
Viti si presenta: "Viola, che orgoglio. Mio padre aveva i brividi alla firma. E le retrocessioni..."
Giornata di presentazioni in casa Fiorentina. Oggi alle 12, presso il media center del Viola Park, prende la parola il nuovo difensore viola Mattia Viti che dopo la scorsa stagione all'Empoli (nel cui settore giovanile è cresciuto) ha firmato con il club di Rocco Commisso un contratto fino al prossimo giugno (è arrivato in prestito con diritto di riscatto). Il calciatore, toscano nato a Borgo San Lorenzo, ha parlato così in conferenza stampa: "È un orgoglio per me essere qua. Il mister ci chiede concetti semplici per ciò che riguarda i movimenti in difesa: difesa alta, riaggressione forte e compattezza. Piano piano in allenamento vediamo di mettere a frutto tutto ciò che ci chiede. Mio padre, Simone, era felice nel giorno della firma: aveva i brividi".
Le hanno fato fastidio alcune critiche viste le recenti sue retrocessioni?
"Non ho mai levato i tappi dalle orecchie che mi furono regalati quando ho fatto l'esordio in Serie A nel 2021, anche davanti a voci così. Qua mi sento a casa, mi sono trovato benissimo in questi giorni: i presupposti per fare bene ci sono tutti".
A chi si ispira tra i difensori del passato in maglia viola?
"Sicuramente a Milenkovic ma anche a Ranieri che mi ha accolto bene e si è dimostrato un ragazzo eccezionale con me".
A cosa le è servita l'esperienza in Francia e la recente a Empoli?
"Empoli è stata una parentesi fondamentale della mai vita. Non me la scorderò mai. Nizza non è andata benissimo da un punto di vista sportivo ma per la crescita personale mi è servita tantissimo. Vivere all'estero mi è servito tanto, specie per conoscere il calcio al di fuori dell'Italia".
Qual è il ruolo che preferisce in difesa?
"Gioco dove mi viene detto, non ho preferenze. Sono nato come difensore a 4 ma ho giocato spesso anche a tre".
L'obiettivo Champions può essere concreto?
"Il mister ci ha ricordato da quanti anni la Fiorentina non gioca in una competizione europea importante. Il nostro obiettivo è puntare al massimo".
Andreazzoli la definì un "campione nella testa": a cosa si riferiva?
"A me non piace mai perdere, forse andava a quello il riferimento. Sappiate che io rosico anche quando perdo anche la partitella. Da questa esperienza mi aspetto questo, di vincere il più possibile".
Qual è stata la Fiorentina che più le è piaciuta in passato?
"Quando ero piccolo mio nonno guardava con me le partite e io avevo le maglie di Frey, Toni e Pazzini. Il numero 29 è sempre stato speciale per me: per i miei amici io sono sempre il "Pazzo Pazzini". Pensate che quando sono arrivato qui, il mio numero al parcheggio era il 29".
Come ha visto in questi primi giorni di lavoro Kospo?
"Mi pare un ragazzo bravissimo, sa parlare 5 lingue e non ha mai sbagliato fin qui una parola. Purtroppo fin qui mi ci sono allenato solo a parte".
La Champions è un sogno: si sente pronto a far parte di una difesa da Champions?
"Se una squadra prende pochi gol è grazie a tutti. Il mister ci ha chiesto compattezza e sarà quella la chiave per fare bene".
Qual è il suo rapporto con Fazzini?
"Jacopo è un anno più piccolo di me ma ho un rapporto stretto con lui, abbiamo fatto tutto insieme... eravamo vicini anche nello spogliatoio. Leggo nei suoi occhi la felicità di vestire questa maglia".
Che tipo di attacco è quello formato da Kean e Gudmundsson?
"Ho la stessa impressione di quando li ho affrontati: sono due fuoriclasse. Moise ha una forza esplosiva, Gud lega il gioco in modo impressionante. Sono fortunato ad averli in squadra".
Com'è andata la trattativa con la Fiorentina?
"Io dovevo tornare a Nizza per il ritiro ma appena mi sono giunte le voci ho chiesto al mio procuratore se era vero ed ho provato emozione pura. La trattativa è stata rapida, meglio così".







