
Ferrarese: "In C si vedono anche 40-45 esoneri su 60 club. Alle volte frutto della paura"
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Una settimana molto particolare quella che si sta vivendo in Serie C, con diversi allenatori a ora sotto osservazione e dunque a rischio nel weekend che chiuderà la settimana. Per il momento non ci sono stati tanti esoneri, ma la pentola bolla, e tutto può accadere, come ha confermato anche il Direttore Sportivo Claudio Ferrarese a TMW Radio, nel corso della trasmissione A Tutta C: "Sono situazioni che fanno parte del calcio, soprattutto in Serie C dove si arriva a fine stagione con 40-45 esoneri su 60 squadre. I presidenti hanno paura di retrocedere, hanno paura di fallire gli obiettivi, vengono magari consigliati male da altre persone su certe decisioni e, come dicevamo, si arriva a questi ribaltoni, due o tre allenatori in un anno per un club. Diciamo che i tecnici non si annoiano, c'è sempre veramente un ricircolo, a maggior ragione adesso con la regola che permette a un allenatore di allenare due formazioni in un anno, cosa che io non condivido ma che fa appunto parte del gioco".
Accennava ai rischi che corrono i club quando non arrivano risultati. Ed effettivamente se ci si mette dalla parte dei presidenti è comprensibile percepire la paura, la fretta di esonerare, il non dare tempo ai giovani: in ballo ci sono soldi, perdite economiche, di categoria. Labili confini.
"Hai detto bene, c'è tanta paura, e a volte si rischia poco per questo. E anche gli allenatori rischiano tanto, quindi magari, in una gara delicata, piuttosto che far giocare un giovane può preferire un esperto. Ma non dimentichiamo che c'è la regola del minutaggio, tante squadre la sfruttano, quindi i giovani comunque giocano, anche se io son sempre dell'idea che se un giovane è bravo giocherebbe comunque. Anzi, bisognerebbe unire le due cose e far sì che poi ci sia il giusto equilibrio tra far giocare un giovane e far giocare un vecchio. Come sapete benissimo le squadre che puntano a vincere un campionato si affidano a una società a una squadra più esperta, non accedendo a vantaggi dati da altro".
Del resto non è che i giovani non sono bravi, semplicemente alle volte, anche per esprimersi al meglio, hanno bisogno anche di una guida esperta.
"Esattamente, e soprattutto gli esperti devono dare una mano a questi ragazzi che arrivano anche dalle Primavere e si affacciano al calcio che veramente conta, dove ci sono tanti rischi per gli allenatori e devono diventare grandi in fretta".
Più in generale, che stagione sta vedendo in Serie C?
"È una stagione che ci sta regalando già emozioni, anche se a esempio squadre importanti come il Cittadella stanno un po' faticando rispetto ai pronostici, penso anche al Perugia, dove si viene da un cambio di proprietà, da un esonero, da una situazione delicata. Un momento complicato. La Triestina ha poi un handicap importante, non è da sottovalutare, mentre non mi aspettavo una partenza così importante da parte dell'Inter U23. Dal Brescia, invece, me la sarei aspettata. Nel Girone C, poi, si sapeva che Salernitana e Benevento sarebbero state le squadre più importanti, mentre nel B Arezzo e Ascoli stanno facendo qualcosa di straordinario, senza escludere Ravenna che forse è la sorpresa di questo girone. Sta facendo qualcosa di straordinario. Il torneo è ancora molto lungo, ma si sta già vedendo qualcosa soprattutto lì davanti. Negli altri due raggruppamenti c'è sicuramente più equilibrio".
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