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LO TSUNAMI GATTUSO E LA VOGLIA DI REAGIRE. GONZALEZ COLPO DA TOP CLUB, ITALIANO PUÒ ESSERE UN ALTRO MALESANI. LA GUERRA A MENDES E LA STIMA DEGLI ALTRI CLUB: MA RINO, DA ACQUA SANTA, NON È DIVENTATO DIAVOLO
domenica 20 giugno 2021, 11:17L'opinione
di Leonardo Bardazzi
per Firenzeviola.it

LO TSUNAMI GATTUSO E LA VOGLIA DI REAGIRE. GONZALEZ COLPO DA TOP CLUB, ITALIANO PUÒ ESSERE UN ALTRO MALESANI. LA GUERRA A MENDES E LA STIMA DEGLI ALTRI CLUB: MA RINO, DA ACQUA SANTA, NON È DIVENTATO DIAVOLO

Reagire. Senza farsi prendere dalla rabbia e dalla delusione. Il caso Gattuso ha creato una specie di tsunami viola, il rischio era quella di farsi travolgere. La Fiorentina invece ha rialzato la testa e ha risposto in tre mosse. Nel giro di poche ore ha piazzato il colpo Nico Gonzalez, l’acquisto più caro della storia viola, assicurandosi un giovane di gran talento che in Argentina considerano un crac, così promettente da soffiare il posto a un certo Di Maria accanto a Messi e Lautaro in Nazionale. Se ne parla poco perché le polemiche intorno al tumultuoso e improvviso addio dell’ormai ex allenatore fanno ancora male, ma il ragazzo ha tutto per infiammare il Franchi. E’ l’esterno di gamba e fantasia che mancava quest’anno, il primo vero dopo Chiesa che può coprire la falla creata dalla cessione di Federico. Eppoi c’è l’idea Italiano, allenatore emergente che merita grande rispetto per quanto fatto con lo Spezia. Promozione e salvezza con una cenerentola del nostro calcio sono una specie di medaglia, una doppia impresa che gli ha fatto meritare applausi e considerazione dal calcio che conta. La Fiorentina ci aveva pensato anche in tempi non sospetti, per poi scegliere Gattuso, che naturalmente ha più curriculum, più appeal coi grandi giocatori e quindi rappresentava la figura ideale a cui affidarsi in questo anno zero di Commisso. Ora che il castello di carta è volato via però, proprio Italiano può rappresentare un’idea interessante, come fu Malesani ai suoi tempi, che arrivava dal Chievo dopo essere stato dipendente della Canon, lasciava più di qualche dubbio nella testa dei giocatori (ricordate Bati come puntò i piedi quell’estate?) e che invece stupì per idee e sfacciataggine. Con lui la Fiorentina vinceva e faceva divertire, la storia dunque può ripetersi anche oggi, a patto naturalmente di chiudere in fretta la trattativa intorno alla clausola rescissoria, per poi fidarsi delle indicazioni del giovane allenatore. Lo Spezia ovviamente è irritato, per mettere insieme il puzzle serviranno pazienza e diplomazia. Ma Italiano vuole la Fiorentina e la Fiorentina vuole Italiano. E questo fa pensare che alla fine il matrimonio si farà.

Dragowski, Vlahovic, Gonzalez e pochi altri, sono i punti fermi della squadra che verrà, il resto però è tutto da costruire. Il tempo c’è ancora, anche se la macchina viola, dopo aver guadagnato la prima fila con la firma di Gattuso e impostato almeno tre trattative per grandi giocatori, adesso è costretta a rincorrere. La storia di Rino a proposito non è ancora del tutto chiara, le versioni contrastano e prima di giudicare sarà bene vederci chiaro. Di certo alla Fiorentina sono arrivate parecchie telefonate di congratulazioni per la porta sbattuta in faccia a Mendes. Il calcio, soprattutto ora che è stato messo in ginocchio dalla pandemia, ha bisogno di nuove regole. E non farsi imporre nulla da chi da decenni controlla il mercato, è la prima mossa da fare per iniziare il cambiamento. Il caso Donnarumma, in questo senso, insegna. Gattuso da parte sua aveva chiesto rinforzi subito, era convinto che la forza del suo agente potesse portare a Firenze campioni in grado di rilanciare la squadra fin da subito. E per questo aveva accettato la corte di Rocco. Gli attriti tra Barone (e quindi Commisso) e Mendes e le lungaggini delle varie trattative hanno rotto subito il giocattolo, anche se con l’arrivo di Gonzalez la Fiorentina ha dimostrato coi fatti di avere potenzialità da grande, Mendes o non Mendes. Semplicemente, nessuno si fidava più dell’altro, e le parole grosse volate nella famosa riunione di qualche giorno fa, ne sono la conseguenza. La corte del Tottenham di Paratici ha gettato altre ombre sul Gattuso-pensiero, ma da qui a considerarlo mercenario, o addirittura sessista come dicono in Inghilterra, ce ne passa. Rino è sempre stato uomo tutto d’un pezzo, legato ai suoi principi e ben voluto da tutti. E anche dopo quello che è successo, si fa fatica a pensarlo dall’altra parte della barricata. Ci sarà tempo per riparlarne comunque, la priorità adesso è come ricominciare.

E a proposito di questo, i viola hanno staccato un altro bell’assegno al Cagliari per Sottil (la terza mossa in poche ore), senza accontentarsi degli 11 milioni della cessione, ma mettendone sul piatto altri 2,5 per riportarlo a casa. La batteria degli esterni insomma cresce e per il 4-3-3 che ha in testa Italiano è già una buona base di partenza. La settimana che sta per partire sarà fondamentale. C’è da mettere nero su bianco il contratto con il nuovo allenatore (magari dando Saponara e un giovane in prestito ai liguri), per poi porre le basi sul lavoro da fare, in entrata e in uscita. Manca un mese a Moena, due all’inizio della stagione. Con Gattuso è finita come peggio non avrebbe potuto, ma meglio subito che più avanti. C’è un’estate intera per dimenticare questa brutta storia e iniziarne un’altra. Forse meno da copertina, ma comunque intrigante. Come quella di Alberto da Verona, che con quell’esultanza di Udine in calzoni corti, dopo la fenomenale tripletta di Batigol, seppe entrarci subito nel cuore.