Cagliari, Deiola: "Il Pisa mi ha sorpreso, per noi è una gara di vitale importanza"
Alessandro Deiola, centrocampista del Cagliari, è stato ospite della trasmissione di Radiolina “Il Cagliari in diretta”:
Allenamenti e clima nello spogliatoio
«Oggi è stato un allenamento carico di energia, ma in generale si respira un’aria davvero positiva. Stiamo bene e il calore del pubblico è sempre fortissimo: ci fanno sentire quanto questa squadra sia importante per la città e per tutta la Sardegna».
Senso di responsabilità
«La responsabilità più grande è quella di essere un padre e un marito migliori. Poi c’è il dovere di dare l’esempio ai compagni e alle persone che mi sono vicine. Anche dal punto di vista calcistico è lo stesso: far capire cosa significa indossare ogni giorno questa maglia e quanto può cambiare la giornata di un tifoso».
Il gol sotto la curva
«Quando segni ci pensi eccome a quando eri dall’altra parte. Essere lì sotto, con la tua gente che esplode di gioia, è come un abbraccio collettivo».
Critiche e social
«All’inizio fanno male, è normale. Le critiche costruttive vanno accettate, ma sempre nel rispetto della persona. Quando diventano odio feriscono. Con il tempo ho imparato, anche grazie a chi mi è vicino, a lasciarmele scivolare addosso e a trasformarle in uno stimolo».
Essere sardo a Cagliari
«È una responsabilità importante. Il tifoso si aspetta che il giocatore sardo incarni lo spirito di battaglia e di sacrificio. Me lo porto dentro e ne sono orgoglioso: è qualcosa che mi carica ancora di più».
Il momento della svolta
«Forse nell’anno di Mazzarri, quando giocai tutte le partite e segnai 6-7 gol. Ricordo però una gara con l’Atalanta: uscii tra i fischi e ne soffrii tantissimo. Quella stagione, la retrocessione, poi la Serie B e l’infortunio alla caviglia mi hanno portato a lavorare molto su me stesso. Lì è scattato qualcosa».
La sfida con il Pisa
«Sarà una partita durissima contro una squadra che mi ha sorpreso. Da neopromossa ha dimostrato di poter competere con chiunque. Per noi è una gara di vitale importanza: in casa nostra, prima di vincere, bisogna sudare».
Il ruolo dei tifosi
«La loro spinta si sente tantissimo. Sono il nostro dodicesimo uomo e dobbiamo essere bravi a cavalcare l’onda che creano. Se diamo tutto, i risultati arrivano».
Premio per il miglior gol e famiglia
«Le bambine erano felicissime, hanno preso il trofeo come se fosse loro, e in effetti lo è. Tutto quello che faccio è grazie alla forza che mi danno».
Barella
«Era contento, ci siamo abbracciati. Gli voglio un bene dell’anima: è una grande persona e un grande giocatore».
Candidatura al Puskás Award
«Quando è arrivata la notizia ero con mia moglie e le bambine. Mi sono emozionato. Essere tra i migliori gol del mondo è già un onore enorme: è una soddisfazione che mi tengo stretta».
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