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Crotone, Messias: "Col Benevento gara importante, ma non decisiva"
Prosegue la preparazione del Crotone in vista della ripresa del campionato, quando gli squali affronteranno la capolista Benevento. Ai canali ufficiali del club è Walter Junior Messias a fare il punto della situazione: “Questa sosta ci fa bene perché abbiamo avuto tre partite ravvicinate quindi c’era un po’ di stanchezza sulle gambe e anche con la testa. Dopo la sosta avremo una gara molto importante contro il Benevento, ma non decisiva: chiaro che può dare un bel segnale per quello che faremo. Da ora in poi conta poco quel che ho fatto perché gli avversari cominciano a studiarci quindi diventa sempre più difficile. Devo solo continuare a migliorare e cercare anche di segnare perché comunque sono un attaccante e solo col lavoro si migliora”.
Commento generale al campionato: “Abbiamo perso due gare e ci siamo ritrovati sesti, poi abbiamo vinto di nuovo e ci siamo trovati secondi. Questo dimostra quanto sia equilibrato questo campionato, quindi bisogna lavorare sempre al massimo per dare continuità a ciò che sta facendo il mister, noi ci mettiamo sempre a sua disposizione per fare con quanta più intensità possibile quello che ci chiede: Stroppa sa esaltare benissimo il singolo e la squadra, e i risultati si vedono”.
Infine, svela un retroscena: "Volevo smettere di giocare a calcio, sono molto legato alla fede, e quando sono rientrato in Italia dopo un viaggio in Brasile volevo lasciare tutto. Ma è stato da quel momento che si sono aperte le porte, prima dovevo cercare Dio e poi il resto: è stato lui che mi ha aiutato, voleva sapere cosa volessi fare da grande. Ho fatto il permesso di soggiorno, il Casale mi ha scoperto e da li è partito tutto, con una grande scalata dall'Eccellenza".
Commento generale al campionato: “Abbiamo perso due gare e ci siamo ritrovati sesti, poi abbiamo vinto di nuovo e ci siamo trovati secondi. Questo dimostra quanto sia equilibrato questo campionato, quindi bisogna lavorare sempre al massimo per dare continuità a ciò che sta facendo il mister, noi ci mettiamo sempre a sua disposizione per fare con quanta più intensità possibile quello che ci chiede: Stroppa sa esaltare benissimo il singolo e la squadra, e i risultati si vedono”.
Infine, svela un retroscena: "Volevo smettere di giocare a calcio, sono molto legato alla fede, e quando sono rientrato in Italia dopo un viaggio in Brasile volevo lasciare tutto. Ma è stato da quel momento che si sono aperte le porte, prima dovevo cercare Dio e poi il resto: è stato lui che mi ha aiutato, voleva sapere cosa volessi fare da grande. Ho fatto il permesso di soggiorno, il Casale mi ha scoperto e da li è partito tutto, con una grande scalata dall'Eccellenza".
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