatoio. Assieme a Magalini abbiamo pensato fosse la scelta migliore". Cosa attenderci nel mercato di gennaio complice anche il cambio di guida tecnica? "Dovremo comprendere in maniera precisa quali possano essere i cambiamenti da fare. Dovremo sfruttare la finestra invernale per trovare le pedine necessarie a sostituire chi non è in linea con i risultati attesi". Giuseppe Magalini e Valerio Di Cesare, le persone giuste per il Bari? "Dal loro arrivo in qualità di dirigenti non hanno avuto un lavoro semplice. Ma sono stati bravi a ricostruire una squadra che fino a quattro giornate dalla fine era stabilmente in zona playoff. Ovvero quello che era l'obiettivo che ci eravamo posti come società e che avevamo promesso alla piazza". Tema multiproprietà: la scadenza è stata prorogata. C'è una trattativa in corso per la cessione del club? "In estate ho dichiarato che avrei continuato a cercare un socio serio che possa affiancarmi per portare questa società in alto. Ci sono stati dei contatti, ma quando ci sarà il partner giusto i primi a saperlo saranno i tifosi. Nessuno più di me vuole il bene del Bari, perché l'ho ricostruito da zero. Quando eravamo senza neanche le maglie. Questa è la mia seconda casa".