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Tiribocchi: “Vicenza solido, Benevento e Catania da vertice. Diana da categoria superiore”TUTTO mercato WEB
Oggi alle 11:34Serie C
di Luca Bargellini

Tiribocchi: “Vicenza solido, Benevento e Catania da vertice. Diana da categoria superiore”

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Ospite dei microfoni di 'A Tutta C', sulle frequenze di TMW Radio, Simone Tiribocchi, ha fatto il punto della situazione sul campionato di Serie C: Iniziamo dal Vicenza. La squadra di Fabio Gallo arriva da un pareggio su un campo difficile come quello di Trento, ma la sensazione è che quest’anno sia davvero complicata da superare. "Sì, lo sappiamo che sono campi difficili. L’anno scorso il Vicenza ha fatto un campionato bellissimo, in testa a testa col Padova, poi alla fine hanno festeggiato i “vicini di casa” del Cittadella. Quest’anno però il Vicenza aveva già una base molto forte, e ora ha un buon vantaggio in classifica. È un campionato tosto, ma la squadra sta facendo un percorso importante: è forte, solida e continua nei risultati. Anche un pareggio come quello di ieri va valorizzato, perché certe gare rischi di perderle. Dare continuità crea un ambiente positivo. E conoscendo bene quella piazza, so quanto l’entusiasmo conti quando giochi in quello stadio". Nonostante un’estate tutt'altro che banale con la trasformazione da Feralpisalò a Union Brescia, la squadra di Aimo Diana è lì dietro al Vicenza con tre vittorie consecutive, tra cui i derby con AlbinoLeffe e Lecco. Si aspettava un impatto così positivo? "Aimo Diana è un allenatore molto bravo. Come hai ricordato, ha vissuto un’estate difficile, quindi non era scontato un avvio del genere. Ma la squadra è all’altezza e i risultati lo confermano. Tre vittorie consecutive, compresa quella con il Lecco, che è un’altra pretendente importante. Sta facendo un buon percorso di crescita e lo fa ottenendo risultati, il che è fondamentale. Mi viene da pensare al contrario al Cittadella, che invece sta faticando molto dopo la retrocessione: in certi casi il peso psicologico incide parecchio". Come valuta il progetto delle Seconde Squadre in Serie C, arrivato ormai all’ottavo anno? Doveva essere un modo per valorizzare i giovani italiani, ma a oggi i risultati in ottica nazionale sono pochi. "È un discorso ampio. Non dico che non sia un’idea giusta, ma qualche dubbio lo lascia. Il problema è l’ambiente: resta troppo ovattato. Quello che faceva la differenza per me e per tanti altri ragazzi era andare a giocare in piazze vere, difficili. Se penso all’Atalanta o alla Juventus, le Seconde Squadre si allenano in centri perfetti, sono sempre protette. Certo, affrontano professionisti esperti, ma non vivono la pressione vera di una piazza dove la domenica conta tutto. E poi, in molte seconde squadre, ci sono troppi giocatori esperti che finiscono per “coprire” lo spazio dei giovani. Invece questi ragazzi dovrebbero vivere il campionato, prendersi le prime batoste, crescere anche emotivamente. Oggi mi sembra siano troppo protetti, e questo non aiuta a diventare forti mentalmente". Nella sua carriera ha vissuto la Serie C con la maglia del Benevento. Secondo lei il club sannita, nonostante il recente KO contro il Catania, può giocarsela fino alla fine per la promozione? "Secondo me sì. Il Benevento è un progetto maturo, con mister Auteri e Marcello Carli che lavorano insieme da un po’. Ma anche il Catania sta crescendo molto, dopo anni complicati. Sono società solide, con ambienti che in Serie C fanno la differenza, soprattutto in casa. È un girone bellissimo, davvero, con tante piazze importanti: Salernitana, Benevento, Catania, ma anche Cosenza, Crotone, Foggia. Sarà una lotta a tre fino all’ultima giornata, e non escluderei nessuno". Negli ultimi anni la Serie C è cresciuta in visibilità e professionalità ed è sempre più una palestra per calciatori e allenatori. C’è un tecnico giovane che l'ha colpita, magari pronto per un salto di categoria? "Direi proprio Aimo Diana, che conosco bene perché ho fatto il corso per il patentino insieme a lui. È una persona molto attenta, pignola, che dedica tanto tempo al lavoro. Ha già avuto esperienze importanti, qualcuna chiusa bene, altre meno, ma è un allenatore secondo me sottovalutato. Con il giusto percorso può arrivare a ottimi risultati anche in categorie superiori". Chiudiamo con una piazza a lei cara, anche se oggi non è in Serie C: il Siena. Ha lasciato un ottimo ricordo in bianconero e oggi la squadra è seconda in Serie D, a due punti dal primo posto. Pensi possa essere l’anno buono per tornare tra i professionisti? "Me lo auguro. Siena ha vissuto momenti difficili, specialmente dopo l’addio dello sponsor principale. Ci sono stati tanti cambi societari e tre fallimenti consecutivi, ma ora sembra ci sia una struttura più solida e una squadra competitiva. È un campionato duro, la Serie D non è semplice, ma l’ambiente sembra finalmente stabile. Non so se sia già pronta per la promozione, ma spero davvero che riesca a tornare in Serie C e magari risalire ancora".