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…con Paolo Zanetti
Paolo Zanetti contro il suo passato. Il Venezia sfida il Torino. “Fa un bell’effetto: è una piazza a cui sono molto legato, vivo a Torino. Quando si ha la fortuna di giocare per quattro anni per il Toro ti rimane dentro la fede. È una piazza diversa dalle altre, affascinante, storica. Sarà una bella emozione”, dice l’allenatore arancioneroverde a Tuttomercatoweb.
Che avversario sono i granata?
“È un avversario in salute, difficile. Ha cambiato marcia con l’arrivo di Juric. Ha giocatori di qualità e sta mettendo in difficoltà tante squadre”
Com’è stato l’impatto con la Serie A?
“Come ce l’aspettavamo. Stiamo toccando con mano quello che è il valore di un campionato così importante. Abbiamo però giocato quattro partite su cinque fuori. E siamo riusciti a fare risultato a Empoli”.
Per lei è la prima esperienza da allenatore in A.
“Stiamo facendo tutti esperienza. Si possono migliorare tante cose. Dobbiamo stare sul pezzo, il campionato è lungo. La mía squadra è nuova, serve adattamento. Ma vedo delle potenzialità. Siamo partiti dal basso e abbiamo molto margine”.
In estate è stato molto chiacchierato. Poteva andare alla Samp o all’Udinese ed era stato accostato anche ad altre squadre.
“Ero di fronte ad una scelta. E ho fatto il mio percorso coerente verso chi ha creduto in me. La cosa più naturale era continuare la strada tracciata. È difficile, lo sapevamo tutti. Ma è stata una scelta di cuore. E credo fermamente che questa squadra possa arrivare al traguardo con il lavoro. Ce la giochiamo con quattro cinque squadre”
Ha sfidato Milan e Napoli. Chi l’ha impressionata di più?
“Entrambe si stanno giocando lo Scudetto. Il Milan ha un organico di altissimo livello, così come il Napoli. Stanno esprimendo il miglior calcio”.
Il suo modello da allenatore?
“Mi piace spaziare. In Italia abbiamo tanti allenatori top da cui si possono rubare piccole cose. Sono affascinato da Guardiola e Klopp. Ma la scuola italiana è sempre top”.
Che avversario sono i granata?
“È un avversario in salute, difficile. Ha cambiato marcia con l’arrivo di Juric. Ha giocatori di qualità e sta mettendo in difficoltà tante squadre”
Com’è stato l’impatto con la Serie A?
“Come ce l’aspettavamo. Stiamo toccando con mano quello che è il valore di un campionato così importante. Abbiamo però giocato quattro partite su cinque fuori. E siamo riusciti a fare risultato a Empoli”.
Per lei è la prima esperienza da allenatore in A.
“Stiamo facendo tutti esperienza. Si possono migliorare tante cose. Dobbiamo stare sul pezzo, il campionato è lungo. La mía squadra è nuova, serve adattamento. Ma vedo delle potenzialità. Siamo partiti dal basso e abbiamo molto margine”.
In estate è stato molto chiacchierato. Poteva andare alla Samp o all’Udinese ed era stato accostato anche ad altre squadre.
“Ero di fronte ad una scelta. E ho fatto il mio percorso coerente verso chi ha creduto in me. La cosa più naturale era continuare la strada tracciata. È difficile, lo sapevamo tutti. Ma è stata una scelta di cuore. E credo fermamente che questa squadra possa arrivare al traguardo con il lavoro. Ce la giochiamo con quattro cinque squadre”
Ha sfidato Milan e Napoli. Chi l’ha impressionata di più?
“Entrambe si stanno giocando lo Scudetto. Il Milan ha un organico di altissimo livello, così come il Napoli. Stanno esprimendo il miglior calcio”.
Il suo modello da allenatore?
“Mi piace spaziare. In Italia abbiamo tanti allenatori top da cui si possono rubare piccole cose. Sono affascinato da Guardiola e Klopp. Ma la scuola italiana è sempre top”.
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