
Tifosi a Euro2020. Il governo italiano dice sì alla UEFA, ma l'ultima parola spetta al CTS
La deadline ultima è oggi, mercoledì 7 aprile. La UEFA nelle scorse settimane aveva indicato questa giornata come l’ultima utile, per i 12 paesi ospitanti di Euro2020, per presentare disponibilità e protocolli sulla presenza dei tifosi negli stadi. Una conditio sine qua non. Ai paesi che non dovessero aprire, anche solo parzialmente, ai tifosi infatti la stessa UEFA aveva già fatto capire che sarebbero andati verso l’esclusione. L’Italia, non l’unica, è rimasta in bilico e incerta sul da farsi per giorni, settimane. Fino alla svolta di ieri. Non quella decisiva, ma certamente quella che può sbloccare la questione.
Il Ministro Speranza dà il via libera - Nel pomeriggio di ieri è arrivato il via libera di massima del Ministro della Salute Roberto Speranza. Il governo, in pratica, ha detto sì alla riapertura parziale dello Stadio Olimpico. Un primo passo fondamentale che ovviamente è stato accolto con soddisfazione del presidente della Federcalcio Gabriele Gravina: “La disponibilità acquisita dal Governo italiano è un ottimo risultato che fa bene al Paese, non solo al calcio”, ha spiegato il numero 1 della FIGC dopo aver ricevuto la comunicazione dallo stesso Speranza. Una disponibilità che lo stesso Gravina ha girato ai vertici UEFA, ma che ancora non è abbastanza.
La palla passa al CTS - Come succede spesso e volentieri da un anno abbondante a questa parte, il Comitato tecnico scientifico dovrà ora studiare la situazione e dare il proprio parere. Evidentemente vincolante. I tecnici del governo hanno ricevuto la comunicazione e in queste ore valuteranno attentamente possibilità e strade per arrivare al via libera. Il tutto, ovviamente, sarà legato all’andamento della curva epidemiologica così come alle previsioni di vaccinazione in vista dell’11 giugno, data di partenza della manifestazione.
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