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Zortea: "Bologna è uno scatto di carriera. Non sento il peso dei gol dell'anno scorso"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 19:15Serie A
di Dimitri Conti

Zortea: "Bologna è uno scatto di carriera. Non sento il peso dei gol dell'anno scorso"

Nadir Zortea, esterno del Bologna, ha parlato a Radio TV Lega Serie A: “È facile essere sempre sorridenti quando vivi un ambiente come quello che c’è qui a Bologna: c’è un bel clima, ci vogliamo bene, stiamo bene insieme e tutto questo ce lo portiamo dietro anche in partita. Il sorriso è una cosa che contraddistingue il nostro spogliatoio e lo si vede anche in campo perché siamo felici di giocare insieme: scherziamo, ci divertiamo e l’allenamento ha sempre un buon ritmo”. Come nasce la scelta di Bologna? “Per me Bologna è stato sicuramente uno scatto di carriera, è una società che lotta per obiettivi più grandi di anno in anno. Di conseguenza si alzano le aspettative, la pressione, la voglia di fare risultati e - dal punto di vista personale - la voglia di dimostrare che la buona stagione dell’anno scorso non è stata un caso”. Com'è l'atmosfera del Dall’Ara? E il rapporto con la città come c'è? “Quando giochiamo in casa la fine della partita è uno dei momenti più emozionanti: lo stadio diventa scuro, tutti cantano la canzone di Cremonini (Poetica n.d.r.), c’è tanta gioia e felicità ... specialmente dopo una vittoria come quella con il Napoli dove c’era grande adrenalina e grande carica da parte di tutti”. Quale sente essere il suo vero ruolo in campo? “Il mister ha richieste molto particolari e precise, c’è sempre bisogno di usare la testa. Per quanto mi riguarda sto cercando di ricoprire un ruolo diverso rispetto a quello dell’anno scorso e ciò comporta chiaramente delle difficoltà e alcuni errori. Sto lavorando molto sulla fase di impostazione dal basso: la stagione scorsa, giocando alto, ricevevo sempre il pallone oltre la metacampo, adesso invece sono io che devo cercare di fare gioco ed entrare dentro al campo. Dietro c’è tanto studio tattico con lo staff. Sento che ogni settimana sto facendo un passettino in avanti e questo mi da l’energia e le giuste vibrazioni per continuare a lavorare con la consapevolezza che arriverò al mio massimo potenziale anche in questo nuovo ruolo”. Con Italiano come si trova? “Il mister è pieno di un' energia incredibile e la trasmette a tutto il gruppo. Ovviamente ti mette anche tanta pressione, soprattutto in allenamento: vuole che le cose siano sempre fatte al meglio. Richiede molto specialmente ai terzini, è con questi che costruiamo la manovra offensiva: ci sono movimenti ben precisi da fare che all’inizio magari sembrano un po’ strani ma poi ti rendi conto che in campo fanno la differenza. Io sto imparando tantissimo, ogni giorno entra sempre qualcosa di nuovo nel mio bagaglio delle conoscenze e, per un giocatore come me che ha voglia di imparare, questo è fantastico”. Come vive il turnover pesante? “Il mister spesso cambia parecchi giocatori, è una cosa che fa solo lui, non mi era mia successa prima. Devo dire che durante la settimana, non sapendo chi gioca e chi no, tutto il gruppo si allena al massimo, nessuno abbassa il ritmo, il livello complessivo è molto alto. Credo che l’utilità di questo metodo sia di tenere la concentrazione di tutti al massimo: bisogna sempre essere pronti a scendere in campo”. Ci racconta l’origine del suo nome? “È stata mia mamma a scegliere il mio nome, è di origine araba, significa “prezioso” ed è anche una costellazione. Devo dire che mi piace”. Lo scorso anno ha fatto molto bene. Pesa dover confermare questo rendimento? “Non sento il peso di segnare i goal della scorsa stagione, se qualcuno me lo chiede vuol dire che si aspetta molto da me. Al momento ciò non mi mette pressione, sono più concentrato sul raggiungere un alto livello nel mio nuovo ruolo e realizzare quei numeri da un’altra posizione. Per ora è tutto un work in progress ma sono sicuro che alla fine riuscirò a trovare soluzioni; sarà difficile riproporre quelle statistiche, ma ci proverò sicuramente”. È più facile rubare minuti a Holm o a Orsolini? “ (ride n.d.r.) In questo momento è dura. Sono due giocatori top, Emil ha iniziato il campionato in modo straordinario, è un giocatore che studio tanto: ha i meccanismi giusti e i tempi giusti. Sta veramente giocando bene, per me è molto prezioso per velocizzare il mio apprendimento”.