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Inter show, Napoli malato. Juventus, quanti sprechi. Sogno Viola, incubo granata. Milan, calo pericoloso. Taibi, te lo dissi l'8 giugno...

Inter show, Napoli malato. Juventus, quanti sprechi. Sogno Viola, incubo granata. Milan, calo pericoloso. Taibi, te lo dissi l'8 giugno...TUTTO mercato WEB
lunedì 13 dicembre 2021, 08:00Editoriale
di Michele Criscitiello
Direttore di Sportitalia e Tuttomercatoweb

Il volo dell'Inter continua e, in questo week end, è stata l'unica a cogliere l'occasione. Il Cagliari non si è presentato a San Siro, come d'altronde non si sta presentando a molti appuntamenti in questa stagione. La faccia di Mazzarri è tutto un programma. La conferma che la colpa non era di Semplici ma di una società che ha giocato troppe volte con il fuoco. I sardi, in estate, hanno sbagliato tutto ma se Giulini continua a gestire così la società non può pensare che gli andrà sempre bene. L'Inter è uno show, bravo Simone Inzaghi che si candida seriamente al titolo. Il Napoli, forse, ha finito la benzina. Le assenze (tantissime) pesano come pesavano lo scorso anno per Gattuso. In tre settimane molti hanno finito l'ironia e i paragoni tra quest'anno e lo scorso. Quando ti mancano gli attaccanti titolari non possono giocare gli allenatori. A prescindere dagli infortunati Spalletti ha perso brillantezza. Con l'Empoli, se giochi per lo scudetto, non devi perdere. Quando non puoi vincere, non devi perdere.
Se la Juventus sta pensando "vabbè tanto finisce come l'anno scorso" si sbaglia di grosso. Quest'anno nessuno aspetterà l'ultima giornata per agganciare il treno Champions. Il problema della Juve è che non sa giocare sapendo che l'obiettivo più grande ormai è perso. Allegri può caricare la squadra per la Champions ma falla giocare tutte le settimane per il quarto posto, come obiettivo massimo, non è semplice. I bianconeri continuano a perdere punti contro squadre in lotta per la salvezza e questi punti non tornano. Con un bilancio pessimo, con i big che non vogliono più venire, con il fiatone delle plusvalenze sul collo la Juventus non può permettersi un anno senza Champions. Invece sembra che non l'abbia capito. Il distacco aumenta clamorosamente ma di questo passo ci sarà poco da fare. Allegri ha le sue colpe, come la società che non ha rinforzato in estate la rosa e non intende farlo neanche questo inverno.
Sta di fatto che vedere giocare questa squadra sta diventando un supplizio.
Nel frattempo il discorso Champions sembra un affare per pochi: Milan, Inter, Napoli e Atalanta. Occhio, però, a qualcuno che potrebbe rientrare ne giochi. La Fiorentina si sta prendendo tutto con gli interessi quello che per strada ha lasciato negli anni precedenti. La gestione Commisso inizia a funzionare ma la verità è che quest'anno, al contrario dei campionati precedenti, c'è un allenatore che fa giocare la squadra e un attaccante che potrebbe fare la differenza in tutti i top club europei. I viola giocano a calcio e sognano un posizionamento prestigioso in campionato. Se lo merita la piazza ma anche la proprietà che ha sempre fatto sacrifici pur raccogliendo davvero poco; soprattutto per alcune gestioni tecniche molto discutibili. Iachini ha salvato la Fiorentina da una crisi segnata, Prandelli ha portato confusione. Ora, però, è inutile parlare del passato. Anzi, sul mercato la viola vorrebbe essere ancora protagonista e sogna Alvarez del River Plate anche se si è scatenata la concorrenza delle grandi. Berardi sarebbe perfetto, continua il dialogo con il Sassuolo.
Per una Fiorentina che ride, c'è una Salernitana che piange. Sembra diventata una abitudine per Salerno. Non godersi la serie A. Quello che dovrebbe essere un sogno si trasforma in incubo e in pochi mesi si torna alla triste realtà. E' il terzo campionato che la Salernitana gioca in serie A. I due precedenti, in epoche diverse, sono durati dieci mesi. Di questo passo sarà così anche quest'anno e non si capisce perché una piazza così calorosa non riesca a godersi qualche campionato di A.

Invece si è trasformata in una umiliazione continua. Arriva la Salernitana? Ah, bene, pensiamo alla prossima.
Alcune riflessioni sul Milan. La squadra vista in Champions ha confermato di non meritare gli ottavi. D'altronde passare, dopo un girone così mediocre, sarebbe stato un regalo. Con i ragazzini del Liverpool, il Milan non ha giocato la partita da dentro o fuori. Non si è visto nulla. A Udine stesso copione. Ibra, in serie A, si arrangia ancora ma quando si alza il livello scompare dal campo. Il gol di Udine porta la sua firma e, in parte, quella di Silvestri. I friulani avrebbero meritato di vincere ma giustamente le partite durano 95 minuti. Il Milan rischia di arrivare lungo a gennaio. Come già detto, le seconde linee non valgono i titolari. Se sei sotto e per recuperare ti affidi a Daniel Maldini significa che devi fare urgentemente mercato. Ragazzo di qualità ma per vincere lo scudetto devi avere 18 calciatori di affidabilità e sostanza.
In chiusura volevo informarvi che a casa mi è appena stato consegnato un panettone. Era quello che doveva mangiare Aglietti a Reggio Calabria. Lo mangerò io al posto suo. Vasco cantava "E' colpa di Alfredo". Si, Vasco la colpa è proprio sua.L'8 giugno, in diretta televisiva, lo dissi a Taibi. Con Aglietti non vai da nessuna parte. Lui le squadre non le crea, le affossa. Gestione spogliatoio pessima e tatticamente scarso. Gli ha fatto due anni di contratto. Sono amico di Taibi e lo avevo messo in guardia. Mi disse "Ti sbagli e mi darai ragione". Taac. Neanche a Natale è arrivato. Mentre scrivo non so se è stato esonerato perché è appena finita la disfatta di Alfredone. 0-4 in casa con l'Alessandria. Ha una squadra per i primi 5 posti, con lui è da 14esimo posto. Il problema è che ora diventa complicato prendere in mano questo gruppo dopo i disastri di Aglietti. Tornerà Toscano? Forse. E' ancora a libro paga ma sarebbe un problema perché per risollevarli ci vuole tanto lavoro e una mezza rivoluzione a gennaio. Dopo Chiavari, Novara, Chievo ed Ascoli ecco Reggio Calabria. I tifosi, colpevoli anche loro, lo avevano accolto come un grande Mister solo per rispetto del suo passato da bomber. Una cosa è fare il calciatore, un'altra l'allenatore. Ma Aglietti è rimasto al '95 quando faceva coppia con Pasino. La panchina è un'altra storia...

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