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CHIESA, MONTELLA, LE PAURE DELLA SQUADRA E IL MERCATO CHE VERRA’: WE NEED YOU ROCCO, IL PRESIDENTE AFFRONTA LA PRIMA CRISI VIOLA. E STAVOLTA NON SARANNO SOLO PACCHE SULLE SPALLE
mercoledì 27 novembre 2019, 00:00L'opinione
di Leonardo Bardazzi
per Firenzeviola.it

CHIESA, MONTELLA, LE PAURE DELLA SQUADRA E IL MERCATO CHE VERRA’: WE NEED YOU ROCCO, IL PRESIDENTE AFFRONTA LA PRIMA CRISI VIOLA. E STAVOLTA NON SARANNO SOLO PACCHE SULLE SPALLE

Sos Rocco. Oggi torna Commisso e mai come adesso la Fiorentina ha maledettamente bisogno di lui. Impantanata nelle sue paure e negli equivoci tattici la squadra non va, i tifosi fischiano, la classifica si è fatta triste e come se non bastasse, a Firenze è scoppiato il caso Chiesa, tra i soliti problemi fisici e quelle tensioni mai allentate per il no alla Juve dell’estate scorsa. Rocco insomma dovrà gestire la prima vera crisi da quando ha comprato la Fiorentina e da quello che si dice a New York, non lo farà solo coi toni soft. “Non sono contento”, ha ripetuto più volte ai suoi dirigenti, “perché la squadra non lotta?”, “perché non gioca Pedro?”, “qual è il problema di Chiesa?”.

Le domande che ha in testa sono tante, da oggi proverà a darsi anche delle risposte. Commisso finora è stato il babbo di tutti e si è fatto amare anche dalla squadra, soprattutto per quel suo approccio da babbo innamorato che, a pelle, mette a suo agio chiunque. Il babbo però non è solo carezze e amore, soprattutto se di mezzo c’è una squadra di calcio e un gruppo di ragazzi che in buona parte devono ancora diventare uomini. 

C’è da credere allora che stavolta alzerà la voce, in passato lo ha già fatto ai Cosmos, ma anche alla Mediacom raccontano di grandi sfuriate e rivoluzioni. Gli americani in fondo sono così: danno fiducia, osservano, decidono e, se necessario, fanno tabula rasa. Alla Fiorentina non siamo ancora arrivati a tanto, ma il momento è serio. 

A Verona si è rivista la squadra smunta di Cagliari. E il primo imputato è Montella: con la lentezza di Badelj e Cristoforo ha consegnato il centrocampo a Juric, in più, senza Chiesa, ha scelto un terzino come Venuti lasciando al solo Ribery l’onere e l’onore di inventarsi qualcosa. Controllato il francese, finiti i rischi per il Verona. Che non a caso ha potuto permettersi il lusso di andare in avanti e vincere la partita. L’altro grande dubbio intorno all’allenatore è la condizione della squadra. Gli avversari vanno al doppio, chiunque affronti la Fiorentina la surclassa sul piano del ritmo.

Le dichiarazioni di Badelj a fine partita poi lanciano un ulteriore allarme: “Siamo bloccati, siamo preoccupati”. Preoccupati di che, verrebbe da dire. La proprietà non ha messo pressioni di alcun tipo, la tifoseria è lì, compatta, che spinge e sogna e lo stesso Pradè ribadisce ogni volta che può che questo è un anno di transizione, in cui costruire la Fiorentina che verrà ma nel quale non si potrà pretendere chissà quale piazzamento ambizioso. E allora che c’è che non va? Possibile che la batosta di Cagliari sia bastata per far crollare tutto? Anche qui Rocco dovrà indagare, le cose che non quadrano sono troppe. Così come sono tante le domande intorno a Pedro, oggetto misterioso pagato la bellezza di 15 milioni e finora visto giusto il tempo per una comparsata. 

Dulcis in fundo, Chiesa. Il gioiello che ha perso la parola e il sorriso e ora finito nella bufera. Chiariamolo subito però: l’infortunio non è da malato immaginario. Il guaio c’è e arriva da lontano. Sono mesi che Chiesa deve gestire questo fastidio all’adduttore, tanto che prima degli allenamenti deve scaldarsi per molto più tempo del resto dei compagni per evitare di sentire dolore. Altro discorso invece è la tensione che si è creata tra lui e l’ambiente. Voleva andarsene e non è un mistero, in più il ruolo (prima centravanti, ora laterale del 3-5-2) che gli chiede Montella non lo sente suo al 100%. Metteteci anche il grande freddo tra il babbo procuratore e la nuova proprietà, e il quadro è completo. Del contratto poi è quasi inutile parlare: non rinnoverà. L’incontro programmato per Natale potrà servire per trovare una exit strategy comune, ma non molto altro. Non ci sono le premesse. La vera sfida però è farlo rendere al massimo, almeno finché sarà viola. Allentare la tensione con Chiesa così diventa un’altra, difficilissima, sfida che attende Commisso in questi giorni fiorentini. In agenda ci sarebbero anche il mercato, il centro sportivo e lo stadio, ma la priorità assoluta adesso è far rialzare la squadra. We need you Rocco, col Lecce è proprio vietato sbagliare.